mercoledì 31 ottobre 2007

Andre Agassi. La vera storia, non le chiacchiere...


OPEN
di Andre Agassi

«Odio il tennis, lo odio con tutto il cuore, eppure continuo a giocare, continuo a palleggiare tutta la mattina, tutto il pomeriggio, perché non ho scelta. Per quanto voglia fermarmi non ci riesco. Continuo a implorarmi di smettere e continuo a giocare, e questo divario, questo conflitto, tra ciò che voglio e ciò che effettivamente faccio mi appare l'essenza della mia vita...».
Andre Agassi

Un padre ossessivo e brutale che lo vuole numero uno al mondo a ogni costo. Gli allenamenti a ritmi disumani, contro il «drago» sputapalle. La solitudine assoluta in campo che gli nega qualsiasi forma di gioventú. E poi una carriera da numero uno lunga vent'anni e 1000 match. Punteggiata da imprese memorabili ma anche da paurose parabole discendenti. Con l'avversario di sempre: Sampras. E chiacchierati matrimoni: Brooke Shields e Steffi Graf.

Una vita sempre sotto i riflettori. Ma non senza dolorosi lati oscuri.
«Open è uno dei piú appassionati libri contro lo sport che siano mai stati scritti da un atleta. Non è soltanto il memoir di un atleta, ma un vero e proprio racconto di formazione di grandissima profondità».
New York Times Books Review

Se colpisci 2500 palle al giorno, cioè 17500 la settimana, cioè un milione di palle l'anno, non potrai che diventare il numero uno. Questo è quello che il padre-padrone di Agassi ripeteva ad Andre bambino, costringendolo ad allenamenti disumani nel cortile di casa, contro una sorta di macchinario sputapalle di sua invenzione. Un padre dispotico e ossessivo che con i suoi metodi brutali diede l'avvio a una delle carriere sportive piú sfolgoranti e anche controverse di tutti i tempi. Perché Andre Agassi con i suoi capelli ossigenati, l'orecchino e le tenute sportive piú da musicista punk che da tennista, ha sconvolto l'austero mondo del tennis. Dei suoi 21 anni di carriera e di alcuni dei piú incredibili match giocati, dei rivali di varie generazioni, da Jimmy Connors a Pete Sampras a Roger Federer, dei suoi matrimoni da rotocalco e di molto altro, Andre Agassi racconta in questo libro. Mettendo in luce, con sorprendente franchezza e onestà, un lato umano del tutto inedito.

L'AUTORE Andre Agassi ha giocato a tennis come professionista dal 1986 al 2006 ed è stato a lungo numero uno del tennis mondiale. Ha vinto otto tornei del grande Slam ed è l'unico tennista al mondo ad aver vinto un Golden Slam, cioè i quattro tornei del Grande Slam piú l'oro olimpico. Attualmente vive a Las Vegas con la moglie, Stefanie Graf, e due bambini. Nel 2011 Einaudi ha pubblicato il memoir Open.

Ugo Gregoretti. Un film, steso sulla carta in attesa d’un produttore...


LA STORIA SONO IO (con finale aperto)
di Ugo Gregoretti

«Un film, steso sulla carta in attesa d’un produttore, con già pronti dialoghi, regista e primattore.
Dentro c’è tutto Gregoretti: la svagata eleganza, il garbo fra ilare e amaro».
Nello Ajello

Mio padre aveva regalato ai nonni un grande televisore a 21 pollici che venne collocato in un punto strategico della sala da pranzo, nel tripudio generale delle donne di casa. Da quel giorno, anzi da quella sera, nonno Ugo cambiò posto a tavola, sedendosi davanti al televisore ma di spalle, lui davanti e il televisore dietro, e non recitò più l’Eneide ma sprofondò in un cupo silenzio, mentre alle sue spalle Mike Bongiorno colloquiava con i concorrenti di Lascia o Raddoppia mandando in visibilio la nonna, zia Adelina e la domestica. Mike Bongiorno aveva espropriato il nonno per sempre e senza rimedio del suo antico privilegio di essere l’unico centro dell’attenzione conviviale. Una sera Nicoletta Orsomando annunciò dal piccolo schermo, con un sorriso che non dimenticherò mai, il mio primissimo programma giornalistico, intitolato Semaforo…
Nicoletta Orsomando: Va ora in onda Semaforo, un programma di Ugo Gregoretti.
Nonno Ugo, che non vedeva la tv ma era costretto ad ascoltarla, nel sentire il suo nome ebbe un sussulto violento, lasciò cadere una posata e domandò a mia nonna con accenti di autentica sofferenza:
Nonno Ugo: Maria! Qualcuno non penserà per caso che sia io?!
Lo rassicurammo: non sarebbe stato possibile che qualcuno lo pensasse. Ma lui non ne fu mai certo.

L'AUTORE Ugo Gregoretti (Roma, 28 settembre 1930) è un regista, giornalista, drammaturgo e intellettuale italiano. Arguto e ironico osservatore di costume in televisione (da Controfagotto, 1960, a Il Circolo Pickwick, 1968, alle serie parodistiche Romanzo popolare italiano, 1975, e Uova fatali, 1977, all'omaggio a Zavattini scrittore, 1982, all'inchiesta Sottotraccia, 1991, dedicata all'Italia “minore” e seminascosta), ha dato tra l'altro al cinema I nuovi angeli (1962), film-inchiesta sui giovani, l'apologo fantascientifico Omicron (1963), due documentari (Apollon, una fabbrica occupata, 1969; Contratto, 1971) e l'autobiografico Maggio musicale (1990). Ha svolto anche attività di regista teatrale e ha diretto, dal 1985 al 1989, il Teatro Stabile di Torino. Nel 1998 ha messo in scena Purgatorio 98, una versione rivisitata del Purgatorio di Dante, che contiene elementi di contaminazione come l'uso del dialetto napoletano.
Nel 2006 ha pubblicato la sua autobiografia: Finale aperto. Il 15 maggio 2009 gli è stato consegnato il Premio giornalistico televisivo Ilaria Alpi, conferito alla carriera, quale "giornalista, autore teatrale e televisivo, regista, attore, sempre uomo d'alto impegno intellettuale e civile"

lunedì 29 ottobre 2007

Francesca Segal. E' nata una nuova stella...


LA CUGINA AMERICANA
di Francesca Segal

La passione, la tentazione, la fedeltà alle scelte:
una storia d’amore nella Londra contemporanea

Hampstead Garden, nordovest di Londra, è il quartiere della buona borghesia ebraica, ricca, istruita, liberal, solidale: tutti conoscono tutti, tutti frequentano tutti, tutti sono pronti a soccorrere chiunque si trovi in difficoltà. Adam e Rachel si conoscono da sempre, si amano dall’adolescenza, e stanno per fidanzarsi. La comunità segue l’evolversi della relazione da quando è nata, aspetta il matrimonio, i figli. Tutto va come dovrebbe andare fino a quando, da New York, città di liberi costumi e strane usanze, arriva Ellie, la cugina di Rachel: bellissima, fragile, dolce, infelice, anticonformista. Ellie è una sopravvissuta, come tanti dei membri anziani della comunità: non ai campi di concentramento, ma alla morte della madre in un attentato terroristico in Israele, e alla conseguente decisione del padre di vagare per il mondo portando la piccola con sé. Tra Adam ed Ellie è amore al primo sguardo. Entrambi resistono, si evitano, si cercano, irresistibilmente attratti e irrimediabilmente divisi. Fino a quando Adam, avvocato nello studio del padre di Rachel, viene incaricato di risolvere la situazione incresciosa, pericolosa, che Ellie si è lasciata alle spalle a New York. I due sono costretti a incontrarsi, per lavoro, fino a quando una malattia di Ziva, la nonna di Ellie e Rachel, fornisce ai due innamorati impossibili l’occasione di infrangere le regole. Nel romanzo di Edith Wharton che l’autrice prende esplicitamente a modello, L’età dell’innocenza, la comunità dalle regole ferree è la New York di fine Ottocento e la società disinvolta quella dell’Europa aristocratica. Francesca Segal rovescia le tavole e ci regala un delizioso romanzo ricco di suspense e venato di ironia: suspense per l’evoluzione dell’amore proibito, e tenera, indulgente ironia per le usanze e le regole della comunità ristretta, descritta con una profusione di particolari che impedisce di staccare gli occhi dalla pagina.

L'AUTORE Francesca Segal, collabora come giornalista e critico letterario a numerose testate tra cui «Granta», «The Guardian», «The Observer», «The Daily Telegraph», «Financial Times Magazine», «The Tatler» e «The Jewish Chronicle». Per tre anni ha tenuto la rubrica dell’«Observer» dedicata alla narrativa d’esordio. La cugina americana è il suo primo romanzo.

In una chiesa di Roma un uomo bisbiglia in confessionale...


I GIORNI DELLA TEMPESTA
di Antonio Socci

Maggio 2015. In una chiesa di Roma un uomo bisbiglia in confessionale un atroce peccato e poco dopo viene assassinato. La vittima è un prete che ha sottratto un fascicolo segreto dagli archivi vaticani. Cosa conteneva di tanto prezioso? Sono le lettere di una straordinaria mistica novecentesca, Maria Valtorta, che nel 1949, su richiesta del Vaticano, indicò una catacomba romana come il vero luogo del sepolcro di San Pietro, smentendo la tesi di coloro che lo collocano sotto la basilica vaticana. Si tratta di una questione di enorme importanza: sulla presenza e il martirio dell’apostolo a Roma si fondano il primato del Papa e la stessa gerarchia della Chiesa cattolica. Don Michele viene incaricato ufficiosamente di indagare per capire se altri scritti della mistica rivelino il luogo esatto della sepoltura. Intanto contro la Chiesa si scatena una vera e propria persecuzione e, mentre il mondo si trova sull’orlo di immani sciagure, papa Bonifacio X muore. Don Michele, con l’aiuto di alcuni amici, ritrova i quaderni della Valtorta: contengono rivelazioni esplosive grazie a cui è forse possibile risalire all’ubicazione del sepolcro di Pietro, e persino ritrovarne il corpo. Comincia così una corsa contro il tempo, prima che inizi il Conclave e venga perpetrato un colpo di mano. Gli sviluppi di questa missione possono salvare la Chiesa dal suicidio e il mondo da una catastrofica autodistruzione… In questo romanzo appassionante, basato su documenti reali, Antonio Socci ci conduce alla riscoperta della straordinaria figura di Maria Valtorta e traccia un filo rosso tra le origini del cristianesimo e il nostro fosco presente.

L'AUTORE Antonio Socci, senese, giornalista Rai, è attualmente direttore della Scuola di Giornalismo di Perugia e collabora con “Libero”. Per Rizzoli ha pubblicato Il quarto mistero di Fatima (2006), Il segreto di Padre Pio (2007), Indagine su Gesù (2008) e I segreti di Karol Wojtyla (2009), tutti disponibili in BUR. Il suo ultimo titolo è La guerra contro Gesù (Rizzoli 2011

COME DIRE A MAMMA E PAPA': SONO GAY.


COME NON DETTO
di Roberto Proia

LA GUIDA FONDAMENTALE PER ARRIVARE AL FATIDICO “SONO GAY” CON L’APLOMB DI UN MONACO ZEN
Un libro essenziale per gay, amici, parenti (e coniugi) di gay.

Perché dirlo? Quando dirlo? Come dirlo? Dove dirlo? A chi dirlo? A chi non dirlo?
A partire dalla propria esperienza personale, l’autore ha raccolto testimonianze, suggerimenti, tecniche di sopravvivenza e allenamenti mirati per chi ha deciso (e per chi non ancora) di fare il grande passo. Oltre a essere un prezioso libretto di istruzioni per l’uso, questo manuale è un vero e proprio compagno di viaggio e di avventure che ha molto da raccontare. In queste pagine troverete un po' di tutto: dai tips & tricks ai racconti di coming out celebri, dalle citazioni che possono essere d’ispirazione ai piccoli esercizi spirituali per prepararsi serenamente al G-Day, al debutto gay in società. E non mancano ovviamente i consigli per gli etero destinatari della confessione (amici, genitori, coniugi). L’autore – che è anche produttore e sceneggiatore della commedia cinematografica ispirata a questo libro - ci mostra con tanti esempi che il coming out può essere perfino divertente.

L'AUTORE Roberto Proia (Roma, 15 febbraio 1969) dopo svariate attività (cameriere al Four Season's Hotel di Milano, timbratore in una società di cilindri pneumatici giapponese in Brianza...) approda a MTV per poi trasferirsi a Roma come responsabile marketing di distribuzioni cinematografiche. La sua esperienza di coming out ha ispirato questo libro ed è diventata un'esilarante commedia che uscirà nelle sale cinematografiche a settembre 2012.

domenica 28 ottobre 2007

Federico Rampini. Chi lo ha detto che lo Stato sociale deve essere smantellato?


«NON CI POSSIAMO PIU' PERMETTERE UNO STATO SOCIALE». FALSO!
di Rampini Federico


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Molti si sono convinti che il nostro welfare è un lusso, che mantenendo certe conquiste sociali abbiamo "vissuto al di sopra dei nostri mezzi", e che è ora di ridimensionarci. Ma siamo sicuri che sia l'unica alternativa possibile? Siamo davvero sicuri che l'Europa è in declino perché statalista e assistenziale? Chi lo ha detto che lo Stato sociale deve essere smantellato?

La classe non è acqua, dicono. Ma forse il popolare adagio non si riferisce alla classe media, che sembra essersi liquefatta come un ghiacciolo sotto il cielo plumbeo e soffocante del turbocapitalismo mondiale, e oggi non ci resta che star a rimpiangere le conquiste di sessant'anni di Stato sociale mentre queste evaporano davanti al nostro naso.  Il ritornello vola sulle note di un'aria ultimamente molto popolare, partita dagli Stati Uniti e che ha finito per imporsi dappertutto: il fallimento del modello europeo è sotto gli occhi di tutti; non possiamo più permetterci uno Stato sociale.  È falso! Risponde a chiare lettere Federico Rampini, e siccome Rampini è uomo di ottime letture e ancor più solida esperienza, varrà la pena ascoltare quel che ha da dire in merito alla questione. Tanto per cominciare, il dispaccio che il giornalista ci spedisce in forma di libro (e inaugurando con esso una nuova, benvenuta collana Laterza dal sapore fieramente pamphlettistico) arriva direttamente dal ventre della bestia, per così dire, e poggiando su dati freschissimi e di prima mano contribuisce a smantellare un bel po' di luoghi comuni dei quali - a quanto pare - siamo imbibiti ben bene.  Rampini, infatti, vive negli States da più di dieci anni, e a scanso di equivoci introduce immediatamente il lettore ad una comparazione "punto per punto" dei due opposti paradigmi di Welfare: quello americano - come vuole una vulgata di grande successo - è sicuramente un modello più efficiente di quello europeo, che in questi mesi drammatici sta mostrando la corda e confessa tutta la sua inadeguatezza di fronte alla Storia. La Storia maiuscola, quella che sono i vincitori a scrivere.
Ma ne siamo davvero sicuri, chiede Rampini? Perché a fronte di una pressione fiscale solo leggermente inferiore a quella cui siamo sottoposti noi europei, spiega il giornalista, moltissime sono le rinunce imposte al contribuente (e quindi al cittadino) americano. Sanità e istruzione su tutto, com'è noto (negli Stati Uniti una buona assicurazione privata per la sanità costa milleduecento dollari al mese, e sulle rette di un qualunque asilo a Manhattan sarà meglio tacere). Ma anche i trasporti, con una rete ferroviaria carissima e poco efficiente e - soprattutto - un sistema pensionistico drammaticamente inadeguato.
In generale, la frattura fra l'un per cento contro il quale puntano il dito i riottosi di Occupy Wall Street (... a proposito: buon compleanno, ragazzi!) e il resto del mondo sembra aumentare di giorno in giorno, e leggere delle ingerenze in politica con cui la famiglia Walton (proprietaria di Walmart, colosso della grande distribuzione) riesce ad influenzare l'agenda di un qualsiasi governo repubblicano, fa pensare e rabbrividire.
Plutonomia: governo dei ricchi. Una parola con la quale faremmo bene a familiarizzare, e che dovremmo imparare a temere.  Il libero mercato, nella sua accezione più intransigente e selvaggia, ha goduto di ottimi uffici stampa, negli ultimi trent'anni, ed è riuscito nell'intento di screditare qualsiasi modello che non si rifacesse al suo primo e più importante precetto: lo Stato è un vincolo fastidioso all'iniziativa dei privati.
In Europa, naturalmente, facciamo fatica a pensarla così, per aver vissuto storicamente in prima persona tutto il travaglio che ha portato alla nascita degli Stati e al loro consolidamento di istituzioni volte a regolare i rapporti, e ad offrire ammortizzatori per quelle parti di cittadinanza più esposte e vulnerabili. Già. Però oggi il mondo è cambiato, ci viene detto, e certamente c'è più di un seme di verità in questa constatazione. Ma - è ancora Rampini a suggerire - siamo sicuri che le risposte che stiamo fornendo a questo cambiamento siano quelle giuste?  L'analisi condotta dal giornalista è ampia e articolata, a dispetto delle esigue dimensioni del libro, e la forza della confutazione del pensiero unico dominante (quello riassunto nel titolo del libro) sta nel fatto che l'autore pone più domande che risposte, rivendicando però la fondamentale giustezza di un'intuizione sulla quale l'Europa ha immaginato sé stessa, e che è stata fin troppo pronta a rinnegare. Siamo ancora in tempo, ma non c'è tempo da perdere.  A cura di Wuz.it

L’AUTORE Federico Rampini, giornalista, già vicedirettore del “Sole-24 Ore”, per anni corrispondente della “Repubblica” da Pechino, dal 2009 è corrispondente da New York per lo stesso giornale. Ha insegnato in diverse università in tutto il mondo e ha scritto numerosi saggi.

Papà Winehouse, era proprio necessario...


AMY, MIA FIGLIA
di Mitch Winehouse

Il 23 luglio 2011 la famiglia, gli amici e milioni di fan hanno appreso la notizia della scomparsa di Amy Winehouse. Il 23 luglio, con Amy, sono volati via un idolo, un’icona, un genio e una voce straordinari. In questo libro, per la prima volta, il padre e confidente di Amy, Mitch, racconta il lato più riservato di sua figlia: la ragazza che dalla periferia di Londra ha raggiunto la fama mondiale e la donna tormentata. Attraverso testimonianze inedite e ricordi personali, prende forma il profilo di una ragazza dolce con una voce magica, dagli anni turbolenti dell’adolescenza alle influenze musicali che ne hanno segnato la folgorante carriera, dai sogni di successo ai giorni più difficili della lotta contro le dipendenze. Questo libro – che sa muoversi tra il personaggio pubblico di Amy e la sua vita privata – getta uno sguardo nuovo, inedito e pieno d’amore nella vita dell’artista di maggior talento della sua generazione. Un libro scritto dall’uomo che conosceva Amy meglio di tutti. Un libro imperdibile per chi ha amato e continua ad amare Amy Winehouse.

L'AUTORE Mitch Winehouse è nato e cresciuto a Londra. Nel corso della sua vita ha lavorato come uomo d’affari, rappresentante e, più recentemente, come tassista nella capitale inglese. Ha insegnato alla figlia Amy ad amare e apprezzare la musica, e ha pubblicato l’album jazz Rush of Love (2010). Oggi si dedica a tempo pieno alla raccolta fondi per la Amy Winehouse Foundation. La Amy Winehouse Foundation è stata creata in memoria di Amy per sostenere attività di beneficenza in Inghilterra e all’estero. Si occupa di aiutare soprattutto i giovani con problemi economici o di salute o affetti da dipendenze.

Brignano scruta Brignano...


TUTTO SUO PADRE
di Enrico Brignano

Negli ultimi tempi mi capita di indugiare un po’ di più davanti allo specchio. Non tanto per un fatto professionale, come il trucco prima di uno spettacolo o una prova costume, o addirittura lo studio di una particolare espressione del viso; no, non è per questo. Mi capita per lo più a casa, in macchina, per strada, davanti a una vetrina, ed è un fatto improvviso, involontario. Non mi cerco, mi scopro, diverso. Per carità, sono sempre io, Brignano, il fantasista. Ma quel modo di mettere lo zucchero nel caffè, girare il cucchiaino, saggiare il primo sorso… «A Brigna’ sei proprio te, gagliardo! Anvedi chi c’è…» E allora sorrido, faccio due battute, stringo una mano e via… è arrivato il taxi. Nel traffico mi squilla il cellulare e, mentre che rispondo, m’intercetto senza volerlo dentro lo specchietto. Quello sguardo… quello strizzare gli occhi, come quando qualcosa fai fatica ad ascoltarla… Io li ho già visti! Sono arrivato. Tenga il resto… «Grazie Brigna’, sei forte... » Buon lavoro. Entro dritto in teatro, ma mi fermo. Sul manifesto c’è un particolare, m’era sfuggito o forse… mica tanto! La mano destra, quella lì sul cuore… No. Nun po esse’. Quel modo di raccogliere le dita, come se dentro ci stesse un segreto, qualcosa che ti sfugge e vo’ scappa’, era lo stesso gesto de papà. De quando non trovava le parole pe’ ditte: «Abbi fiducia… Ce sto io…». «Tutto suo padre» compita un bimbo dietro le mie spalle. Perplesso, domanda: «Che vuol dire?». «E come te lo spiego...» risponde il suo, di padre. E lo capisco. Io stesso pensavo fosse soltanto un titolo, facile da restare impresso nella memoria, ma adesso… so che c’è dietro tutta un’altra storia.

L'AUTORE, Enrico Brignano classe 1966, è nato e cresciuto a Dragona, estrema periferia di Roma. Si è formato come attore al Laboratorio di esercitazioni sceniche diretto da Luigi Proietti. Attore di teatro, cinema e televisione, in venticinque anni di attività si è imposto come uno dei personaggi più estrosi e popolari dello spettacolo italiano. Nel 2007 ha fondato a Pomezia Artès, una scuola di arti e mestieri dello spettacolo, divenuta in breve tempo il fiore all’occhiello della cittadina. Con Rizzoli ha pubblicato il libro bestseller Sono romano ma non è colpa mia (2009) e i cofanetti libro+dvd A sproposito di noi (2008), Tutto quello che non vi ho detto... a Ostia Antica (2010) e Sono romano ma non è colpa mia (2011).

sabato 27 ottobre 2007

Come difendersi in ospedale...


FACCIA UN BEL RESPIRO
di Laura Grimaldi

Per quanto spossata, sfiatata, acciaccata da una grave patologia polmonare, la paziente molto speciale protagonista di questo libro vede il reparto ospedaliero come un palcoscenico su cui medici e malati, infermieri e parenti in visita interpretano - attori inconsapevoli - la pièce della commedia della vita. Il racconto è un inanellarsi di piccole storie all'interno della storia più grande dei vari ricoveri della protagonista. Non vengono fatti nomi, nemmeno quello dell'ospedale stesso, perché ciò che accade è in qualche modo esemplificativo di una condizione più generale... Machu Picchu, lo Sciamano, Martello Pneumatico, Miss Ceausescu, Tromba di Gerico, Nosferatu. Così vengono identificati alcuni dei personaggi che si muovono attraverso le pagine, tessendo un'appassionante trama narrativa. La protagonista riesce a liberare energie nuove in un ambiente che per sofferenze, abitudini inveterate, assenza di stimoli, tenderebbe a restare cristallizzato. E malgrado il proprio dolore, lo scoramento, il senso di lutto, parla di letteratura con un infermiere peruviano, scambia confidenze con gli altri degenti, fa entrare di nascosto la sua parrucchiera. E intanto osserva con sguardo fulminante, lo sguardo di una donna straordinaria, tutto ciò che accade in quell'universo popolato di speranze e rassegnazioni, in cui medici, infermieri e malati si sorprendono a volte nel realizzare di essere fra loro sodali invece che antagonisti. Se quando ci si trova ad affrontare una delle situazioni più difficili dell'esistenza si corre il rischio di perdere l'oggettività, Laura Grimaldi evita questa trappola, e con profonda, mai arresa vitalità e strepitosa ironia attraversa in prima persona l'esperienza della malattia tracciando una sorta di piccolo "manuale di sopravvivenza ospedaliera" e insieme un delizioso, dissacrante viaggio in quell'altrove in cui si sperimenta anche la contiguità con la morte.

L'AUTRICE Laura Grimaldi (Firenze), esperta di narrativa popolare, ha diretto le collane Segretissimo, il Giallo Mondadori, Urania. Autrice di saggistica e narrativa, ha al suo attivo più di duecento traduzioni. Tra i suoi romanzi, la trilogia Il sospetto, La colpa, La paura è stata tradotta in nove paesi.

Olimpiadi. Il fascino dei cinque cerchi...


IL ROMANZO DELLE OLIMPIADI
di  Alfredo Pigna

«Ad Anversa 1920, per la prima volta, gli atleti prestarono giuramento e sventolò la bandiera dei Giochi, gli anelli che rappresentano le cinque parti del mondo unite nell'idea olimpica: il blu l'Europa, il giallo l'Asia, il nero l'Africa, il verde l'Oceania, il rosso l'America.» Le Olimpiadi sono un evento unico nel mondo. Da quelle antiche a quelle moderne, hanno da sempre rappresentato un momento di incontro tra le diverse nazioni che, attraverso lo sport, promuovono alti valori quali il rispetto, l'uguaglianza e la pace, confrontandosi però con gli avvenimenti storici e gli interessi politici del momento. La tradizione si mescola alla modernità, il mito della fiaccola convive con le più sofisticate tecnologie, gli inni nazionali si alternano alle classifiche continuamente aggiornate sui tabelloni elettronici. Atleti, gare, record superati o da superare costituiscono la trama di questo «romanzo» che ricostruisce la storia dei Giochi Olimpici, dall'antica Grecia fino a Londra 2012: protagonisti sono uomini e donne che ogni quattro anni sfidano se stessi e un traguardo davanti al mondo intero.  Le loro fatiche quotidiane, le loro delusioni e la loro gioia vengono raccontate con la precisione del cronista e la sensibilità dello scrittore, entrambe qualità di Alfredo Pigna, che, come testimone diretto, ha dato voce ai tanti «eroi» che hanno combattuto, vinto e perso nella manifestazione più emozionante dello sport internazionale.

L'AUTORE  Alfredo Pigna, nato a Napoli nel 1926, è giornalista e scrittore. Inizia a lavorare a «Milano Sera» nel 1950 e dal 1953 al «Corriere della Sera», dove dal 1956 è vice di Dino Buzzati che dirige «La Domenica del Corriere». Dal 1965 è anche direttore de «La Tribuna illustrata». Nel 1970 passa in Rai e per complessivi sette anni conduce La Domenica Sportiva. Segue da inviato otto Olimpiadi, tra estive e invernali, e i più importanti avvenimenti sportivi: campionati mondiali, Coppe America di vela e Giri d'Italia. È autore di numerosi libri, tra cui Baid, I padroni della Domenica, I re del ring e, con Mursia, ha pubblicato Miliardari in borghese e A pugni nudi. Il romanzo della boxe.

Secondo un vecchio detto le cose più belle di Milano sono tutte nascoste dietro un portone.


MILANO LOW COST
di Bruna Gherner e Luca Giorcelli

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Secondo un vecchio detto le cose più belle di Milano sono tutte nascoste dietro un portone, come certi cortili lussureggianti che balenano da uno spiraglio nel grigio cittadino. Come gli eventi esclusivi della capitale della moda, o le terrazze scintillanti dei ristoranti di grido. La città incanta, lusinga e promette, ma si concede a caro prezzo. Sbagliato! Questa “guida anticrisi” ci racconta un’altra Milano, amichevole, solidale, estrosa – un luogo pieno di sorprese, che ama i bambini, il verde, le bici e la lentezza. E ha fatto proprio il motto “grande qualità a piccoli prezzi”. Fate un giro al mercatino dei fiori, dove le orchidee costano quanto un’azalea; venite a scoprire i parchi segreti – e gratuiti – dove è bello fare un picnic in famiglia, o i cinema dove l’ingresso costa solo un paio di euro. E poi le piccole boutique dove bello fa rima con risparmio, le buone osterie dove il conto non spaventa, e i farmer’s market, bio ma accessibili. Tra queste pagine scoprirete delle vere perle, tante occasioni per vivere davvero la città godendovela in santa pace. Dimenticando una volta per tutte la crisi e i (troppi) luoghi comuni.

GLI AUTORI
Bruna Gherner scrive su ordinazione e, quando può, anche qualcosa per sé. È nata a Torino, ha vissuto a Berlino e abita a Milano.

Luca Giorcelli progetta social network e software collaborativi. Considera il web una grande piattaforma anticrisi. È milanese da sempre. Insieme hanno dato vita, nel 2010, al blog SurviveMilano.

giovedì 25 ottobre 2007

Rolling Stones, un libro in... vinile


LE VERE AVVENTURE DEI ROLLING STONES
di Stanley Booth

“I Rolling Stones da giovani hanno messo più volte a repentaglio se stessi a causa di quello che erano, di come vivevano, di quello in cui credevano. In quegli anni, e a lungo, sono stato insieme a loro. Qualcuno è sopravvissuto a quell’epoca, qualcuno no. Questo libro è la storia di quei giorni, quando il mondo era più giovane e il suo senso più chiaro.”

Pubblicato per la prima volta nel 1984 e ampiamente rivisto per i cinquant’anni della fondazione dei Rolling Stones questo è un libro-guida, un libro-culto non meno delle gesta dei suoi protagonisti. Stanley Booth agita fantasmi, strappa silenzi, si lascia coinvolgere e guadagna distanza critica, e così facendo evoca un’epoca rapida come un’alba tropicale, risveglia l’epica della gioventù, della ribellione, dell’anticonformismo, chiede all’ideale vinile di queste “vere avventure” il suono che è arrivato sino a ora intatto. Ma Booth ci racconta anche di qualcosa che intatto non è, che si è anzi rotto subito – nella stagione in cui tutto sembrava chiedere ed essere futuro. Non è un caso che questo libro fa perno intorno a due anni crucialissimi, il 1968 e il 1969, che si concludono con la morte di Brian Jones in una piscina e il tragico concerto di Altamont Speedway in California dove gli Hell’s Angels, chiamati a svolgere il servizio di sicurezza, finirono con lo scatenare l’inferno. Attraverso il taglio prospettico di quei due anni, Stanley Booth riesce a raccontare la vera storia dei Rolling Stones e a catturare lo spirito dei Sessanta, come mai nessuno ha fatto, lasciandocene toccare con mano l’eccesso, la violenza e l’idealismo. Dice Booth: “Volevo scrivere un libro in cui i lettori potessero muoversi agilmente e sapere com’era vivere a Londra nel 1968 o in America nel 1969. Volevo trattare persone famose e non famose allo stesso modo – altrimenti avrei scritto pubblicità”. E così ha fatto.

L'AUTORE Stanley Booth (Waycross, Georgia, 1942) è uno dei più celebri giornalisti musicali americani. Ha scritto di Otis Redding, Janis Joplin, James Brown, Elvis Presley, B.B. King. Ha collaborato con riviste come “Rolling Stone”, “Esquire”, “GQ” e “Playboy”. Vive a sud di Savannah.

mercoledì 24 ottobre 2007

Alta Infedeltà, Anonimato garantito!


ALTA INFEDELTA'
Anonimato garantito
di Andrea&Michele

Voci di Radio Deejay, Andrea&Michele conducono ogni mattina Deejay 6 Tu, il buongiorno agli ascoltatori della radio. E tutti i venerdì da cinque anni sono gli animatori della rubrica più trasgressiva e divertente della radio italiana, Alta Infedeltà, Anonimato garantito! I "fedelissimi" ascoltatori sono invitati a inoltrare gli sms che si scambiano con i rispettivi amanti. Andrea&Michele ne danno lettura, sanciscono il più curioso, il più intrigante, il più "hot", e chiamano in diretta l'infedele per farsi raccontare la propria storia. Protetto dall'anonimato, l'infedele o la infedele di turno si lascia andare, si libera dei segreti, senza trascurare i particolari. Dell'infedele si scopre tutto, tranne l'identità. Al confessionale di Andrea&Michele si affaccia l'Italia intera, con i suoi molti vizi e le poche virtù, un'Italia che non chiede perdono bensì un confronto un po' spudorato. Questo libro raccoglie gli episodi più strampalati, più divertenti, più eccitanti di Alta Infedeltà. Gli italiani ci mettono le loro storie, Andrea&Michele la loro sferzante ironia. Sempre, e rigorosamente, senza giudicare.

GLI AUTORI Nati entrambi a Cremona, Andrea Marchesi (30 novembre 1973) e Michele Mainardi (17 maggio 1973) si conoscono sui banchi di scuola. Accomunati dalla stessa passione per la musica, iniziano a lavorare insieme in discoteca.
Come "coppia radiofonica", Andrea e Michele fanno il loro esordio a livello nazionale su Radio Kiss Kiss nel 2001 per poi passare a Radio Italia Network.
Dal 2005 lavorano a Radio Deejay, dove per due stagioni conducono Due a zero e dal 2007 traslocano in fascia quotidiana e diventano i padroni di casa di Deejay 6 Tu. Nella stagione 2009-2010 entrano nel cast del programma Quelli che il calcio e...

martedì 23 ottobre 2007

Per pochi giorni ho amato ... Marilyn


LA MIA SETTIMANA CON MARILYN
di Colin Clark

Nel 1956 il ventitreenne Colin Clark, fresco di laurea oxfordiana, accetto` di buon grado l’incarico di “trovarobe” sul set di Il principe e la ballerina, con Laurence Olivier e Marilyn Monroe. Si trovo` cosi` a essere testimone della confusione della bellissima diva, fresca di nozze con Arthur Miller, spesso sotto effetto di psicofarmaci, perennemente in ritardo, di contro all’ossessiva puntualita` dell’iperprofessionale e molto britannico Olivier. Ma soprattutto si trovo` a trascorrere un’inaspettata settimana “in fuga” con Marilyn, attraverso la campagna inglese: proprio lui, il piu` giovane e inesperto delle tante persone che la attorniavano sul set, si era infatti guadagnato la fiducia e l’affetto dell’attrice, diventando il suo confidente, il suo sostegno, il suo alleato. E, immancabilmente, innamorandosene un po’... Nelle pagine di questo diario, dal quale e` stato tratto anche il film Marilyn  interpretato da Michelle Williams, Clark ci offre un ritratto intimo ed emozionante di una delle donne piu` desiderate e affascinanti di sempre.

L’AUTORE Colin Clark (1932-2002), scrittore e regista britannico, ha studiato a Eton e Oxford prima di diventare assistente di Laurence Olivier e di lavorare quindi per la Granada Television. Ha prodotto e diretto oltre cento documentari d’arte negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. Nel 1995 ha pubblicato The Prince, the
Showgirl and Me, resoconto della vita sul set del film Il principe e la ballerina, e nel 1997 e` uscita la sua autobiografia Younger Brother, Younger Son.

Ida Magli. Uno stato non può fallire. A fallire è la cultura di noi tutti pseudo europei...


DOPO L'OCCIDENTE
di Ida Magli

“Aprirai un conto corrente. È questo l’Undicesimo Comandamento; non avrai altro Dio all’infuori di me... Andrai nella tua banca ogni mattina, che è la tua chiesa, e quei pochi soldini li verserai lì, così che il governo possa controllare se davvero li adoperi soltanto per mangiare.” Ida Magli lancia un caustico grido di allarme contro l’attuale indirizzo politico e il nuovo apparato di governo, denunciando quello che per molti rappresenta un importante passo avanti dell’Italia verso l’acquisizione di una piena dimensione “europea” e che, ci dice la grande antropologa, costituisce invece un’ulteriore tappa verso il definitivo declino della nostra cultura, l’accettazione passiva di falsi valori che, dietro il culto della forma e dei numeri, nasconde l’incapacità di immaginare un vero futuro. Un j’accuse che non risparmia nemmeno il Vaticano, la Chiesa e il suo clero, colpevoli di non saper difendere la storia, l’arte e la tradizione – le ricchezze autentiche delle nazioni – dalla progressiva desertificazione della civiltà e di non saper controbattere efficacemente alla tecnocratica religione del profitto, fondata sul dogma della crescita perenne, che terrorizza agitando l’ingannevole spauracchio del default. Perché nessun popolo “fallisce”, e una cultura è viva finché continua a credere in se stessa e nella propria storia.

L'AUTRICE Ida Magli è antropologa e saggista. Ha collaborato per anni con “Repubblica” e ha insegnato Antropologia all’Università di Roma. Fra i suoi testi principali: Gli uomini della Penitenza, La Madonna, Teresa di Lisieux, Gesù di Nazaret (disponibile in BUR), Contro l’Europa (Bompiani 1997), Omaggio agli Italiani (BUR 2005), Il mulino di Ofelia (BUR 2007). I suoi libri sono tradotti in numerosi Paesi.

lunedì 22 ottobre 2007

Paolo Borsellino. Una storia di orrore e menzogna


IL VILE AGGUATO.
Chi ha ucciso Paolo Borsellino.
Una storia di orrore e menzogna
di Enrico Deaglio

Venti anni di indagini, rivelazioni, depistaggi… Così Borsellino continua a essere ucciso e noi siamo condannati a non sapere mai la verità. A Paolo Borsellino piaceva citare liberamente dal Giulio Cesare di Shakespeare una frase secondo cui “è bello morire per ciò in cui si crede. Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola”. È un paradosso terribile che questi vent’anni abbiano condannato proprio lui a morire molte volte, ucciso in innumerevoli versioni da colpevoli sempre diversi, in un susseguirsi di colpi di scena che ha ormai disorientato anche i più attenti: “È stato Scarantino. No, Spatuzza. È stato Riina; no, i fratelli Graviano. È stato lo stato, lo stato mafia, la mafia stato; il doppio stato. È stato Berlusconi, o perlomeno Dell’Utri. Sono stati i servizi. Deviati. No, quelli ufficiali. Sono stati Ciancimino e Provenzano. Sono stati gli industriali del Nord. È stato il ministro Mancino. Sono stati i carabinieri”. Il fatto è che l’omicidio di Borsellino è ormai diventato uno di quei buchi neri della storia italiana, simile in questo all’affaire Moro, in cui come in un gorgo si annodano e si raccolgono tutti i misteri, i protagonisti, le inconfessabili verità di un momento storico e di un paese che ha sempre avuto molto da nascondere, in primo luogo a se stesso. “Tale è stato il destino del nostro eroe; e l’Italia non è un paese per eroi. La ricerca della verità sul suo assassinio implicava un contributo di onestà, che è stata soffocata. Difficile che si possa recuperare il tempo perduto, perché ormai quella stessa ricerca della verità è strettamente connessa (i luoghi, i palazzi di giustizia, i contesti) con la ricerca delle ragioni della disonestà di chi doveva cercarla. E dunque, diventa un’impresa quasi impossibile.” Ma quello che è possibile fare è scavare nel mosaico sepolto, separare le tessere vere da quelle false, ripulire, rimetterle in ordine e raccontarle. È ciò che Enrico Deaglio ha fatto in questo libro.

L'AUTORE Enrico Deaglio Si è laureato a Torino in Medicina nel giugno 1971, e iniziò a lavorare come medico presso l'ospedale Mauriziano Umberto I. A metà degli anni settanta ha iniziato l'attività giornalistica a Roma, presso il quotidiano "Lotta Continua", di cui è stato direttore dal 1977 al 1982. Successivamente ha lavorato in numerose testate (tra cui "La Stampa", "il Manifesto", "Epoca", "Panorama", "l'Unità") ed è stato direttore del quotidiano "Reporter" tra l'85 e l'86, ed in seguito collaboratore del quotidiano "La Stampa" di Torino. Alla fine degli anni ottanta comincia a lavorare come giornalista televisivo per Mixer: segue in particolare le vicende della mafia in Sicilia e viene inviato per programmi di inchiesta in vari Paesi. Negli anni novanta conduce vari programmi d'inchiesta giornalistica di attualità su Raitre, tra cui: Milano, Italia (gennaio-giugno '94), Ragazzi del '99 (1999), Così va il mondo, Vento del Nord e L'Elmo di Scipio. Dal 1997 al 2008 ha diretto il settimanale "Diario". È fratello di Mario Deaglio, ex direttore de "Il Sole 24 Ore".(Wikipedia)

domenica 21 ottobre 2007

A Madonna v’accumpagna, Lassa fa’ a’ Madonna...


FOSSE ‘A MADONNA!
di Luciano De Crescenzo
Storie, grazie, apparizioni della mamma di Gesù.

“A Napoli, chissà perché, la Madonna è più amata di Gesù e forse anche dello stesso san Gennaro. Dalle mie parti dire: ‘Fosse ’a Madonna!’ è come esclamare: ‘Lo volesse il cielo!’, significa rivolgersi al personaggio più importante del paradiso e non c’è napoletano che non abbia pronunciato questa frase almeno un centinaio di volte nel corso della vita. Sono convinto che Lei, la Madonna, dall’alto dei cieli, la capisca benissimo e che si dia sempre un gran da fare ogni volta che qualcuno di noi la invoca. ‘Fosse ’a Madonna!’ è infatti nel medesimo tempo una dichiarazione di fede e una richiesta di aiuto.” A Napoli, e forse  anche nel resto d’Italia, la Madonna è qualcosa di più di una figura religiosa: entra nel linguaggio e nella cultura di tutti i giorni, viene invocata per ogni situazione sacra o profana (’A Madonna v’accumpagna, Lassa fa’ a’ Madonna), le si rivolgono speranza e gratitudine. Dopo il successo di Tutti santi me compreso, Luciano De Crescenzo racconta alla sua maniera la madre di Gesù, fra ricostruzione storica e risvolti folcloristici. Le differenze fra la Maria dei Vangeli canonici e quella dei Vangeli apocrifi. I ricordi personali, dalla Madonna di Pompei a quella del Carmine. Le Madonne che appaiono (Fatima, Lourdes) e quelle che piangono. La Madonna nera e quella incinta, quella dei madonnari e quella della ’ndrangheta... Questo libro è un omaggio ironico e affettuoso da parte di un grande autore che si definisce “non credente ma sperante”, e che rivolge a Maria una sua preghiera: “Lassù, per piacere, non vi dimenticate ma i di Napo li e dei napoletani, non  lo me ritano. E poi puoi avvertire mio padre, e soprattutto mia madre, che ho scritto questo libro dedicandolo a te? Non so spiegarti bene il motivo, ma so che ne saranno felici. Magari anche più felici di avermi avuto come figlio di quanto non lo siano già”.

L’AUTORE Luciano De Crescenzo, ingegnere, sceneggiatore, attore e regista, ha esordito come scrittore nel 1977 con  Così parlò Bellavista. Da allora ha pubblicato 25 libri, tradotti in 19 lingue. Tra le sue opere, tutte pubblicate da Mondadori, ricordiamo:  Raffaele,  La Napoli di Bellavista,  Zio Cardellino, Storia della filosofia greca, Oi Dialogoi, Vita di Luciano De Crescenzo scritta da lui medesimo, Elena, Elena amore mio, Il dubbio, Croce e delizia, Panta rei, Ordine e disordine, Nessuno, Sembra ieri, Il tempo e la felicità, Le donne sono diverse, La distrazione, Tale e Quale, Storia della filosofia medioevale, Storia della filosofia moderna (da Niccolò Cusano a Galileo Galilei), Storia della filosofia moderna  (da Cartesio a Kant),  I pensieri di Bellavista,  Il pressappoco, Il caffè sospeso, Socrate e compagnia bella, Ulisse era un fico e Tutti santi me compreso.

Un mistero, dove niente è quello che sembra...


L'EBREZZA DEL DISINCANTO
di Karen Lojelo

Una ragazza sola, in una Parigi algida e desolante. Un uomo che rifiuta ogni legame per paura, e che si rifugia nella sua grande casa per spiare gli altri dalla finestra affacciata sulla piazza di Montmartre. Un romanzo d’amore, di violenza e di mistero, dove niente è quello che sembra. Pierre Dumas era un uomo che aveva passato la vita aspettando qualcosa che non era arrivato. In realtà non aveva mai aspettato nulla, ma il suo modo di vivere dava l’idea di qualcuno che continuava a rimandare le occasioni che gli si presentavano nell’attesa di qualcosa di meglio. Qualcosa di meglio che in realtà lui non credeva sarebbe mai realmente arrivato, anche perché sembrava che nulla, per lui, fosse mai il meglio, forse semplicemente credeva di non meritare nulla. 
Era fuggito dall’amore, era fuggito da amicizie troppo strette, da ogni forma di responsabilità e di legame, eppure era una persona generosa, che aiutava il prossimo e soprattutto nel suo lavoro metteva comprensione e umanità. La cosa importante per lui era che nessuno entrasse nel suo di mondo, ovvero che non facesse più di qualche passo nella sua vita. Lui, spesso, entrava nella vita degli altri per rendersi utile ma rimaneva fintanto che l’altro non pretendesse di fare la stessa cosa. Era circondato da una sorta d’alone di mistero, un uomo silenzioso ma che se parlava diceva solo cose sensate, un uomo schivo, solitario, disincantato.

L'AUTRICE Karen Lojelo, nasce a Roma il 25 giugno del 1976.
Ha pubblicato il suo primo romanzo "L’amore che non c'è" nel 2008 e una raccolta di poesie "Binario 8" nel 2010. Attualmente impegnata nella sceneggiatura di uno spettacolo teatrale e nella prossima pubblicazione di una raccolta di racconti.
Il suo sito personale:
http://www.karenlojelo.it/

venerdì 19 ottobre 2007

GRACE KELLY. LA VERA STORIA DELLA DONNA, DELL’ATTRICE, DELLA PRINCIPESSA


GRACE KELLY. La principessa di ghiaccio
di Andrea Carlo Cappi

«Ho avuto momenti felici nella mia vita, ma non credo che la felicità, l’essere felici, sia una condizione permanente. Non è così che è fatta la vita».
Grace Kelly in un’intervista televisiva del 1966

LA VERA STORIA DELLA DONNA, DELL’ATTRICE, DELLA PRINCIPESSA

Il mondo la ricorda per l’immagine di gelida bellezza in guanti bianchi lasciata in appena una decina di film nella prima metà degli anni Cinquanta – più che sufficienti tuttavia a fare di lei un’icona di Hollywood – e per il ruolo non meno elegante di principessa di Monaco, sostenuto nei successivi ventisei anni della sua vita. Ma nella realtà Grace Patricia Kelly era molto meno glaciale di quanto si possa credere. La sua vita nasconde ribellioni, passioni, solitudine, vittorie, sconfitte, scandali e profonda determinazione. Proveniente dalla famiglia di un imprenditore di origine irlandese, arricchitosi grazie a legami con la politica e a qualche amicizia ai margini della legge, Grace sarebbe destinata a un conveniente matrimonio che la inserisca nella buona società di Filadelfia. Invece preferisce partire per New York per dedicarsi al teatro e sfrutta abilmente le sue carte per trovare lavoro in televisione. Mentre nelle notti di Manhattan conquista Aga Khan, John Fitzgerald Kennedy e lo scià di Persia, la star emergente perfeziona con tenacia il proprio talento. Poi il destino intreccia la sua vita con il labirinto dinastico del casato di Monaco e l’attrice che è stata principessa sullo schermo lo diventa anche nella vita. Rifiuta ancora una volta la parte della comprimaria per rivelarsi protagonista nelle sorti del piccolo Stato, senza abbandonare il sogno, accarezzato più volte e mai realizzato, di tornare di nuovo davanti a una macchina da presa. Un sogno interrotto da un incidente fatale, i cui dettagli non sono ancora del tutto chiari e dietro il quale qualcuno ha visto persino l’ombra di un complotto.
Questo libro racconta la vita, gli amori, i dubbi e i segreti di una donna che, da Hollywood a Monaco, ha lasciato un ricordo persistente che ancora fa parlare di lei a trent’anni dalla morte.

L'AUTORE Andrea Carlo Cappiscrittore e saggista, è autore di una trentina di volumi tra fiction e non-fiction. Fra i suoi libri, il thriller sul caso Diana Spencer Morte accidentale di una lady, la serie di spionaggio Nightshade (Mondadori) e il romanzo di intrighi risorgimentali Il Visconte, scritto con Paolo Brera (Sperling & Kupfer). Con Vallardi ha pubblicato il testo Le grandi spie. Per Rai Radio2 è stato co-sceneggiatore del serial Mata Hari. Ha scritto fumetti e narrativa per la serie Martin Mystère e ha firmato quattro romanzi originali sui personaggi di Diabolik ed Eva Kant. È autore di testi sul cinema e traduttore di numerosi bestseller, tra cui parecchi romanzi del ciclo James Bond 007.

giovedì 18 ottobre 2007

Il coraggio di mamma e papà Simoncelli


IL NOSTRO SIC
di Simoncelli Paolo, Simoncelli Rossella

“Dopo l’incredibile dimostrazione di affetto che abbiamo ricevuto da tutte le persone dopo la morte di Marco, volevamo fare qualcosa. Per questo abbiamo deciso di realizzare il libro e lo abbiamo fatto assieme a Paolone, con il quale abbiamo un rapporto speciale” dice papà Paolo, naturalmente con il groppo in gola. La storia del Sic, “un guerriero dolcissimo” viene raccontata attraverso centinaia di immagini private e “La storia del Sic, “un guerriero dolcissimo” viene raccontata attraverso centinaia di immagini private e pubbliche”
pubbliche, con le parole dei genitori, ma anche della fidanzata Kate, dell’amico Valentino Rossi, del rivale di sempre Andrea Dovizioso, e di tutte quelle persone che in un modo o nell’altro sono state più vicine a Marco. “All’inizio – svela mamma Rossella – non ero d’accordo sul realizzare questo libro, perché sono gelosa delle cose che erano di Marco bambino. Poi, però, eravamo tutti insieme a tavola a parlarne e mi sono accorta che eravamo tra amici a raccontare degli episodi di Marco. Questo mi ha “fregato” e mi ha convinto”. (da moto.it)

Edito da Rizzoli, il libro costa 19 euro, in offerta a 14,25 euro fino al 30 settembre. Una bella iniziativa con il ricavato che, naturalmente, sarà per la Fondazione Marco Simoncelli Onlus, che sostiene progetti e iniziative di solidarietà in tutto il mondo

GLI AUTORI
Mamma e Papà Smoncelli

Le carte segrete di Benedetto XVI


SUA SANTITA'
Le carte segrete di Benedetto XVI
di Gianluigi Nuzzi



“Non le ho fatte leggere a nessuno, come fai ad averle?”
Dino Boffo, ex direttore di «Avvenire», a Gianluigi Nuzzi, che lo informa di essere entrato in possesso delle lettere da lui inviate al papa e al cardinale Angelo Bagnasco,
presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei), riportate in questo libro.


Non era mai successo. Nessuno era riuscito ad accedere nella stanza del papa e a leggere le sue carte riservate. Centinaia di documenti che svelano la quotidiana precarietà della Chiesa, tra affari assai poco trasparenti e congiure di palazzo. Gianluigi Nuzzi, dopo il successo di VATICANO SPA sullo scandalo dello Ior, racconta, grazie alle carte fornite da una fonte segreta, le storie, i personaggi e i travagli che dividono oggi la Chiesa e che coinvolgono l’Italia e la sua politica. Anche quella del governo Monti. Le lettere di Boffo, l’ex direttore bruciato da veline di palazzo, quelle di Viganò che dopo aver fatto risparmiare milioni al Vaticano, è costretto alle dimissioni, le donazioni private (anche quelle di Bruno Vespa), le raccomandazioni a Gianni Letta, il problema dell’Ici secondo i rapporti riservati del presidente dello Ior Gotti Tedeschi, il caso Ruby e Berlusconi (“vittima di una magistratura politicizzata”), gli incredibili pedinamenti degli 007 vaticani in territorio italiano, le verità sui Legionari di Cristo e la pedofilia in una testimonianza mai resa pubblica, le intemperanze di molti vescovi in ogni parte del mondo. Persino un incontro segreto tra Napolitano e il papa di cui nessuno è a conoscenza. E don Julián Carrón, leader di Cl che accusa la diocesi di Milano di simpatie politiche. Nuzzi annoda i fili delle storie che insieme si leggono come se fossero capitoli di un thriller. La volontà di chi ha reso disponibili queste carte, rompendo vincoli di segretezza e quindi rischiando di persona, è quella di dare fiato e coraggio a tutti coloro che dentro la Chiesa non si riconoscono in un’istituzione tesa soprattutto a gestire beneficienze, affari e potere e si battono perché essa sia più vicina al cuore degli uomini e ritrovi l’abbraccio solidale di tutti i fedeli sparsi nel mondo.

L'AUTORE, Gianluigi Nuzzi è nato a Milano nel 1969. Ha prima collaborato al “Corriere della Sera”, poi come inviato speciale al settimanale “Panorama” e a “Libero”. Dal 1994 segue le più rilevanti inchieste giudiziarie con implicazioni politiche e finanziarie. È ideatore e conduttore del programma televisivo “Gli Intoccabili” (in onda su La 7) dedicato all’approfondimento dei più importanti temi di attualità. Ha pubblicato il best seller sullo scandalo Ior e la tangente Enimont VATICANO SPA (Chiarelettere 2009, tradotto in moltissimi paesi) e METASTASI (con Claudio Antonelli, Chiarelettere 2010) sulla nuova ’ndrangheta del Nord.

Roberto Giacobbo, una teoria diversa sulle origini dell'uomo


DA DOVE VENIAMO
di Roberto Giacobbo

Quello che state per leggere non è un classico libro di storia, ma piuttosto un libro che ipotizza un'altra storia. Una storia lontana, tanto lontana da poter cambiare quello che conosciamo delle nostre origini. Ed è anche un po' un giallo: un'indagine, una raccolta di indizi alla ricerca di una verità che sarà sempre più difficile tenere nascosta. Siamo davvero sicuri di essere la prima civiltà evoluta che ha abitato questo pianeta? I primi esseri in grado di organizzare una società progredita? Per rispondere a queste domande non mi sono accontentato di quello che era scritto sui libri, ma ho intrapreso una vera e propria esperienza di vita. Da circa vent'anni ho cominciato una raccolta di materiale che con il passare del tempo si è fatta sempre più affascinante e concreta. Ho viaggiato e visto molto, e le fonti a cui ho attinto non sono solo testi scritti ma soprattutto uomini vivi e vegeti che mi hanno raccontato la loro storia, quella del loro popolo, dei loro siti archeologici. Ricordo ancora l'emozione nel prendere in mano e guardare con i miei occhi reperti di inesauribile mistero... Per andare oltre il materiale iconografico a disposizione, ho scattato molte foto, che ripropongo in questo libro assieme a tutte le suggestioni che mi hanno suscitato. La più grande trepidazione l'ho avuta infatti nello scoprire un filo rosso che sembra attraversare tutto il pianeta, un filo rosso steso da uomini antichi. E sono convinto che anche in voi che leggerete questo libro, ritrovamento dopo ritrovamento, avventura dopo avventura, il dubbio di un'altra storia possibile si farà inesorabilmente, meravigliosamente, strada.

L'AUTORE Roberto Giacobbo,  (Roma, 12 ottobre 1961) è stato autore di Misteri su Rai Tre, La macchina del tempo su Rete Quattro e autore e conduttore di Stargate - Linea di confine su La7. Dal 2003 conduce Voyager, trasmissione di grande successo in onda tutta la stagione in prima serata su Rai Due. Fra i suoi libri ricordiamo: Il segreto di Cheope (Newton & Compton, 1998), Il segreto di Leonardo (Rizzoli, 2005), Le piramidi. Mistero e realtà (Giunti, 2006), Il ragionevole dubbio (Giunti, 2007) e Atlante dei mondi perduti (Giunti, 2009). Ha pubblicato con Mondadori 2012: la fine del mondo? (2009), Templari. Dov'è il tesoro? (2010), Aldilà. La vita continua? (2011).

Nel suo diario le risposte che aspettiamo da quell'alba del 5 agosto 1962...


IL DIARIO SEGRETO DI MARILYN
di J.I. Baker

5 agosto 1962. In una delle tante villette di un anonimo sobborgo di Los Angeles giace il corpo immobile di una donna. Riversa a faccia in giù sul letto, la mano aggrappata al telefono, soltanto un lenzuolo a coprirle la schiena, sembra vittima della depressione e di un potente cocktail di barbiturici. Ma quando Ben Fitzgerald, vicecoroner della polizia di Los Angeles, arriva sul posto, capisce che la faccenda è più complicata del previsto. Perché se la chioma bionda, le unghie blu e le braccia irrigidite appartengono a Marilyn Monroe, l’attrice più famosa del mondo, anche la più piccola incongruenza può nascondere verità insospettate. Se la tesi ufficiale è quella del suicidio, dov’è il bicchiere con cui l’attrice avrebbe inghiottito i barbiturici? E perché l’autopsia non rivela segni d’intossicazione? Con l’aiuto di un piccolo diario rosso in cui Marilyn annotava i pensieri più intimi, Ben si addentra in un’indagine che si fa di ora in ora più pericolosa. Chi ha messo a tacere per sempre la diva che sapeva troppo non esiterà a uccidere ancora e Ben sarà costretto a lottare per salvare se stesso e portare alla luce la verità. Sullo sfondo di una Hollywood più nera di quella di Chandler e Ellroy, J.I. Baker ripercorre gli ultimi giorni della più grande icona della storia del cinema, restituendoci il folgorante ritratto di donna fragile e bellissima.

L'AUTORE J.I. Baker è l’executive editor di “Condé Nast Traveler”. In passato è stato editor di “Time” e uno degli editor fondatori di “Time Out New York”.

mercoledì 17 ottobre 2007

Una grande amicizia, un grande sogno...


GROM. STORIA DI UN'AMICIZIA, QUALCHE GELATO E MOLTI FIORI
di Federico Grom e Guido Martinetti

Una grande amicizia, un grande sogno, una grande impresa. è questo il senso di Grom. Storia di un’amicizia, qualche gelato e molti fiori, il racconto di una delle più incredibili storie italiane degli ultimi anni. è l’avventura di due ragazzi, un manager e un enologo, che inseguendo un sogno allo stesso tempo semplice e rivoluzionario – fare il gelato più buono del mondo – partono da un negozietto di 25 metri quadrati a Torino e, in pochissimi anni, selezionando le migliori materie prime nei cinque continenti, rinunciando a utilizzare additivi e coltivando la frutta biologica nell’azienda agricola Mura Mura, creano un gelato di altissima qualità che li impone come marchio di eccellenza sulla scena del food internazionale. Un’avventura raccontata in prima persona, con una scrittura giovane e ironica, come giovani e spiritosi sono Federico (Grom) e Guido (Martinetti), i due protagonisti. Una storia sorprendente e affascinante, come la strada che da quel primo negozietto di Torino li ha portati fino a Malibu, New York, Osaka, Parigi e Tokyo. Fresca e gustosa, come i sapori di un gelato unico e indimenticabile.

GLI AUTORI
Federico Grom e Guido Martinetti, 39 e 37 anni, sono nati e hanno studiato a Torino. Manager il primo, enologo il secondo, hanno dato vita nel 2003 a Grom – il gelato come una volta. Sono un po’ matti e, a parte questo libro e qualche ricetta, non hanno mai scritto nulla... ma fanno un ottimo gelato!

Calcioscommesse, molti forse, qualche perchè e un sacco di mah...!?!


LO ZINGARO E LO SCARAFAGGIO
di Giuliano Foschini e Marco Mensurati

«Sei nato con il dono di saper giocare al pallone, ti  è  andata  anche abbastanza bene perché alla fine in qualche squadra decente hai pure giocato, due soldi da parte te li sei messi, e se non eri così deficiente e senza palle, magari riuscivi a giocare una volta in serie A. In Champions League no, ma in serie A sì. Hai avuto un regalo, quella era la tua strada. La mia strada, invece, era avere la faccia del cattivo.» Una cicatrice sul viso, un passato di agente speciale, una Bmw bianca, una pistola carica. E un campionato da manipolare. Hristiyan Ilievski è lo Zingaro, il pregiudicatolatitante macedone che ha minacciato e corrotto centinaia di giocatori diventando il nemico pubblico numero uno del calcio italiano. E questa è la storia (vera) della sua fuga dall’Italia, tra il 1° e il 15 giugno 2011, i giorni dell’arresto di Beppe Signori, i giorni in cui il pallone si scoprì malato ma fece finta di niente. Lo Zingaro e lo scarafaggio è la rielaborazione in chiave romanzesca di un’inchiesta giornalistica lunga più di un anno, condotta per il quotidiano «la Repubblica» attraverso la consultazione di fonti dirette tra Roma, Bari, Cremona, Milano, Singapore e Skopje. Un road movie sulle miserie del calcio italiano, tra i sogni di gloria di una banda sgangherata e la spietata ferocia delle mafie internazionali. È la storia di come si è rotto il giocattolo del pallone, tra la distrazione dei tifosi e il colpevole disinteresse della politica: oggi che in ogni momento, in ogni luogo e su qualsiasi evento sportivo si possono «muovere» milioni di euro, la legge italiana è ancora ferma alla schedina del Totocalcio. Per questo la criminalità organizzata ha scelto di investire sul calcio più che sulla droga: il guadagno è  maggiore  e  si  rischia  meno  di  un  usciere  che  intasca  una  mazzetta  di qualche euro. Ma questo libro  è anche una ballata triste che celebra personaggi come il calciatore Gervasoni, «lo scarafaggio», che prima si vende e poi si pente, o come l’antieroico portiere Paoloni, accusato di aver avvelenato i propri compagni di squadra per una scommessa a perdere, vero simbolo di un movimento sportivo e, forse, di un intero paese. Un paese che, alla fine, disgusta persino lui, l’orrido Hri lo Zingaro: «Voi avete bisogno di gente come me. Vi serve la gente come me, così potete puntare il vostro dito del cazzo e dire: “Quello è un uomo cattivo”. E dopo come vi sentite, buoni? Voi non siete buoni. Sapete solo nascondervi, solo dire bugie…».

GLI AUTORI
Giuliano Foschini  (1981)  è  un  giornalista  della  «Repubblica»  È  nato  in Puglia, dove vive e lavora
Marco Mensurati (1975), romano, è un giornalista della «Repubblica».

martedì 16 ottobre 2007

Il più grande segreto della cristianità sta per essere svelato...


IL TEMPIO DELLA LUCE
di Daniela Piazza,

1447. Quando Filippo Maria Visconti muore senza eredi maschi, lasciando Milano in mano agli Sforza, finisce un'epoca di pace e rallenta anche l'immenso cantiere del Duomo. Niccolò, un orfano educato dall'arcivescovo Onorio, cresce tra le navate della cattedrale in costruzione, dove incontra Angelica, di cui s'innamora, e si lega a Lorenzo, un giovane sgherro degli Sforza. Un giorno, però, Onorio gli rivela che lui è l'erede del Visconti e potrà diventare il futuro duca di Milano. L'arcivescovo fa parte di una confraternita segreta, che mira a compiere, attraverso la cattedrale, la Grande Opera che ricongiunga l'uomo a Dio; per questo gli adepti hanno bisogno che in città regni la pace e il ragazzo è l'unico che può aiutarli. Ma quando diventa testimone di riti misteriosi, intrighi di corte e morti sospette, Niccolò è costretto a mettere in dubbio anche il suo destino.

lunedì 15 ottobre 2007

Quel fascio di ricordi legati con il filo della nostalgia...


GRAZIE PER QUELLA VOLTA
di Serena Dandini

Di cosa è fatta una vita? Di domeniche pigre in cui non rispondiamo al telefono per rimanere sul divano abbracciando un libro appena iniziato. Di ore spese inutilmente a cercare le sigarette, le chiavi della macchina, gli occhiali da sole, perché si sa che spesso e volentieri le cose si spostano per farci dispetto e divertirsi alle nostre spalle. Di pomeriggi adolescenziali passati a guardare le gocce di pioggia che rimbalzano sul vetro, sognando di sposare Mick Jagger. Di quei bomboloni sganciati da un razzo su un letto di zucchero che papà ti portava a mangiare per insegnarti i piaceri della vita. Di mattine in cui scopri allo specchio che in una notte hai preso cinque anni e non ti resta che tifare per un po’ d’indulgenza, in un Paese in cui dimostrare la propria età è più grave che fare una rapina a mano armata. Di salti della quaglia da uno schieramento a un altro nella più autentica suddivisione tra esseri umani: quella tra coppie e single. Di momenti in cui basta un calzino con l’elastico moscio per far emergere tutte le nostre insicurezze. Di quel preciso giorno in cui si spezza il tempo alla fine dell’estate. E di tutto quello che non ricordiamo più ma ogni tanto affiora dalle misteriose stanze della nostra memoria difettosa. In questi racconti che spaziano tra ricordi e riflessioni chiamando a testimoni Borges e la moglie di Tolstoj, Grace Kelly e Gaber, Simenon e la zia Lella, Ovidio e gli U2, Serena Dandini torna alla scrittura dopo il successo di Dai diamanti non nasce niente.
Grazie per quella volta esplora con tenerezza, ironia e sincerità una catena di debolezze di cui
andare fieri, di fragilità nostre e del mondo: è il tempo di autoassolverci, di fare pace con i
nostri difetti imparando a conviverci tra alti e bassi, proprio come succede a ogni coppia pluricollaudata.

L'AUTRICE Serena Dandini, dopo aver ideato e presentato programmi come La tv delle ragazze, Avanzi, Pippo Chennedy Show, L'ottavo nano e Parla con me, conduce su La7 The show must go off. Il suo esordio letterario Dai diamanti non nasce niente. Storie di vita e di giardini (Rizzoli, 2011) è stato uno dei maggiori successi della scorsa stagione.

Giovanni Falcone. Vent'anni dopo Capaci

GIOVANNI FALCONE UN EROE SOLO
di Maria Falcone

23 maggio 1992: la strage di Capaci, in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca e tre uomini della scorta, scosse l’Italia come un terremoto immane, segnando le coscienze e dimostrando l’urgenza di una reazione intransigente e senza tentennamenti contro la mafia, da parte delle istituzioni e della società civile. Da vent’anni Maria Falcone si dedica a mantener viva la memoria di suo fratello con un’attività intensa che serva a tutti, ma specialmente ai giovani, come educazione alla legalità. È un’opera meritoria perché fu proprio grazie al lavoro di Giovanni che lo Stato trovò finalmente il modo per combattere con efficacia il fenomeno mafioso. Senza il suo intuito investigativo, la sua visione ampia e la sua determinazione assoluta, Cosa Nostra avrebbe potuto continuare per anni a dominare incontrastata. Eppure – come traspare nelle pagine drammatiche e struggenti di questo libro in cui Maria, affiancata dalla giovane giornalista esperta di mafia Francesca Barra, rievoca la vita di suo fratello – Giovanni Falcone si trovò molto spesso solo nel suo cammino. Solo quando insinuarono che si prendeva troppa confidenza con Buscetta. Solo quando i diari di Chinnici, ucciso da poco tempo, furono utilizzati per gettare ombre sul suo operato. Solo quando fu costretto a «mettere i piedi sul sangue del mio amico più caro», Ninni Cassarà. Solo quando si scatenò il dibattito contro i «professionisti dell’antimafia». Solo quando, al pensionamento di Antonino Caponnetto, fu di fatto decretata la fine del pool antimafia in cui avevano lavorato lui e Borsellino. Solo quando era stimato negli Stati Uniti, molto meno in Italia. Solo quando qualcuno disse che l’attentato all’Addaura se l’era organizzato lui stesso. Solo quando l’amico Leoluca Orlando gli volse le spalle. Solo quando non faceva mai trapelare la paura, nemmeno ai familiari. E poi fu sempre solo perché rinunciò a una vita normale, tanto da doversi spesso tenere a distanza dall’adorata moglie Francesca, da cui pensò addiE che infatti morì con lui, in una delle rare occasioni in cui si erano concessi di stare soli in macchina. Dopo tutto questo, Giovanni Falcone è oggi indubitabilmente un grande eroe italiano, riconosciuto come tale nel mondo. Il suo metodo rivoluzionario ha cambiato la nostra storia, il suo esempio le nostre coscienze.

L'AUTRICE Maria Falcone, ex insegnante di diritto ed economia nelle scuole superiori, è una delle due sorelle di Giovanni Falcone. Presidente della Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, dal 1992 è impegnata in attività di educazione alla legalità, soprattutto nelle scuole.

domenica 14 ottobre 2007

Finalmente una dieta...



MANGIA CHE DIMAGRISCI
di Filippo Ongaro

leggi anche: "la dieta per chi allatta"

Sono decenni che nel mondo occidentale una schiera di “esperti” sciorina senza posa formule magiche pronte all’uso per il dimagrimento. Sono quasi sempre le stesse, con poche varianti dettate da mode passeggere, e parlano di calorie, di bilancio energetico, di “entrate” che devono essere minori rispetto ai “consumi”. Chi vuole perdere peso è poi bersaglio di un’infinità di diete, molte delle quali arrivate facendo un gran rumore per poi sparire pian piano nel silenzio. A queste si aggiungono i messaggi costanti e invadenti del marketing delle industrie alimentari, che ci condizionano a comprare cibi senza zuccheri (ma pieni di dolcificanti), cibi “light” poveri in grassi (ma pieni di zuccheri), cibi spacciati come naturali (ma pieni di conservanti).Una palude di informazioni vaghe e confuse. E un solo dato certo: continuiamo a ingrassare.È necessario fare ordine. Perché le cose sono molto più complesse di come ce le raccontano. La verità è scomoda, ma affrontarla è urgente: qualcosa si è spezzato nel delicato equilibrio che lega il nostro metabolismo all’ambiente che ci circonda, e l’origine di questa frattura va ricercata nel cibo che ingeriamo: iperprocessato, ipercalorico e iponutriente. Solo un approccio scientifico può aiutarci a ritrovare quell’equilibrio perduto e a perdere peso per non ingrassare più. Questo libro – corredato da un pratico menu settimanale, da gustose ricette e ricco di consigli pratici – ci fa scoprire come, spiegandoci che scegliere di dimagrire è sì questione di essere più snelli e attraenti, ma non solo: è una priorità assoluta per la nostra salute, un’assicurazione sulla nostra vita.

L'AUTORE Filippo Ongaro, è considerato uno dei pionieri europei della medicina funzionale e anti-aging. Ha vissuto per molti anni all’estero, dove ha lavorato come medico degli astronauti presso l’Agenzia spaziale europea (ESA). Ha collaborato con la NASA e l’Agenzia spaziale russa allo sviluppo di metodologie preventive e terapeutiche per contrastare l’invecchiamento accelerato a cui sono esposti gli astronauti in orbita. È Vicepresidente dell’Associazione Medici Italiani Anti-Aging (AMIA) e Direttore Sanitario dell’Istituto di Medicina Rigenerativa e Anti-Aging (ISMERIAN) di Treviso. Nel 2011 ha partecipato su La7 alla conduzione della trasmissione Dottori in prima linea, collabora regolarmente con Radio 24 e ha un blog su «Il Fatto Quotidiano». Nel 2008 ha pubblicato Le 10 chiavi della salute (Salus Infirmorum) e nel 2011, per Piemme, Mangia che ti passa. Uno sguardo rivoluzionario sul cibo per vivere più sani e più a lungo, che ha riscosso un ottimo successo di pubblico e critica.

Giuseppe Culicchia. L'ipocrisia borghese del nuovo millennio...


VENERE IN METRO'
di Giuseppe Culicchia

Bea ha 38 anni, porta la taglia 38, vive nel centro di Milano, visita ogni giorno il sito The Blonde Salad per decidere come vestirsi, ha un marito in carriera, un amante che come status su Facebook scrive "innamorato", un figlio che va alla scuola steineriana, due amiche di nome Ilaria e Soiaria, un iPhone, un iPod, un iPad e una psicanalista che in ogni seduta pronuncia soltanto queste parole: "Sono 300 euro". Tutto impeccabile, sembrerebbe. Ma improvvisamente qualcosa si incrina. È una piccola crepa, destinata ad allargarsi come una ragnatela e a sgretolare ogni certezza di Bea: il licenziamento dall'agenzia di comunicazione dove lavora, un'impasse sentimentale inattesa, la carta di credito bloccata, suo figlio che lancia segnali di un disagio sempre più ineludibile. Culicchia dà vita a un personaggio in realtà profondamente tragico, risucchiato in una spirale di menzogne e forzature che mostra il volto più fasullo della borghesia d'inizio millennio, celebrandone i riti e al tempo stesso il declino. Ma ci rivela anche come, toccato il fondo della crisi, si possa ricominciare a vivere, spogli di tutto ma molto più ricchi di prima.

L'AUTORE Giuseppe Culicchia (Torino, 30 aprile 1965) è uno scrittore e traduttore italiano.
I suoi libri sono stati pubblicati in Germania, Francia, Spagna, Catalogna, Olanda, Grecia, Russia, Romania, Repubblica Ceca, Corea del Sud.
Dal 2007 al 2009 ha diretto il Bookstock Village della Fiera del Libro di Torino. Dal 1994 collabora con l'inserto "Tuttolibri" del quotidiano La Stampa, occupandosi solo di autori stranieri. Cura da diversi anni una rubrica sul settimanale Torinosette in allegato al medesimo quotidiano: Muri e duri (da cui è tratto l'omonimo libro) per tre anni, A spasso con Anselm (da cui è tratto l'omonimo libro) e da settembre 2008 Gente di Torino.(Wikipedia)

venerdì 12 ottobre 2007

John Lennon. Scrisse a Paul per presentargli Yoko Ono...


LE LETTERE
di John Lennon

"Ormai non so più veramente a chi sto scrivendo. In genere scrivo così e non sto a pensarci, ma quando spedisco è come una piccola parte di me che se ne va nelle mani di qualcuno lontano chilometri e chilometri che si chiederà che diavolo sta succedendo..." confessava John Lennon all'amico Stuart Sutcliffe nel 1961. O, ancora, alla zia Harriet nel 1968: "Ora sono molto felice ­ momentacci a parte ­ e vorrei farvi conoscere Yoko ­ è intelligente come me (prendetevela come vi pare!), è la donna più intelligente che abbia conosciuto. Ed è anche bellissima, malgrado quel che ne dicono i giornali ­ assomiglia a una via di mezzo tra me e mia madre ­ e ha anche lo stesso senso dell'umorismo!". John Lennon scriveva continuamente, seguendo un impulso che gli permetteva di trasformare gioia, rabbia, desideri e pensieri in parole. Hunter Davies, autore dell'unica biografia autorizzata dei Beatles, ha raccolto dopo anni di lunghe e appassionate ricerche oltre 250 lettere scritte da Lennon dagli anni dell'adolescenza fino al tragico 8 dicembre 1980, quando venne assassinato a New York da un suo stesso fan. I testi, per lo più inediti, sono stati rinvenuti attraverso collezionisti, amici e gallerie d'arte di tutto il mondo: cartoline alla famiglia, biglietti alla moglie Cynthia, lettere a Paul e agli altri compagni della band, testi inviati ad amici e conoscenti che ripercorrono i successi, le crisi, gli anni dell'impegno politico, l'incontro con Yoko Ono...

L'AUTORE John Winston Ono Lennon (Liverpool, 9 ottobre 1940 – New York, 8 dicembre 1980) è stato un musicista, cantautore, poeta, attivista e attore britannico.
Dal 1962 al 1970 è stato compositore e cantante (solista) del gruppo musicale dei Beatles, dei quali, in coppia con Paul McCartney, ha composto anche la maggior parte delle canzoni. Con Paul McCartney ha formato una delle più importanti partnership musicali di successo della storia della musica del ventesimo secolo, scrivendo "alcune tra le canzoni più famose della storia del rock and roll".

Il Metodo funziona di sicuro. Forse...

IL METODO
Barry Michels , Phil Stutz

Un libro rivoluzionario sulla crescita personale. un KIT di strumenti pratici, immediati ed efficaci per migliorare da subito la tua vita. I pazienti che intraprendono un percorso di psicoterapia lamentano in particolare un fatto: prima che nella loro vita si possa registrare un qualsiasi cambiamento si deve attendere per un tempo che pare interminabile. Il Metodo offre finalmente una risposta a questa frustrazione. Quando il presente e il futuro prossimo ci procurano ansia, preoccupazione e dolore, è inutile cercarne le cause nel passato, come fa il modello tradizionale di intervento psicologico. Phil Stutz e Barry Michels hanno invece sviluppato un insieme di tecniche semplici e innovative per passare immediatamente e in poco tempo all'azione. Le hanno chiamate "The Tools", gli Strumenti, e rappresentano la chiave che permette a chiunque di far leva sui propri problemi per accedere all'immenso potere delle risorse interiori. Gli ostacoli si trasformano così in opportunità, con risultati sorprendenti: grazie a veloci esercizi pratici, si ritrova il coraggio, si supera la paura, si rafforza l'autostima, si riesce a esprimere veramente il proprio essere e si diventa più creativi. Per decenni gli autori hanno insegnato l'uso di questi strumenti ai pazienti, conquistandosi una clientela sempre più numerosa ed entusiasta, e una fama prossima al culto. Con Il Metodo il loro approccio rivoluzionario è finalmente disponibile per tutti coloro che vogliono sfruttare fino in fondo il proprio potenziale e cercano una nuova via per superare le grandi e piccole difficoltà quotidiane. La promessa contenuta in queste pagine è essenziale e ambiziosa: trasformare la vita di ognuno in un'esperienza eccezionale, che conduca alla vera conoscenza di se stessi e a una profonda e duratura felicità. Migliaia di persone che hanno migliorato radicalmente la propria esistenza grazie a questi strumenti possono testimoniarlo: Il Metodo funziona.

GLI AUTORI
Phil Stutz, psichiatra, ha conseguito la laurea in medicina presso la New York University. Ha lavorato per molti anni a New York prima di trasferirsi, nel 1982, a Los Angeles, dove tuttora esercita la professione.

Barry Michels, laureato a Harvard e a Berkeley, ha conseguito un master alla University of Southern California. Lavora come psicoterapeuta a Los Angeles dal 1980.

DEDICATO A CHI PENSAVA CHE SE NE FOSSE ANDATO...



IL RITORNO DEL PRINCIPE
di Saverio Lodato e Roberto Scarpinato

Non è vero che la mafia è quella che si vede in tv, e che i corrotti e i criminali sono una malattia della nostra società. Qui, in Italia, la corruzione e la mafia sembrano essere costitutive del potere, a parte poche eccezioni (la Costituente, Mani pulite, il maxiprocesso a Cosa nostra). Ricordate il "Principe" di Machiavelli? In politica qualsiasi mezzo è lecito. C'è un braccio armato (anche le stragi sono utili alla politica del Principe), ci sono i volti impresentabili di Riina, Provenzano, Lo Piccolo, e poi c'è la borghesia mafiosa e presentabile che frequenta i salotti buoni e riesce a piazzare i suoi uomini in Parlamento. Ma il potere è lo stesso, la mano è la stessa. II libro è questo: racconta il fuori scena del potere, quello che non si vede e non è mai stato raccontato ma che decide, fa politica e piega le leggi ai propri interessi. Ci avviamo verso una democrazia mafiosa? Gli italiani possono reagire, è già successo.

GLI AUTORI 

Saverio Lodato è nato a Reggio Emilia nel 1951. Si è stabilito a Palermo. all’età di otto anni. Dal 1980 lavora a «l’Unità». Nel 1990 ha scritto il suo primo libro, Dieci anni di mafia (Bur), che si ristampa ininterrottamente da allora e che adesso si intitola Trent’anni di mafia. Altri libri con Rizzoli: Dall’altare contro la mafia (1994); La linea della palma, intervista ad Andrea Camilleri (2002); Intoccabili, con Marco Travaglio (2005). Con Garzanti: I miei giorni a Palermo, intervista ad Antonino Caponnetto (1992); Potenti. Sicilia anni Novanta (1992); Vademecum per l’aspirante detenuto (1993). Con Mondadori: Ho ucciso Giovanni Falcone. Intervista a Giovanni Brusca (1999); La mafia ha vinto, il libro testamento di Tommaso Buscetta (1999). Con Chiarelettere: "Il ritorno del principe", libro intervista Roberto Scarpinato (2008), e, con Andrea Camilleri, "Un inverno italiano" (2009) e "Di testa nostra" (2010). Il suo hobby è la fotografia.

Roberto Scarpinato è procuratore aggiunto presso la Procura di Palermo, dove dirige tre dipartimenti: Mafia-economia, Mafia di Trapani, Criminalità economica. Dal 1989 al 1992 ha fatto parte del pool antimafia con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, divenendo poi componente della Direzione distrettuale antimafia. Si è occupato di alcuni dei più noti processi di mafia degli ultimi diciotto anni, tra i quali quello a carico del senatore Giulio Andreotti per il reato di associazione di tipo mafioso, e quelli per gli omicidi dell’europarlamentare Salvo Lima, del presidente della Regione siciliana, Piersanti Mattarella, del segretario regionale del Pci, Pio La Torre, del prefetto di Palermo Carlo Alberto Dalla Chiesa, del segretario provinciale della Democrazia cristiana, Michele Reina, nonché delle indagini relative ai progetti di eversione dell’ordine democratico sottostanti alle stragi del 1992 e del 1993. È autore di numerose pubblicazioni in Italia e all’estero. Per Chiarelettere nel 2008 è uscito il libro "Il ritorno del Principe", scritto insieme a Saverio Lodato.