mercoledì 16 aprile 2025

Il genio infelice. Il romanzo della vita di Antonio Ligabue

Il genio infelice
Il romanzo della vita di Antonio Ligabue
di Carlo Vulpio
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«Antonio Ligabue. Figlio di tre padri e da ciascuno di essi abbandonato, fragile ma orgogliosamente solitario, autodidatta, geniale e visionario, Toni il matto, è lo straordinario testimone di un secolo di distruzione e follia...»

Se c’è un’artista italiano che nel Novecento ha seguito una direzione ostinata e contraria, si chiama Antonio Ligabue (1899-1965). Nato a Zurigo da una ragazza madre di Belluno, figlio di tre padri e da ciascuno di essi abbandonato, fragile ma orgogliosamente solitario, autodidatta, geniale e visionario, Toni al mat – il matto, così veniva chiamato nella Bassa padana – è lo straordinario testimone di un secolo di distruzione e follia. Lui rappresenta ciò che vede, e  vede ciò che sogna. Amplifica la realtà, immortalandola.  La sua vita e le sue opere denunciano il folle ritiro dell’uomo dalla natura, che diventa un’estranea su cui esercitare il proprio dominio. Ligabue si ribella ai comandamenti di ordine e disciplina, mal tollera ogni conformismo, non per scelta ma assecondando un istinto primordiale che lo porta a trovare pace e meraviglia solo di fronte agli animali, reali o immaginari, anche trasfigurandoli, per rappresentare la ferocia degli uomini e la vita come un’eterna lotta di prevaricazione, non di sopravvivenza.  In un periodo come quello che stiamo vivendo, che soffoca la fantasia e obbliga le persone a stili di vita e schemi mentali non scelti, o almeno non voluti, Il genio infelice racconta in forma di romanzo una storia tormentata ed esemplare, che è anche un potente manifesto libertario. Un inno alla creatività, alla natura e alla bellezza, mai come oggi così necessario. Una storia, quella di Ligabue, tanto preziosa e significativa da essere immortalata prima in un celebre sceneggiato Rai della fine degli anni Settanta, con Flavio Bucci strepitoso protagonista, e oggi in un film per il cinema, annunciato per il 2019, con Elio Germano nei panni dell’artista.

Carlo Vulpio ha lavorato per i principali giornali nazionali, occupandosi di cultura, arte, tematiche ambientali e cronaca, con reportage dall’Italia e dall’estero. Attualmente è una firma del “Corriere della Sera” e scrive in particolar modo sulla Terza pagina e “la Lettura”, dove nel novembre del 2018 ha pubblicato un lungo ritratto dedicato ad Antonio Ligabue, dal titolo Fu così che Laccabue diventò Ligabue. È autore di vari libri, tra i quali ricordiamo Un nemico alla Rai (Marsilio 2012) e L’Italia nascosta (Skira 2016).