giovedì 31 agosto 2006

Vita di Pi. Il libro del film evento di fine anno...


VITA DI PI
di Yann Martel
ebook: euro 6,99

Piscine Molitor Patel è indiano, ha sedici anni, è affascinato da tutte le religioni, e porta il nome di una piscina. Nome non facile che dà adito a stupidi scherzi e giochi di parole. Fino al giorno in cui decide di essere per tutti solo e soltanto Pi. Durante il viaggio che lo deve condurre in Canada con la sua famiglia e gli animali dello zoo che il padre dirige, la nave mercantile fa naufragio. Pi si ritrova su una scialuppa, alla deriva nell'Oceano Pacifico, in compagnia soltanto di quattro animali. Tempo pochi giorni e della zebra ferita, dell’orango del Borneo e della iena isterica non resta che qualche osso cotto dal sole. A farne piazza pulita è stat Richard Parker, la tigre del Bengala con cui Pi è ora costretto a dividere quei pochi metri. Contro ogni logica, il ragazzo decide di ammaestrarla. La loro sfida è la sopravvivenza, nonostante la sete, la fame, gli squali, la furia del mare e il sale che corrode la pelle. Il loro è un viaggio straordinario, ispirato e terribile, ironico e violento, che ci porta molto più lontano di quanto avessimo mai potuto immaginare. A scoprire che la stessa storia può essere mille altre storie. E che riaccende la nostra fede nella magia e nel potere delle parole.Acclamato come un nuovo classico dalla critica, "Vita di Pi" è un libro unico, miracolosamente sospeso tra realismo e magia, un po’ romanzo di avventura e un po’ favola surreale dall’inattesa anima nera.

L'AUTORE Yann Martel figlio di diplomatici canadesi, è nato in Spagna nel 1963. Ha vissuto in Costa Rica, Francia, Messico, Alaska e Canada, dove si è fermato. Uscito per la prima volta nel 2001, Vita di Pi è stato uno dei più importanti e sorprendenti casi letterari mondiali degli ultimi anni. Pubblicato in oltre trenta Paesi, vincitore del prestigioso Man Booker Prize 2002, dall'Inghilterra all'India, dal Canada agli Stati Uniti, ha scalato le classifiche di vendita, conquistando milioni di lettori. Con gli anni si è affermato nel mondo come uno dei più apprezzati "classici moderni" e dal romanzo è stato tratto un film 3D, prodotto dalla 20th Century Fox e diretto dal pluripremiato regista Ang Lee.Per Piemme ha pubblicato anche Self e Beatrice e Virgiglio.

venerdì 18 agosto 2006

La vera storia di un secolo di cocaina...


IL RE DELLA COCAINA
di Ayda Levy
euro 14,45

Conosciuto sulla stampa internazionale come "il Re della Cocaina", Roberto Suárez Gómez a metà degli anni Settanta inviava quasi due tonnellate di pasta di coca al giorno dai suoi laboratori nella giungla boliviana ai soci del cartello di Medellín, detentori del know how della raffinazione della droga. La sua compagnia, La Corporación, era definita "la General Motors della cocaina" e nel giro di pochi anni raggiunse il monopolio assoluto della produzione e del traffico di questa sostanza verso Stati Uniti ed Europa. Erede di una ricca famiglia di imprenditori che fondarono all'inizio del secolo scorso l'impero del caucciù, Suárez entrò nella politica boliviana grazie all'appoggio di Klaus Barbie, il "Boia di Lione", criminale nazista e "consulente" di diverse dittature in America Latina, e fu tra i finanziatori del golpe che in Bolivia portò al potere García Meza, noto come "il narcodittatore ". Stipulò accordi milionari con i governi di Cuba e delle Bahamas per garantirsi i corridoi di entrata della cocaina negli usa , ebbe legami con i mafiosi italiani e con Roberto Calvi, stabilì contatti sotterranei con la cia attraverso la mediazione di Manuel Noriega ed ebbe rapporti con Oliver North per finanziare i contras in Nicaragua. Poi il ritiro. Disgustato dalla violenza gratuita del mondo della droga, e convinto di una sua personalissima tesi - combattere la piaga della tossicodipendenza tenendo alto il prezzo della cocaina, per farne un "diversivo " solo per ricchi e renderla inaccessibile ai poveri -, tesi che il potere raggiunto dai colombiani e il conseguente incremento dell'offerta vanificarono, Suárez finì per consegnarsi alla polizia nel 1988. Condannato a quindici anni di carcere, riuscì a non essere estradato e scontò un terzo della pena in una prigione dorata di La Paz. Liberato nel 1994, morì d'infarto il 20 luglio 2000. Ayda Levy, vedova di Roberto, dal quale si separò negli anni Ottanta, quando si rese conto del suo coinvolgimento nel narcotraffico, racconta gli anni trascorsi accanto al più importante produttore di droga del mondo, svelando i dettagli della sua vita sontuosa, ma anche gli incredibili retroscena che lo portarono a gestire la vita economica e politica del paese. Una testimonianza che mescola la precisione della cronaca a toni di accesa nostalgia per "l'amore della sua vita", e rivela un tassello fondamentale e non ancora raccontato del complicato puzzle del narcotraffico

L'AUTRICE Ayda Levy, nata nel 1934 a Riberalta, in Bolivia, è stata sposata dal 1958 al 1981 a Roberto Suárez Gómez, dal quale ha avuto quattro figli. Per ventitré anni ha amministrato le proprietà e gli affari del marito legati alla sua attività di allevatore; dopo aver scoperto il coinvolgimento di Suárez nel narcotraffico internazionale, ha chiesto la separazione. Vive a Santa Cruz, vicino ai figli e ai nipoti