giovedì 30 dicembre 2010

Un effetto tragico del mal di vivere...







Morta la modella "anti-anoressia": posò per Toscani
«Un piccolo fiocco di neve invisibile che si batte in piena canicola per vivere, malgrado anni di sofferenza, e gridare al mondo intero che l’anoressia è un inferno e che bisogna scapparne finchè si è in tempo»: si presentava così la modella e attrice Isabelle Caro, nel suo blog.


LA RAGAZZA CHE NON VOLEVA CRESCERE
di Isabella Caro

«Sul cartellone c’è la foto di una donna. O, almeno, di una creatura di sesso femminile, a giudicare dalle due piccole sacche di pelle rugosa che pendono al posto dei seni. Sì, perché di fronte all’obiettivo c’è una creatura completamente nuda. Seduta su uno sfondo grigio sfumato, una gamba allungata e l’altra leggermente piegata in modo che solo il pube sfugga allo sguardo. Le ossa, in compenso, si vedono bene. Mi fa vergognare questa foto. Perché è la mia foto.»
Inizia così il racconto della vita di Isabelle, la cui gigantografia si è impressa nella mente di tutti, ha scosso la coscienza di molti. Dai cartelloni pubblicitari a ritroso fino all’infanzia nella regione di Parigi, all’ombra di una madre sofferente e di due padri, quello naturale e quello putativo, entrambi assenti.
Isabelle è una bambina reclusa, tenuta lontana dai giochi in giardino, costretta a indossare vestiti troppo piccoli, scarpe troppo strette. La madre non vuole perderla, vederla crescere e andare nel mondo. Per amore, per paura, per follia.
Inizia così la discesa di Isabelle nell’inferno dell’anoressia. Giornate scandite dalla bilancia, dal calcolo ossessivo delle calorie fino ai primi ricoveri in ospedale «dello scheletro che cammina». Anni ritmati dall’oppressione della madre, dall’indifferenza dei medici, dall’inadeguatezza delle strutture, dall’ignoranza di tutti gli altri. Ma anche dagli sforzi sovrumani per uscire dal tunnel che porta sulla soglia della morte. Perché Isabelle ha combattuto contro la sua malattia – il suo corpo ne porta ancora i segni – eppure è qui a testimoniare che vincere questa battaglia si può. Non c’è amarezza nelle sue parole, anche le più crude, ma la speranza che per ogni persona indifferente, ce ne sarà un’altra pronta a capire, aiutare.
La ragazza che non voleva – non sapeva – crescere oggi emana una grande forza che ci impone di non distogliere più lo sguardo. E ci rivolge un invito: «La prossima volta che incrociate per strada una ragazza troppo magra, regalatele un sorriso. Ne ha davvero bisogno».

L'AUTRICE Isabelle Caro (nata il 12 settembre 1982) è una modella francese, viene da Marsiglia, in Francia. Divenne famosa dopo essere comparsa in una controversa campagna pubblicitaria del fotografo Oliviero Toscani.
Lei ha sofferto di una grave anoressia nervosa da quando aveva 13 anni. La sua anoressia è stata causata da quello che lei chiama "un'infanzia travagliata." Quando apparve sulla CBS's The Insider, ed è stato rivelato il suo disturbo alimentare, il suo peso era di 25 kg per un'altezza di 1,65 metri.


mercoledì 29 dicembre 2010

Avete mai pensato di leggere il bignami di un classico della letteratura?


(ti sarà inviato un file
in Pdf al tuo indirizzo email)



IL RITRATTO DI DORIAN GRAY
di Oscar Wilde (riassunto da Carla Aira)

La magnifica intuizione dell' autrice Aira è stata quella di inventarsi il bignami dei classici della letteratura. Ormai nessuno ha più il tempo per leggere tanti libri, ma la conoscenza anche solo superficiale è più utile di quanto si pensi. L'idea è questa, fornire un riassunto di ogni opera, in lingua originale o in italiano per dare al lettore una minima conoscenza del testo. Spesso accade che poi si legga tutta l'opera.
Quante volte è capitato che nel corso di una discussione si facesse riferimanto ad un libro o ad una citazione per i più sconosciuta. Bene il tentativo è questo.

Queste poche pagine sono una breve nota su Il Ritratto di Dorian Gray: opera, ambvientazione, personaggi e commento generale. Preceduto da una breve introduzione sulla vita (fatti salienti) e da un breve inquadramento del periodo storico (seconda parte dell’800, periodo vittoriano) .
Il testo presenta delle annotazioni che contengono alcune particolarità : nacque come giallo commissionato dalla rivista americana Lippincot magazine, che aveva chiesto il contributo di un giallo a O Wilde e a Sir Arthur Conan Doyle. Quest’ultimo pubblico Il segno dei quattro con il protagonista Sherlock Holmes. Come giallo Il ritratto di Dorina Gray presenta delle lacune: O Wilde non era uno scrittore da suspence, ma piuttosto uno studioso dell’animo umano e delle perversione di cui è capace.
O Wilde vide nel suo personaggio il tratteggio delle sue varie personalità: Basil Halward , il pittore rappresentava ciò che lui era nella realtà, Lord Henry ciò che la gente riteneva che lui fosse – abile parlatore, l’uomo la cui voce seduceva e incantava – e Dorian Gray l’uomo che lui avrebbe voluto essere. Il testo fu ricevuto con critiche aspre e pungenti soprattutto dai giornali pseudo scandalistici e pettegoli dell’epoca quali il PUN che vedevano riecheggiare nelle pagine del romanzo scandali del tempo.

L'AUTRICE La nostra Professora ha un nome, Carla Aira. E' professoressa d'inglese in un liceo, scrittrice e traduttrice di romanzi, e curatrice di testi adottati nelle scuole. Organizzatrice di eventi letterari nella sua città. Ivrea.

E se Shakespeare fosse siciliano?









TROPPU TRAFFICU PPI NENTI
di Andrea Camilleri, Giuseppe Dipasquale

E se Shakespeare fosse siciliano? La teoria, tra storia e letteratura, non è nuova, e certo molto accattivante: il bardo di Stratford, infatti, altri non sarebbe che Michel Agnolo, o Michelangelo, Florio, tragediografo e commediografo siciliano di fede protestante fuggito alle persecuzioni religiose e rifugiatosi in Inghilterra dove prese l’identità del defunto figlio di un oste, di nome William e, per quanto riguarda il cognome, si limitò a tradurre quello materno, Scrollalanza (shake-the speare). Che sia vera o no, l’ipotesi è certo intrigante, e non poteva mancare di affascinare due siciliani DOC come lo scrittore Camilleri e l’uomo di teatro Dipasquale. I quali, partendo da questa suggestione, hanno preso la più siciliana e forse la più divertente e raffinata delle commedie shakespeariane, Molto rumore per nulla, e ne hanno ricreato l’archetipo attribuito appunto a Messer Michele Angelo Florio Crollalanza, costruendo un immaginifico dialetto messinese del Cinquecento: una lingua giocosa e “arruvugliata”, dagli echi inaspettati, capace di rendere tutta la complessità di un mondo, anzi “del” mondo, perennemente preso nel suo “trafficu ppi nenti”.

GLI AUTORI
Andrea Camilleri (Porto Empedocle, Agrigento 1925) ha lavorato a lungo come sceneggiatore e regista teatrale e televisivo. L'esordio come romanziere è del 1978 con Il corso delle cose. Nel 2002 e nel 2004, nella collana "I Meridiani", sono usciti i due volumi delle opere di Camilleri, Storie di Montalbano e Romanzi storici e civili.

Giuseppe Dipasquale, regista e autore teatrale, diplomato presso l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio d'Amico, lavora in teatro dal 1981. Già Direttore artistico del Nuovo Teatro Regina Margherita di Racalmuto, attualmente dirige il Teatro Stabile di Catania. Con Andrea Camilleri ha pubblicato le versioni teatrali di Il birraio di Preston (2003), La cattura (2003) e La concessione del telefono (2005).

martedì 28 dicembre 2010

Le parole che non sa dire Roberto Orsatti le scrive.





LE PAROLE CHE NON SO DIRE
di Roberto Orsatti

(descrizione data dall'autore)
L'autore di quest'opera di scorrevole lettura e insieme di mirabile profondità disegna un mondo fatto di connessioni e interdipendenze tra gli esseri umani: dalla sfera degli affetti più privati, a quella delle relazioni sociali, fino al più ampio contesto di una società in cui l'egoismo individualista è non solo miope, ma anacronistico. Le parole che non sa dire Roberto Orsatti le scrive, regalandole alla pagina con naturalezza e sincerità spiazzante. Nel corso dell'intera silloge una voluta semplicità di strutture, sintassi e lessico si combina a una notevole profondità di pensiero, a un'originale ma mai cervellotica analisi del mondo, e insieme a un'attitudine schietta nell'esposizione. Le parole che non so dire, ci confida l'autore nella nota conclusiva dell'opera, sono un dono alle persone che più ama, sono un ponte gettato sull'incomunicabilità che spesso affligge il quotidiano, sono un ringraziamento; ma sono anche un grido di protesta contro le ingiustizie che ci circondano. Grazie alla scrittura, le parole negate all'oralità - per timidezza, stanchezza o paura, oppure per l'assenza di canali di comunicazione adeguati - trovano la loro collocazione e arrivano fino a noi, chiare e dirette.
(dalla prefazione)

L'AUTORE Roberto Orsatti è nato a Ferrara nel 1959. Trasferitosi a Roma fin da bambino, vive e lavora nella capitale. Ha lavorato come postino e insegnante di scuola media ed è attualmente collaboratore tecnico per l'Istituto Superiore di Sanità. Ha svolto per diversi anni e svolge tuttora attività politica e sindacale, scrivendo anche su alcuni giornali e blog della rete. Con Le parole che non so dire pubblica la sua prima silloge, in attesa di terminare il romanzo che da sempre ha nel cassetto.

Appassionante, commovente, ipnotica.

Copert.: EUR 12,00





L'OSPITE
di Stephenie Meyer

Dopo la saga di Twilight, un altro successo di Stephenie Meyer.
In questa edizione con uno speciale capitolo “extra”.
Appassionante, commovente, ipnotica. La storia di due anime in un solo corpo.
Guardai Jared negli occhi e provai la più strana delle sensazioni. Lo desideravo con la stessa intensità disperata che avevo sentito vedendolo la prima volta. Il nostro corpo non apparteneva né a me né a Melanie: apparteneva a lui.” Due anime e un solo corpo: è così che Melanie e Wanda si conoscono. Una è l’ospite terrestre, l’altra è lo spirito alieno, entrambe sono pedine in una furiosa guerra per il possesso del pianeta. Dovrebbero odiarsi, ostacolarsi, tentare di distruggersi a vicenda, ma avviene qualcosa che le fredde intelligenze degli extraterrestri non hanno previsto: l’appassionata Mel e la tenace Wanda dividono pensieri, emozioni e sentimenti, fino a che l’amore travolge anche l’anima impassibile dell’aliena. Contro ogni regola, contro ogni istinto, contro tutti, Wanda accetta di aiutare la sua ospite e si mette in viaggio, decisa a ritrovare il ragazzo che ha acceso in entrambe un amore tanto intenso e sconvolgente da abbattere qualunque ostacolo.

L'AUTRICE Stephenie Meyer è nata nel 1970. Vive in Arizona con il marito e tre figli. Con la tetralogia di Twilight ha riscosso uno straordinario successo e ha venduto milioni di copie in tutto il mondo.

lunedì 27 dicembre 2010

Follie americane: Bush batte Clinton... in libreria

Scritto da: Alessandra Muglia su corriere.it

Decision Points
di George W. Bush

Le memorie di George W. Bush stanno andando a ruba: oltre due milioni le copie vendute in poco più di un mese. Un traguardo che l'autobiografia del più popolare Bill Clinton ha impiegato ben sei anni a raggiungere. "Decision Points", disponibile in edizione cartonata ed ebook, è diventato la strenna natalizia di maggior successo negli Stati Uniti. Ad attirare lettori le rivelazioni di Bush sulle torture, sulla catena di comando e le decisioni che hanno portato alle guerre in Afghanistan e in Iraq (notizie sul libro anche sulla pagina Facebook dell'ex capo della Casa Bianca). Un portavoce della casa editrice, la Crown Publishing Group (lo stesso gruppo che pubblicherà le memorie di Julian Assange) ha detto che nel 2010 non c'è stato nessun altro libro extra narrativa che sia riuscito a vendere un milione di copie. Figuriamoci due.

È possibile vivere in maniera ecosostenibile?






UN ANNO A IMPATTO ZERO
di Colin Beavan

È possibile vivere in maniera ecosostenibile? Colin Beavan l’ha fatto e tutti parlano di lui. Tutta colpa di una giornata di gennaio, a New York. Con 22 gradi e la gente in canottiera e shorts. In quel giorno estivo in pieno inverno, Colin è a disagio, il suo cronico pessimismo sullo stato di salute del pianeta comincia a tingersi di tonalità apocalittiche. E a un tratto si chiede – e ci chiede: di fronte a un clima obiettivamente impazzito, io posso fare qualcosa o devo aspettare che siano gli altri a trovare una soluzione (politici, studiosi, ambientalisti...)? Devo deprimermi, arrabbiarmi, e al tempo stesso delegare sperando che qualcuno intervenga? Oppure devo darmi da fare in prima persona? Io ci provo, è la sua conclusione.

Ed è così che Colin mette a punto il suo Progetto Impatto Zero, trascinando con sé nell’incredibile avventura la moglie (Prada-addicted) e la figlia (ancora in fase pannolino). Per non parlare del cane. 365 giorni abolendo gradualmente rifiuti, detersivi, ascensori, mezzi pubblici, cibo confezionato, aria condizionata, televisione, carta igienica. 365 giorni adottando gradualmente bicicletta, monopattino, local food, candele, pannolini di cotone, bucati a mano. Nella città dalle mille luci, nel cuore pulsante del ricco Occidente, Colin ci prova e ci riesce. Un esperimento sorprendente, esasperante, folle, in cui l’Uomo a Impatto Zero scopre che la vita senza auto, tv, shopping compulsivo, pizza d’asporto non significa ascetismo, ma semplicemente più movimento fisico, più salute, più risparmio. E soprattutto più tempo per sé, rapporti umani più veri, più pienezza, più felicità.

Quella di Colin non è soltanto una provocazione: leggendo le sue peripezie, ci arrabbiamo, ci esasperiamo, ridiamo, viviamo con lui. E siamo obbligati a riflettere su ciò che consumiamo e su come lo consumiamo. Su questa società iperevoluta/tecnologizzata che dovrebbe ridurre le barriere e permetterci di vivere più in sintonia con l’ambiente che ci ospita. Uno stile di vita che non dovrebbe costituire un esperimento estremo ma essere alla portata di tutti, semplice come avvitare una lampadina.

L'AUTORE Colin Beavan giornalista del New York Times e scrittore di fantascienza americano, noto per essere stato il protagonista con la sua famiglia del tentativo di vivere a New York City per un anno ad "impatto zero". Senza elettricità, senza gas, senza auto e mangiando solo cibi sani e locali. Il risultato è questo libro: UN ANNO AD IMPATTO ZERO.

venerdì 24 dicembre 2010

Un tremendo segreto tra due amiche per la pelle

(II pubblicazione)
Copertina:EUR 18,50




CHE COSA HAI FATTO?
di Lucy Dawson

Quando Alice incontra Gretchen non le pare vero di potere uscire dalla routine della sua vita senza scosse di brava ragazza. Un buon lavoro, un fidanzato fedele che la vuole sposare, Alice non è ancora pronta a impegnarsi davvero e Gretchen rappresenta tutto quello che lei non è mai stata: brillante, impulsiva, desiderosa di divertirsi. Le due diventano amiche per la pelle, ma Gretchen nasconde un tremendo segreto e non è proprio animata da buone intenzioni. Da vera manipolatrice, trascina Alice in un vortice di inganni e cattiverie e con lei il fedele fidanzato ignaro di tutto.

L’AUTRICE Lucy Dawson, giornalista e istruttrice di pilates, ha 32 anni e vive a Tunbridge Wells in Inghilterra.

giovedì 23 dicembre 2010

Giovinezza, guadagni facili, libertà, droga e sesso

(II pubblicazione)




PROMETTERLA A TUTTI E NON DARLA A NESSUNO
di Claudia Rossi

Giovinezza, guadagni facili, libertà, droga e sesso. All’inizio quella della moda è una realtà affascinante, poi si rivela un ambiente di profittatori senza scrupoli.

Micol, 17 anni, milanese. Segni particolari: bellissima. Sogno nel cassetto: sfondare nel mondo della moda e dello spettacolo. Inizia così, quasi per caso, la storia di Micol, una studentessa come tante ma dalla bellezza mozzafiato, spinta dalla madre e da un’amica a frequentare il mondo dei casting a caccia della Grande Occasione. Ma tra propos
te oscene mascherate da provini, feste nei locali più esclusivi e discoteche ben frequentate, l’aspirante modella, assetata di vita e di esperienza, si imbatte in un sottobosco di personaggi ambigui da cui deve imparare a difendersi senza bruciarsi le opportunità: registi pronti a offrire il ruolo di protagonista in cambio di una notte piccante; fotografi che promettono la copertina di una rivista internazionale in cambio di un’amicizia «speciale»; imprenditori che mettono sul piatto un contratto da mannequin in cambio di una cenetta intima…

Un mondo luccicante, ma pieno di ombre e insidie – cocaina, prostituzione, anoressia, invidie e false amicizie – dove tutti vogliono tutto, e i pericoli sono sempre dietro l’angolo. Un valzer dell’apparenza in cui Micol promette e non mantiene perché non vuole scendere a compromessi e, soprattutto, non vuole tradire se stessa. E
ppure, dopo il superamento di ogni delusione, dopo ogni tentativo di tornare a una vita più autentica, il richiamo del successo è più forte.

E l’attrazione per quel mondo dorato di guadagni facili e facili sogni, fatale. Alla fine rimane solo il tempo che passa portando con sé promesse mancate e illusioni tradite. Ma Micol è cresciuta:
la ragazzina ha lasciato il posto a una donna matura che ha capito cosa conta davvero nella vita, che decide di lasciarsi tutto alle spalle e voltare pagina.

L'AUTRICE Claudia Rossi, la bellissima modella scrittrice. Nel 2007 fece un certo scalpore l'uscita del libro "Prometterla a tutti, non darla a nessuno".
"Faccio la modella dall'età di 17 anni, ma con un sogno nel cassetto sin da piccola: scrivere, pubblicare libri e fare la giornalista, tutto ciò che svolgo attualmente".





mercoledì 22 dicembre 2010

Da Pupo a Del Boca... pur di non lavorare





MALEDETTI SAVOIA, SAVOIA BENEDETTI
Lorenzo Del Boca - Emanuele Filiberto di Savoia

In un Paese in cui una memoria condivisa pare impossibile, gli avvenimenti che fondano la nostra storia nazionale – il Risorgimento e la proclamazione dell’Unità – non fanno eccezione. A una versione tradizionale che spesso gronda di romanticismo e tentazioni agiografiche, si contrappongono resoconti controcorrente che stigmatizzano incongruenze e ipocrisie dei Padri della Patria. Questo serrato dialogo si propone finalmente di individuare un terreno di verità comune tra ipotesi storiche a volte enormemente distanti.
Le cinque giornate di Milano sono state un’azione velleitaria e mal organizzata o, invece, il primo vero tentativo di “fare l’Italia”?
Vittorio Emanuele II è il “re con la faccia da macellaio”, sciupafemmine, circondato da affaristi e non alieno ad allungare le mani nel bilancio dello Stato, oppure il sovrano che, assecondando lo spirito che prendeva corpo nel Paese, ne ha ascoltato il “grido di dolore”, facendo della provinciale Penisola una delle moderne potenze europee in soli vent’anni?
L’impresa dei Mille è davvero una cavalcata di eroi, di uomini coraggiosi disposti a rischiare tutto per la causa, o piuttosto una sceneggiata teatrale e mal recitata?
E l’Italia che alla fine viene proclamata e si affaccia alla ribalta della storia è una nazione con i piedi d’argilla, perché edificata su troppe furbizie, o un giovane Paese che ha in sé gli strumenti per progredire?
Fino ad oggi, le due correnti di pensiero, gelose ognuna dei propri archivi e della propria memoria, non hanno accettato né dialogo né confronti, preferendo un isolamento che scalda il cuore e irrobustisce i preconcetti. Ma la barriera del silenzio reciproco deve essere abbattuta. E la ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia rappresenta una preziosa opportunità.


AUTORI
Lorenzo Del Boca Giornalista e saggista, è dal 2001 presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti. Laureato in filosofia e scienze politiche, ha incentrato la sua occupazione di storico e scrittore in particolare sul periodo risorgimentale. Per Piemme ha pubblicato con successo Maledetti Savoia e Indietro Savoia!, distintisi per l’irriverenza e per il distacco dalla consuetudinaria storia di tipo agiografico e convenzionale.

Emanuele Filiberto di Savoia. È nato a Ginevra nel 1972. È figlio di Vittorio Emanuele e di Marina Ricolfi Doria. È nipote dell’ultimo re d’Italia Umberto II. A causa dell’esilio previsto dalla XIII disposizione transitoria della Costituzione italiana, è vissuto per trent’anni in Svizzera, da dove è potuto rientrare solo alla fine del 2002. Ha pubblicato, per Mondadori, C’era una volta un principe.

martedì 21 dicembre 2010

Il gioco è semplice: chi perde muore.




VIVO O MORTO
di Tom Clancy

Il gioco è semplice: chi perde muore.
È l’Emiro il Nemico Pubblico Numero Uno degli Stati Uniti, l’uomo spietato e inafferrabile che da anni elude le ricerche del Campus, l’agenzia di intelligence creata dall’ex presidente Jack Ryan. A capo di un’impenetrabile e capillare rete del terrore, l’Emiro si sta preparando a sferrare l’attacco definitivo all’Occidente. Mentre il presidente in carica, l’ambiguo e irresoluto Edward Kealty, non trova di meglio che temporeggiare con i governi amici dei terroristi, Jack Ryan decide che è giunto il momento di scendere di nuovo in campo, per affrontare l’emergenza planetaria e difendere il futuro degli Stati Uniti. Al suo fianco, una squadra d’eccezione: i fedelissimi ex membri dell’unità speciale Rainbow John Clark e Ding Chavez, i fratelli Caruso e soprattutto suo figlio Jack, deciso a seguire le leggendarie orme del padre. E mentre nelle grotte del Pakistan, tra i ghiacci svedesi e nei giacimenti petroliferi del Brasile si scatena una caccia all’uomo senza precedenti, il Male si annida indisturbato proprio nel cuore di un’America ancora ignara…
Tom Clancy, autore di bestseller mondiali come La grande fuga dell’Ottobre Rosso e Potere esecutivo, ritorna sulla scena del techno-thriller con un romanzo che per la prima volta riunisce i suoi personaggi più amati. E ci racconta di un futuro in cui i peggiori incubi dell’Occidente sono più veri della realtà.

L'AUTORE Tom Clancy (Baltimora, 1947) è diventato celebre grazie al bestseller planetario La grande fuga dell’Ottobre Rosso. Tra i suoi successi, tutti pubblicati da Rizzoli e ora disponibili in Bur, ricordiamo Rainbow Six, La mossa del Drago, Nome in codice: Red Rabbit, I denti della tigre e le serie Giochi di potere, Splinter Cell, Op-Center.

Tutto il cinema dalla A alla Z





DIZIONARIO DEI FILM 2011
di Paolo Mereghetti

Tutto il cinema dalla A alla Z – compresi gli ultimi film presentati alla 67.ma Mostra internazionale del cinema di Venezia – è il biglietto da visita del “Mereghetti”, il primo, il più venduto e imitato fra i dizionari cinematografici che torna in libreria in edizione aggiornata, in tempo per fungere da imperdibile strenna natalizia.
Il Dizionario dei Film 2011 si presenta nella consueta versione corposa ed editorialmente curata in tre volumi, elegantemente contenuti in cofanetto. I primi due riportano le schede dettagliate di 25.000 pellicole – tutto il meglio della cinematografia mondiale dai fratelli Lumiére all’ultimo Leone d’Oro di Venezia, consegnato fra le polemiche a Sofia Coppola, regista di Somewhere, e al campione d’incassi Inception di Christopher Nolan. Come prova dell’incessante “lavoro dietro le quinte” condotto da Paolo Mereghetti con il suo gruppo di affiatati collaboratori, basterà aggiungere che, rispetto alla precedente edizione, nel nuovo “Mereghetti” sono stati inseriti 4.000 nuovi lemmi.
Ogni film si presenta corredato da una sorta di “carta d’identità” comprensiva del titolo in italiano e di quello originale, dell’anno e luogo di produzione, della durata e del cast principale. Ogni lemma è completato dalla sinossi e da un approfondito giudizio critico che testimonia l’attenzione e la professionalità del curatore rispetto alle altre proposte del mercato, un aspetto che senza dubbio rende il Mereghetti il Re dei dizionari cinematografici. Immancabili, poi, le classiche “stellette”, vero marchio di fabbrica del “Mereghetti”, in grado di comunicare al lettore con un colpo d’occhio il giudizio complessivo sull’opera.

L'AUTORE Paolo Mereghetti (Milano, 1949) è critico cinematografico e giornalista professionista. Ha scritto su Ombre rosse, Positif, Linea d’ombra, Reset, Lo straniero, Cahiers du Cinéma, Ciak. Inviato del Corriere della Sera, dove ha diretto il supplemento ViviMilano e le pagine Tempo Libero della cronaca cittadina, è attualmente titolare della rubrica di critica cinematografica sulle pagine del quotidiano e sul magazine Io Donna. È stato consulente per la Mostra del cinema di Venezia durante le edizioni di Lizzani, Rondi e Barbera, ha collaborato con Raitre e Radio Rai. Ha pubblicato, tra gli altri, saggi e volumi su Orson Welles, Arthur Penn, Marco Ferreri, Bertrand Tavernier, Sam Peckinpah, Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, Serge Daney, Jacques Rivette. Nel 2001 ha vinto il premio Flaiano per la critica cinematografica.

lunedì 20 dicembre 2010

Marito, soldi, carriera. Tutto quanto una donna possa desiderare.




MANGIA, PREGA, AMA
di Elizabeth Gilbert

Marito, soldi, carriera. A trent’anni Elizabeth Gilbert ha tutto quanto una donna possa desiderare. Ma una notte si ritrova in ginocchio sul pavimento del bagno, con la faccia inondata di lacrime e una domanda semplice e terribile a morderle il cuore: “Che cosa hai veramente voglia di fare, Elizabeth?”. La risposta trascinerà Liz molto lontano. Attraverso tre continenti, oltre un divorzio, un conto in rosso e un nuovo amore sbagliato. Lontano dalla famiglia e dagli amici, dal suo lavoro e dalle sue certezze ogni giorno un po’ più incerte. Verso l’aria dolce e dorata di un autunno romano, poi verso l’India, e ancora a Bali, alla ricerca di nuove occasioni e di desideri ancora più nuovi. Mangia prega ama è il racconto, audace e sincero, di questo viaggio spericolato fuori e dentro di sé. Caldo e irriverente, imprevedibile e terapeutico come una serata fra amiche, non è solo una storia vera e appassionante: è una promessa, un talismano da consegnare a chi, come Liz, deve solo trovare il coraggio di ricominciare tutto da capo.

L'AUTRICE Elizabeth Gilbert è giornalista e autrice di racconti, romanzi e biografi e. Dopo il successo internazionale di Mangia prega ama – bestseller da 8 milioni di copie tradotto in 30 lingue – nel 2008 è stata inserita da “Time Magazine” nella classifica delle 100 persone più influenti al mondo. Vive nel New Jersey (per ora), col marito, un giardino e fin troppi animali.


sabato 18 dicembre 2010

Se il racconto è bello come il titolo...





È IL GIORNO DEL GIUDIZIO E NON HO NIENTE DA METTERMI
di Laurie Notaro

«Avevo desiderato un bravo ragazzo per tutta la vita e quando finalmente ne avevo trovato uno, non avevo idea di cosa farmene. Mi chiamava quando diceva che mi avrebbe chiamata. Mi teneva la mano anche se gli altri ci guardavano. Aveva una macchina tutta sua che, per di più, andava. La sua ex ragazza viveva in un altro Stato e anche se al momento era incinta, il responsabile era un altro uomo. Una notte, dopo una serata di bisboccia, mi disse che mi amava e il giorno dopo non si rimangiò affatto quello che aveva detto. Come ci si comporta con un ragazzo così? Io non ne avevo idea. Tutto quello che riuscivo a fare era continuare ad aspettare che il Vero Ragazzo in lui venisse fuori, perché sapevo che quella vile creatura doveva aggirarsi da qualche parte lì dentro. Voglio dire, è innato. Questo, pensavo, era solo il più paziente e affettuoso sociopatico che avessi mai frequentato. Ero disorientata, perché se lui era davvero un Bravo Ragazzo, il peso sulle mie spalle era insopportabile. Perché significava che dovevo tenermelo; se lo spaventavo, o lo facevo scappare, non ne avrei mai scovato un altro come lui.»
E le vicissitudini di Laurie non sono ancora finite. Perché questo ragazzo perfetto, incurante dei suoi chili di troppo, del suo neo sotto il labbro, e di tutti i difetti che lei ostenta appositamente, le chiede di sposarlo. È il panico. Laurie non si era mai immaginata in abito bianco, neanche da bambina, e ora deve scegliersi un vestito da sposa. Vero. Possibilmente prima della data della cerimonia. Alle prese con tulle e crinoline, ansia prematrimoniale e ricerca del lavoro, Laurie scopre che la vita non diventa necessariamente più facile quando si cresce. Però può diventare molto più divertente.

L'AUTRICE Ha tenuto una rubrica umoristica per dieci anni. È stata licenziata da sette posti di lavoro (forse otto) e vive con suo marito e i suoi animali da compagnia nell’arida, ventosa e caldissima Phoenix, Arizona. Il suo primo libro, Il club delle poche ma buone, è stato uno straordinario successo, numero 1 nella classifica del «New York Times».

venerdì 17 dicembre 2010

Rimetti a noi i nostri debiti come noi...






LA LOBBY DI DIO
di Ferruccio Pinotti

"Una Chiesa privata, ben sintonizzata con gli umori della destra italiana e dominata dall'affettuosa confidenza con banchieri e imprenditori."
Gad Lerner, "la Repubblica", 28 agosto 2010.
Più potente dell’Opus Dei, più efficiente della massoneria.Questo libro racconta per la prima volta dall’interno come funzionano Comunione e liberazione e il suo braccio finanziario, la Compagnia delle opere (una rete di più di 34.000 imprese, un fatturato complessivo di almeno 70 miliardi di euro). Un potere che sembra inarrestabile. “Questo nostro modello conquisterà l’Italia” ha detto Roberto Formigoni. Il modello, in gergo ciellino, si chiama “amicizia operativa”. E oggi sempre più imprese, complice la crisi finanziaria, si avvicinano a Cl per godere dell’ombrello protettivo della Compagnia delle opere.
In questo libro si propone la prima vera inchiesta su Cl: i rapporti del movimento con Berlusconi fin dagli anni Settanta (nel 1978 nasce “Il Sabato”, il settimanale di Cl finanziato dall’attuale premier), i legami con la sinistra (Bersani al Meeting di Rimini 2003: “Solo l’ideale lanciato da Cl negli anni Settanta è rimasto vivo”) e con la Lega Nord. Dall’università alla scuola, alla sanità, alla finanza, all’edilizia, ai servizi sociali e all’assistenza, quello legato a Cl è un business che vale miliardi di euro e seduce tutti, imprenditori, politici e uomini d’affari. Non senza conseguenze giudiziarie, come dimostrano le inchieste Oil for Food, Why Not, La Cascina, oltre a quella della Procura di Padova sui fondi Ue o i procedimenti che hanno toccato la sanità lombarda.
Un viaggio tra i membri di Comunione e liberazione, con interviste esclusive ad alcuni appartenenti ai Memores Domini, i “monaci guerrieri” che praticano la castità e vivono in residenze comuni, secondo uno stile di vita che molto ricorda quello dei numerari dell’Opus Dei (Formigoni è il più illustre tra i Memores Domini). La testimonianza dura e lucidissima di un fuoriuscito dal movimento (“Dovevo allontanarmi da questa situazione tossica”) e quella di uno psicoterapeuta che ha conosciuto molti militanti di Cl e ne racconta fragilità e paure (“La dipendenza che crea è molto profonda”) restituiscono il ritratto spiazzante e veritiero di una lobby affamata di potere.

L'AUTORE Ferruccio Pinotti, giornalista e scrittore, è autore di molti libri di successo tra i quali ricordiamo "Poteri forti", sul caso dell’omicidio del banchiere Roberto Calvi (Bur 2005); "Opus Dei segreta", che per la prima volta riporta testimonianze di ex numerari dell’Opus Dei (Bur 2006); "Fratelli d'Italia", un’inchiesta sulla massoneria (Bur 2007); "Colletti sporchi" (con Luca Tescaroli, Bur 2008) su mafia e soldi; "L’unto del Signore", sulle origini della fortuna di Berlusconi e gli appoggi in Vaticano (con Udo Gümpel, Bur 2009). All’estero ha pubblicato "Berlusconi Zampano" (Riemann-Random House 2006) e "Opus Dei secreta" (Campo Das Letras 2008)

giovedì 16 dicembre 2010

A cicli la storia si avvita su se stessa

Copertina:EUR 10,00



STORIA DI UNA CADUTA
di Stefan Zweig (1845–1926)

Perdere il favore di coloro da cui dipende la nostra stessa vita. Mordere la polvere quando si sono conosciuti i fasti degli altari. Non essere più amati. È il destino intollerabile che accomuna i protagonisti delle due novelle qui riunite: una dama del Settecento e un cane. E il dolore, il furore, il desiderio di vendetta saranno altrettanto violenti nell’animale e nella donna. Splendida, intelligente e ambiziosa, amica di Voltaire, amante del duca di Borbone, la marchesa de Prie sembra onnipotente e, soprattutto, intoccabile. Ma quando nel 1726 il duca di Borbone cade in disgrazia presso Luigi XV, per lei si spalanca, d’improvviso, il baratro di un esilio avvilente. Confinata in Normandia, rabbiosamente sola, Madame de Prie non può che tormentare il giovane amante, contemplare allo specchio il suo volto che sfiori­sce – e progettare una morte degna dei passati splendori. Le forze brutali – distruttive e autodistruttive – che solo l’orgoglio ferito e l’amore ripudiato sanno scatenare innervano anche il secondo racconto, dove a sperimentare la più tremenda delle perdite è Ponto, tirannico bulldog dapprima oggetto di una sfrenata passione e poi di colpo ignorato e bandito dal suo regno non appena la padrona resta incinta. Sagace nel suo odio, l’esclu­so preparerà la vendetta, suscitando nel lettore un’attesa angosciosa – e una suspense alla Hitchcock.

L'AUTORE Stefan Zweig era il secondo figlio dell'industriale ebreo Moritz Zweig (1845–1926) e sua moglie Ida, nata Brettauer (1854–1938). La sua gioventù era influenzata dalla sicurezza economica della famiglia e dal clima artistico e intellettuale della Vienna della fine dell'Ottocento, molto di più che dalla scuola, vissuta da lui come monotona. Come la maggior parte dei suoi coetanei, a quell'epoca si interessava poco dei problemi politici e sociali di quel periodo.

Occupazione femminile per tornare competitivi




WOMENOMICS
Katty Kay , Claire Shipman

«Non è più (o non solo) una questione di pari opportunità... Puntare sull’occupazione femminile rappresenta un vantaggio competitivo e, in tempi di recessione, può accelerare l’uscita dalla crisi»: così recitava poco tempo fa il Corriere della Sera in un articolo sull’analista di Goldman Sachs che ha coniato il termine Womenomics. Sui giornali di tutto il mondo e sul web lo ritroviamo ormai come una parola d’ordine. E così, dopo decenni di lotta femminista, scopriamo che gli economisti pensano che il potere economico è «rosa»!
Ma se le imprese ai cui vertici ci sono donne registrano utili maggiori, allora perché le donne (tutte le donne) che lavorano si pongono ogni mattina la domanda cruciale: famiglia o carriera? Quale che sia il ruolo professionale, la tipica esperienza femminile è la dolorosa contrapposizione tra il successo e la serenità. Come se uno escludesse la possibilità dell’altra. Ma dev’essere per forza così?

LE AUTRICI Claire Shipman e Katty Kay, giornaliste di successo e mamme soddisfatte, garantiscono di no. Per loro non è stato così e non dev’essere così nemmeno per noi. Per questo, passo dopo passo, ci insegnano a costruire l’equilibrio lavoro-famiglia-tempo libero, a individuare priorità e a cogliere opportunità, a non aver paura di chiedere più flessibilità, a non cadere giorno per giorno nella trappola dei sensi di colpa. In queste pagine troveremo le 9 regole per negoziare il nirvana ossia un mondo in cui poter lavorare quando vogliamo, dove vogliamo, come vogliamo; la strategia della volpe ovvero come lavorare meglio e non di più, imparando a dire dei no strategici che «aiuteranno i nostri capi a crescere» e i pochi, ragionati sì che compenseranno i molti no.
In fondo, suggeriscono Shipman e Kay, noi per prime siamo ancora poco consapevoli del nostro potere economico e della Grande Occasione che questo momento di congiuntura sfavorevole ci offre. Perché, oltretutto, le statistiche dicono che siamo le principali acquirenti di gran parte dei prodotti, e quindi ne determiniamo il successo sul mercato. Se il modello lavorativo maschile (l’unico che abbiamo mai conosciuto) scricchiola significa che stiamo entrando nell’Era Womenomics.

mercoledì 15 dicembre 2010

Credere alle favole... a questo siamo costretti



TRATTATO SULLE FATE. ELFI, GNOMI E ALTRE FANTASTICHE CREATURE
di Ismaël Mérindol

Ricordate quelle dolci e protettive signore con il cappello a punta e l’abito tempestato di stelle che popolavano le fiabe della nostra infanzia, le fate? Dimenticate per un momento Cenerentola e la Bella addormentata, e venite a scoprire la vera natura delle fate nel «loro mondo reale», un mondo che non è affatto lontano, ma è intorno, sopra e sotto di noi. A scortarvi in questo viaggio straordinario è un erudito dalla vita avventurosa, uno studioso che attraversò l’Europa tra il Quattrocento e il Cinquecento, autore di scritti che ispirarono Leonardo, Rabelais e Paracelso. Chi meglio di Ismaël Mérindol, changelin, cioè figlio di una fata, può condurvi nei meandri di questo cosmo magico, in cui ciascuno dei quattro elementi (Aria, Terra, Fuoco, Acqua) ospita creature diverse ma sempre affascinanti, come Ondine e Silfidi, Gnomi e Salamandre? Chi meglio di lui può farvi conoscere i segreti del Piccolo Popolo, l’amore delle fate, i loro delicati rapporti con gli umani, le leggende e i miti sui tesori degli Gnomi, l’arcano della lunga vita, qualche creatura meno benigna che si aggira tra boschi e torrenti? Con l’ausilio di altri antichi testi, in cui il fantastico sposa la filosofia, seguirete le orme dell’autore nella scoperta di un mondo dove sottile è il confine tra il sogno e il reale. Perché, come ricorda Mérindol, «nulla esiste che non sia stato sognato».

GLI AUTORI Ismaël Mérindol, erudito e viaggiatore dall’esistenza piena di peripezie, è stato sottratto all’immeritato oblio in cui giaceva abbandonata la sua introvabile opera, grazie all’infaticabile lavoro di Édouard Brasey, editore e scrittore francese esperto di magia e di fantastico, autore di numerose opere, nonché scopritore del celebre Trattato di Vampirologia (Cairo Editore, 2009).

È bello quando parla Gaber...



GABER
L'illogica utopia
di Guido Harari

“È bello quando parla Gaber” canta Enzo Jannacci, l’amico corsaro di sempre, ricordando quanto il signor G, a quarant’anni esatti dalla sua prima apparizione sulla scena del Piccolo Teatro di Milano, rimanga, oltre che fine affabulatore e artista totale, una delle rare coscienze civili del secondo Novecento italiano.
Questo libro non vuol essere solo l’“autobiografia” di Gaber, ma anche una sorta di breviario irreligioso per liberi pensatori. Nelle sue parole soffia il vento di una morale di lotta, insieme all’ansia di un’etica nuova e di un ritorno al luogo del pensiero. Immerso nel suo tempo, Gaber auspica, anzi esige, un neorinascimento, un nuovo umanesimo e, con esso, un individuo nuovo, fatto di privato e di politico. È questa “l’illogica utopia” del titolo, condita di un “appassionato pessimismo” che l’artista vorrebbe detonatore di uno slancio vitale e gioioso verso un futuro tutto da inventare.
La viva voce di Gaber guida il lettore in un lungo e appassionante viaggio, ricostruito attraverso lo sterminato archivio della Fondazione Giorgio Gaber dei cui tesori viene qui presentata per la prima volta una corposa sintesi, con trascrizioni di materiali audio e video, interviste, manoscritti e testi spesso inediti, memorabilia, rare copertine di dischi e una messe di immagini tratte anche dagli archivi dei fotografi che più da vicino hanno seguito l’artista. Una cronologia dettagliata e una discografia completano questo volume facendone un prezioso riferimento per chiunque voglia addentrarsi nel pensiero gaberiano.
Come direbbe Gaber: “C’è roba”.

L'AUTORE Guido Harari fotografo e giornalista musicale, ha firmato numerose copertine di dischi per artisti italiani e internazionali, da Claudio Baglioni a Vinicio Capossela, Paolo Conte, Pino Daniele, Gianna Nannini, Luciano Pavarotti, Vasco Rossi, Kate Bush, Bob Dylan, Paul McCartney, Lou Reed e Frank Zappa. È stato per vent’anni uno dei fotografi personali di Fabrizio De André, alla cui figura e opera ha dedicato tre libri a loro modo definitivi – Fabrizio De André. E poi, il futuro (Mondadori 2001), Fabrizio De André. Una goccia di splendore (Rizzoli 2007), Fabrizio De André & PFM. Evaporati in una nuvola rock (con Franz Di Cioccio, Chiarelettere 2008) – e una mostra personale, Sguardi randagi. Harari è anche uno dei curatori della grande mostra multimediale dedicata al cantautore e allestita a Palazzo Ducale, Genova. Tra i suoi libri più recenti, The Beat Goes On (con Fernanda Pivano, Mondadori 2004), Vasco! (Edel 2006), Wall Of Sound (HRR Edizioni 2007), Mia Martini. L’ultima occasione per vivere (con Menico Caroli, Tea 2009) e Chia. I guerrieri in San Domenico (HRR Edizioni 2010).

www.guidoharari.com

martedì 14 dicembre 2010

Alessandro Siani...e che t''o dico a fa'!







UN NAPOLETANO COME ME
di Alessandro Siani
...e che t''o dico a fa'!

“Amore, non mi porti mai da nessuna parte…”
“Ma che dici? Tre anni fa t’ho portata a Cuba…”
“Appunto: quando mi vieni a riprendere?”

“Questo assegno m’è tornato indietro!”
“E si vede che s’è affezionato.”

“Dotto’, l’operazione all’appendicite è pericolosa?”
“Non ti preoccupare, solo a uno su mille succede qualcosa.”
“E a che numero stiamo?”

Ho montato sulla mia auto ’o navigatore che parla in napoletano.
Ho scritto l’indirizzo e sul display è uscita la frase:“Scinne e domanda!”.
“Finora nella mia vita non ho fatto lunghi viaggi, se non per lavoro. Non ho cercato benessere, ispirazione ed emozioni in altri angoli del mondo. Sono nato e cresciuto a Napoli, e nel crescere ho affidato le mie illuminazioni a questa città.”
Questo libro è una seria dichiarazione d’amore. Di Alessandro Siani a Napoli. Ma è anche una dichiarazione tutta da ridere, nella nobile tradizione della comicità partenopea, da Totò a Massimo Troisi. Con lo spirito irresistibile che manda in delirio lo stadio San Paolo e conquista il pubblico nel resto d’Italia, Siani racconta in queste pagine il sapore della sua città e spiega che cosa voglia dire nascerci e viverci. Ecco che ci accompagna nel traffico in cui vanno anche in cinque su un motorino e, quando li ferma il brigadiere, rispondono: “Scusateci, gli altri due nun so’ voluti veni’…”. O sull’autobus dove il controllore si sente dire dal passeggero che ha un biglietto del giorno prima: “Azz, e tu mò vieni?”.
Napoli è una città straordinaria, in cui si reagisce sempre e comunque con allegria (lo fanno persino gli anziani come la nonna che, sentendo parlare di “uteri in affitto”, si è messa sulla pancia la scritta “Fittasi”. E, quando il nonno ha fatto lo stesso sulla patta dei pantaloni, lei gli ha aggiunto: “Sì, ma da ristrutturare”!). Alessandro Siani ci offre un ritratto unico ed esilarante di questo mondo e della sua filosofia millenaria, fatta di sole, sorrisi e… cazzimma. (E che è? Non te lo dico. Se vuoi scoprirlo, leggiti questo libro!)


L'AUTORE Alessandro Siani (Napoli, 1975) è uno degli attori comici italiani più amati dal grande pubblico. Protagonista e autore dei film Ti lascio perché ti amo troppo (2006) e La seconda volta non si scorda mai (2008; premiato al Giffoni Film Festival), ha partecipato a Natale a New York (2006) e Natale in crociera (2007; Premio Biglietto d’Oro). I suoi spettacoli teatrali Fiesta, Tienimi presente e Tutti bravi hanno sempre registrato il tutto esaurito. Nel 2007 il suo show Per tutti ha richiamato 25.000 spettatori allo Stadio San Paolo di Napoli. Con Più di prima ha ottenuto la media d’incasso più alta in Italia nella stagione teatrale 2009/2010. Ha preso parte a varie trasmissioni televisive, tra cui Domenica In e Bulldozer. Ha una schiera vastissima di fan: più di un milione solo su Facebook. Con Claudio Bisio è protagonista del film rivelazione dell’anno Benvenuti al Sud, uscito nell’ottobre 2010 e fin dai primi giorni campione d’incassi.

Vauro. Scritti corsari, pirateschi arrembaggi dialettici...



FARABUTTO
Dichiarazioni d'amore molesto
di Vauro Senesi

Impenitenti, sarcastici, ironici, velenosi, ma anche inaspettatamente poetici: gli scritti satirici di Vauro riverberano il suo sguardo graffiante sull’Italia, la nostra politica, il pantano nostrano e internazionale. Sono – ognuna a suo modo – dichiarazioni d’amore: non quello sdolcinato buono al più per incartare cioccolatini, né quello interessato a cui si intitolano partiti. Sono scritti corsari, pirateschi arrembaggi dialettici, dichiarazioni d’amore molesto.
Se avete fatto le ore piccole pur di non rinunciare al piacere liberatorio della satira di Vauro ad Annozero, se avvertite il bisogno di un prontuario di resistenza umana per non affogare nell’onda di melma che minaccia di sommergerci, questo è il libro che aspettavate. Un concentrato di pensieri, parole e disegni, corrosivo antidoto alla catalessi mediatica.

L'AUTORE Vauro Senesi è stato allievo di Pino Zac, con il quale nel 1978 ha fondato Il Male. Dal 1986 al 2006 è stato editorialista e vignettista de il manifesto, collaborazione che prosegue tuttora in maniera più saltuaria. Le sue vignette sono state pubblicate sulle più importanti testate italiane e estere: Satyricon, Linus, Cuore, I Quaderni del Sale, L'Echo des Savanes, El Jueves e Il Diavolo. È stato direttore del settimanale satirico Boxer, collaboratore del Corriere della Sera e di Smemoranda. Nel 1996 ha vinto il Premio di Satira politica di Forte dei Marmi. Attualmente è vignettista e inviato di PeaceReporter e collabora con la ONG Emergency, occupandosi dell'informazione e della comunicazione. È membro del Comitato Centrale del Partito dei Comunisti Italiani. Nel 1994 è stato querelato dalla senatrice Maria Elisabetta Alberti Casellati per una vignetta pubblicata sul settimanale Il Venerdì di Repubblica, insieme al direttore responsabile del periodico. È stato assolto nel 1998 con sentenza di terzo grado.

Bisogna avere sempre vicino un bicchiere... (vasco)


Un'educazione spirituale da 0° a 60°
di Sapo Matteucci

Una fenomenologia dello spirito per tutti: gli spiritosi, gli spiritati, gli spiriti magni, gli spiriti divini. Per chi pensa che l'alcool non è certo terapeutico, ma senza sarebbe anche peggio. Vini bianchi e rossi, sibaritici rhum, gelide vodka, birre a volontà, salmastrosi single malt, profondi cognac: sono alcuni dei grandi e piccoli spiriti capaci di parlare al cuore e al fegato, i protagonisti di questa autobiografia alcolica in cui scovare suggerimenti e suggestioni su cosa e come bere, con consigli, varianti, prezzi, schede tecniche e abbinamenti con il cibo. Il tutto senza tedio né toni accademici. «Il libro è costruito per gradi dello spirito. Si va dagli analcolici, che per lo più servono a depistare bambini già troppo inclini al bere, agli aperitivi ‘leggeri', alla birra, passando attraverso una lunga teoria di cocktail e arrivando al cognac, al whisky, al Calvados, al gin… Per poi tornare, à rebours, al vino: meno alcolico ma più pervasivo.» Sapo Matteucci vi conduce per mano nelle tante occasioni per bere, da quelle classiche dei bar ai salotti degli amici o alla poltrona di casa; dal bere caotico dell'happy hour a quello riflessivo, dal bicchiere dell'attesa a quello dello scacco o della consolazione. Se poi alzate un po' il gomito, non preoccupatevi, qui troverete degli ottimi rimedi per il fatidico giorno dopo, provati da chi scrive: alcuni sono vere e proprie fandonie, altri funzionano. Perché anche l'ebbrezza, del resto, vuole il suo buon governo.
«C'era una vodka un ragazzo, coi gomiti appoggiati sul bancone di un bar. L'estate finiva insieme a un folle amore che tornava a casa. Alle 7 di sera, i flipper staccati, la scuola alle porte, l'amore involato, quello era il ragazzo più solo del mondo. Lo sguardo perduto nelle bottiglie, lavorava a maglia il suo dolore, mentre il barman Renzino asciugava i bicchieri: "Dammi un Leopardi" ordinò con un lapsus folgorante. "Il Bacardi non si beve da solo" rispose quell'anima grande da dietro il bancone. Poi aprì lo shaker, spremette mezzo lime, ci mise un altro liquido chiaro e il Bacardi. Agitò, versò tutto in una coppetta da Martini imperlata di zucchero e la sospinse in avanti con dolcezza, come si fa con un cucciolo ai primi passi: era un Daiquiri.»

L'AUTORE Sapo (Saporoso) Matteucci è stato giornalista per "Il Globo" e "Bell'Italia", ha collaborato con "Traveller" e in seguito ha lavorato nella casa editrice Einaudi. Attualmente è direttore responsabile della rivista della Società Italiana Autori Editori "Vivaverdi" e collaboratore di "Nuovi Argomenti". Il suo Q.B. La cucina quanto basta per Laterza, più volte ristampato, è un libro cult per chi vuole un doppio piacere, leggere e cucinare.


lunedì 13 dicembre 2010

Un invito a pranzo, il primo casto bacio su una guancia...




LA BAMBINA CHE DISEGNAVA I CUORI
di Lucrezia Lerro

“M’illudevo che tornasse da me.
Con il tempo ho capito che le persone cambiano davvero e che se ne vanno senza avvisare.”
Rosanna è una bambina del Sud e frequenta la scuola elementare, dove la maestra Mara, buona e sensibile, le mette accanto il nuovo arrivato Mario: ed è amore a prima vista.
Un invito a pranzo, il primo casto bacio su una guancia, la speranza e il sogno di uno sviluppo ideale, in corsa verso una felicità che solo i ragazzi sanno intravvedere.
Ma non si possono fare i conti senza le madri, e quelle che si muovono in questa vicenda sono possessive, egoiste e rabbiose; soltanto la “strega” del paese, Ernestina, donna turbata dall’abbandono del marito, possiede la luce intima dell’innocenza e della profezia, e sarà di aiuto.
Il tempo ha però la sua parte. Nel vortice degli avvenimenti (la cresima di Rosanna, le scuole medie, l’istituto magistrale, l’amore fisico scoperto con trepidazione ma subito avvelenato da dubbi e gelosie), quel sogno puro si stempera, si corrompe, come stregato dalla corruzione del mondo, da una legge genitoriale che non ricorda più gli entusiasmi della giovinezza e li combatte senza tregua.
Che ne è allora della vita di Rosanna, affacciatasi alla soglia del suo tempo e già delusa da conseguenze che non ha cercato, non ha voluto?
Lucrezia Lerro torna a coinvolgere i lettori con un romanzo fatto di piccole cose, di gesti e sentimenti quotidiani che nascondono un dramma in agguato. Un dramma che ci riguarda e che il suo personaggio saprà affrontare in modo diverso, senza lacrime e con un inedito disincanto.

L'AUTRICE Lucrezia Lerro è nata a Omignano, in provincia di Salerno, nel 1977. Sue poesie sono apparse su “Nuovi Argomenti”, nell’“Almanacco dello Specchio” (Mondadori) e nell’antologia Nuovissima poesia italiana (Oscar Mondadori).
Nel 2005 ha pubblicato per i tipi di peQuod Certi giorni sono felice, Selezione Premio Strega 2006 (riproposto nel 2008 nei Tascabili Bompiani) e nel 2010 la raccolta di poesie L’amore dei nuotatori. Per Bompiani ha pubblicato Il rimedio perfetto (2007) e La più bella del mondo (2008).

L'oroscopo di Paolo Fox. L'unica speranza è affidata alle stelle






L'oroscopo 2011
di Paolo Fox

Amore, lavoro, salute, fortuna. Dal volto più noto dell’astrologia italiana, tutte le previsioni per il nuovo anno. Segno per segno, mese per mese, ecco come sarà il 2011. E in più:

• Le caratteristiche dei bambini che nasceranno nel 2011

• Le affinità di coppia

• Il calcolo dell’ascendente con tabelle di facile consultazione

• Le tabelle delle “cuspidi”, per chi è nato tra due segni e vuole fi nalmente sapere a quale appartiene

L'AUTORE Paolo Fox. Dagli anni novanta del XX secolo si occupa di astrologia nei mass media. È apparso con il suo oroscopo in molte trasmissioni: dapprima nel canale radiofonico LatteMiele e poi su Radio DeeJay ; ha cominciato le sue apparizioni in televisione in Per tutta la vita, In bocca al lupo! e Domenica In.
Dal 2002 legge il suo oroscopo a Piazza Grande, in onda su Rai 2. Annualmente a fine dicembre per la RAI collabora in un programma sulle previsioni astrologiche per il nuovo anno.
Cura l'oroscopo del settimanale Dipiù.


venerdì 10 dicembre 2010

Quando gli italiani del Sud sono diventati Terroni?



TERRONI
di Pino Aprile

Fratelli d’Italia... ma sarà poi vero? Perché, nel momento in cui ci si prepara a festeggiare i centocinquant’anni dall’Unità d’Italia, il conflitto tra Nord e Sud, fomentato da forze politiche che lo utilizzano spesso come una leva per catturare voti, pare aver superato il livello di guardia.
Pino Aprile, pugliese doc, interviene con grande verve polemica in un dibattito dai toni sempre più accesi, per fare il punto su una situazione che si trascina da anni, ma che di recente sembra essersi radicata in uno scontro di difficile composizione.
Percorrendo la storia di quella che per alcuni è conquista, per altri liberazione, l’autore porta alla luce una serie di fatti che, nella retorica dell’unificazione, sono stati volutamente rimossi e che aprono una nuova, interessante, a volte sconvolgente finestra sulla facciata del trionfalismo nazionalistico.
Terroni è un libro sul Sud e per il Sud, la cui conclusione è che, se centocinquant’anni non sono stati sufficienti a risolvere il problema, vuol dire che non si è voluto risolverlo. Come dice l’autore, le due Germanie, pur divise da una diversa visione del futuro, dalla Guerra Fredda e da un muro, in vent’anni sono tornate una. Perché da noi non è successo?

IL LIBRO
Io non sapevo che i piemontesi fecero al Sud quello che i nazisti fecero a Marzabotto. Ma tante volte, per anni. E cancellarono per sempre molti paesi, in operazioni “anti-terrorismo”, come i marines in Iraq. Non sapevo che, nelle rappresaglie, si concessero libertà di stupro sulle donne meridionali, come nei Balcani, durante il conflitto etnico; o come i marocchini delle truppe francesi, in Ciociaria, nell’invasione, da Sud, per redimere l’Italia dal fascismo (ogni volta che viene liberato, il Mezzogiorno ci rimette qualcosa). Ignoravo che, in nome dell’Unità nazionale, i fratelli d’Italia ebbero pure diritto di saccheggio delle città meridionali, come i Lanzichenecchi a Roma. E che praticarono la tortura, come i marines ad Abu Ghraib, i francesi in Algeria, Pinochet in Cile. Non sapevo che in Parlamento, a Torino, un deputato ex garibaldino paragonò la ferocia e le stragi piemontesi al Sud a quelle di «Tamerlano, Gengis Khan e Attila». Un altro preferì tacere «rivelazioni di cui l’Europa potrebbe inorridire». E Garibaldi parlò di «cose da cloaca». Né che si incarcerarono i meridionali senza accusa, senza processo e senza condanna, come è accaduto con gl’islamici a Guantánamo. Lì qualche centinaio, terroristi per de

L'AUTORE
Giornalista e scrittore, pugliese, residente ai Castelli Romani, anni di lavoro a Milano. È stato vicedirettore di Oggi e direttore di Gente; per la Tv ha lavorato con Sergio Zavoli all’inchiesta a puntate “Viaggio nel Sud” e al settimanale di approfondimento del Tg1, Tv7. Per Piemme ha scritto Il trionfo dell’Apparenza, sul deludente esordio del terzo millennio, Elogio dell’imbecille,Elogio dell’errore, accolti con successo e tradotti in molti paesi, adottati in alcuni corsi universitari di management. In Spagna, Elogio dell’imbecille è stato a lungo in testa alle classifiche.
Dopo le dimissioni da Gente, si è dedicato alla sua “malattia”, la vela (ha anche diretto il mensile Fare Vela e scritto libri di mare e vela per Magenes, Il mare minore, A mari estremi, e per Electa-Mondadori, Mare, uomini, passioni).