giovedì 30 agosto 2007

Relazioni anagraficamente squilibrate

LA POSTA DEL CUORE
di Marco Cavani
Con prefazione di Natalia Aspesi

Come tanti uomini maturi che si avventurano incautamente in relazioni anagraficamente squilibrate, Marco Cavani è stato appena piantato da una ventenne che gli ha fatto conoscere per la prima volta gli scotti dell’amore, che mai e poi mai immaginava così tremendi. Disperato si aggira per la città. Non può rivolgersi al Pronto Soccorso come quando ebbe la colica renale, perché questa volta gli darebbero un codice bianco (e lui non lo potrebbe sopportare,visto che sta morendo di dolore). Prova a pregare Afrodite affinché lo trasformi in un fiume, come ha sempre fatto con quelli messi come lui, ma niente da fare. Ha bisogno di sfogarsi, ma nemmeno il suo migliore amico riesce a sottomettersi a una maratona dell’ascolto così sfinente. A quel punto Cavani non ha scelta: per sopravvivere può solamente fare appello a un’istituzione o a uno sconosciuto. Scartati preti e psicologi, con i quali ha poca dimestichezza, opta per scrivere una lettera alla rubrica che lui e la ventenne leggevano a letto abbracciati nei fine settimana: quella tenuta da Natalia Aspesi sul “Venerdì di Repubblica”, la Rolls-Royce delle poste del cuore. Ma qualcosa va storto. Quello che doveva essere un semplice sfogo, o tutt’al più un disperato tentativo di strappare alla fidanzata un’improbabile telefonata di riconciliazione, si trasforma in una sconcertante epifania. Cavani rimane talmente folgorato dalla risposta della Aspesi che comincia a spostare su di lei il centro della sua ossessione, e le scrive una seconda lettera, poi una terza e così via. E, a complicare la situazione, anche la giornalista finisce per essere stregata dallo stile letterario delle microstorie d’amore che le manda Cavani: non può fare a meno di pubblicarle, ignorando che sono tutte scritte dalla stessa mano, la quale, per reggere il baraccone situazionista che ha messo in piedi, è costretta a cambiar sempre nome e a prendere in prestito altre vite, una dopo l’altra, prima da parenti e amici (che poi si brucia come tali quando si accorgono che le loro confidenze sono state messe in piazza) e poi dalla letteratura stessa. Che poi è il mondo nel quale anche quest’opera si va a collocare.

L’AUTORE Marco Cavani si laurea in architettura nel 1977. Nel 1978 viaggia tra Stati Uniti e Messico. Negli anni Ottanta disegna stampe per i più famosi stilisti italiani. Negli anni Novanta si stabilisce a Austin (Texas), poi torna in Italia per ristrutturare una casa di riposo in stile tirolese.

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