venerdì 12 ottobre 2007
DEDICATO A CHI PENSAVA CHE SE NE FOSSE ANDATO...
IL RITORNO DEL PRINCIPE
di Saverio Lodato e Roberto Scarpinato
Non è vero che la mafia è quella che si vede in tv, e che i corrotti e i criminali sono una malattia della nostra società. Qui, in Italia, la corruzione e la mafia sembrano essere costitutive del potere, a parte poche eccezioni (la Costituente, Mani pulite, il maxiprocesso a Cosa nostra). Ricordate il "Principe" di Machiavelli? In politica qualsiasi mezzo è lecito. C'è un braccio armato (anche le stragi sono utili alla politica del Principe), ci sono i volti impresentabili di Riina, Provenzano, Lo Piccolo, e poi c'è la borghesia mafiosa e presentabile che frequenta i salotti buoni e riesce a piazzare i suoi uomini in Parlamento. Ma il potere è lo stesso, la mano è la stessa. II libro è questo: racconta il fuori scena del potere, quello che non si vede e non è mai stato raccontato ma che decide, fa politica e piega le leggi ai propri interessi. Ci avviamo verso una democrazia mafiosa? Gli italiani possono reagire, è già successo.
GLI AUTORI
Saverio Lodato è nato a Reggio Emilia nel 1951. Si è stabilito a Palermo. all’età di otto anni. Dal 1980 lavora a «l’Unità». Nel 1990 ha scritto il suo primo libro, Dieci anni di mafia (Bur), che si ristampa ininterrottamente da allora e che adesso si intitola Trent’anni di mafia. Altri libri con Rizzoli: Dall’altare contro la mafia (1994); La linea della palma, intervista ad Andrea Camilleri (2002); Intoccabili, con Marco Travaglio (2005). Con Garzanti: I miei giorni a Palermo, intervista ad Antonino Caponnetto (1992); Potenti. Sicilia anni Novanta (1992); Vademecum per l’aspirante detenuto (1993). Con Mondadori: Ho ucciso Giovanni Falcone. Intervista a Giovanni Brusca (1999); La mafia ha vinto, il libro testamento di Tommaso Buscetta (1999). Con Chiarelettere: "Il ritorno del principe", libro intervista Roberto Scarpinato (2008), e, con Andrea Camilleri, "Un inverno italiano" (2009) e "Di testa nostra" (2010). Il suo hobby è la fotografia.
Roberto Scarpinato è procuratore aggiunto presso la Procura di Palermo, dove dirige tre dipartimenti: Mafia-economia, Mafia di Trapani, Criminalità economica. Dal 1989 al 1992 ha fatto parte del pool antimafia con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, divenendo poi componente della Direzione distrettuale antimafia. Si è occupato di alcuni dei più noti processi di mafia degli ultimi diciotto anni, tra i quali quello a carico del senatore Giulio Andreotti per il reato di associazione di tipo mafioso, e quelli per gli omicidi dell’europarlamentare Salvo Lima, del presidente della Regione siciliana, Piersanti Mattarella, del segretario regionale del Pci, Pio La Torre, del prefetto di Palermo Carlo Alberto Dalla Chiesa, del segretario provinciale della Democrazia cristiana, Michele Reina, nonché delle indagini relative ai progetti di eversione dell’ordine democratico sottostanti alle stragi del 1992 e del 1993. È autore di numerose pubblicazioni in Italia e all’estero. Per Chiarelettere nel 2008 è uscito il libro "Il ritorno del Principe", scritto insieme a Saverio Lodato.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento