Per spiegare i meccanismi della politica britannica utilizziamo un libro di qualche tempo fa, vergato da una penna che di cose inglesi se ne intende. Antonio Caprarica, inviato TG Rai per vari lustri in quel di Londra sembra quello più adatto. Siamo arrivati al giorno delle elezioni anticipate volute da quella volpe di Theresa May, attuale primo ministro inglese convinta di fare un sol boccone di Jeremy Corbyn parlamento e governo. Ma la May non è la Thatcher, è solo la sostituta di David Cameron, altro specialista nello rovesciarsi addosso le elezioni, lui si esibì con il referendum sulla Brexit, ma questa ormai è storia. Ora la signora che abita al 10 di Downing Street deve combattere voto su voto per mantenere le attuali posizioni in parlamento, con la quasi certezza di dover preparare comunque il trasloco anche in caso di vittoria. Ben altra cosa rispetto a Margaret Thatcher che diede nome a un’epoca e a una tendenza politica. Il thatcherismo definisce quel misto di privatizzazioni, liberalizzazioni, deregulation e orgoglio patriottico che per l’Inghilterra in ginocchio degli anni Settanta si rivelò medicina amarissima ma salutare, tanto che le sue riforme radicali furono lasciate intatte anche dai successori laburisti. Questo sarà materiale per i libri di storia e per le maratone di Mentana. Massimo De Muro
Ci vorrebbe una Thatcher di Antonio Caprarica Sperling & Kupfer ebook euro: 6,99 “Addio, Lady di Ferro” il saluto di Antonio Caprarica Addio, Lady di Ferro Quando la invitarono, nel 2007, all’inaugurazione della statua di bronzo decretatale dal Parlamento nel palazzo di Westminster non trattenne la battuta: “L’avrei preferita di ferro, ma anche bronzo va bene. Non arrugginisce”. Quando le…
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