giovedì 25 ottobre 2007
Rolling Stones, un libro in... vinile
LE VERE AVVENTURE DEI ROLLING STONES
di Stanley Booth
“I Rolling Stones da giovani hanno messo più volte a repentaglio se stessi a causa di quello che erano, di come vivevano, di quello in cui credevano. In quegli anni, e a lungo, sono stato insieme a loro. Qualcuno è sopravvissuto a quell’epoca, qualcuno no. Questo libro è la storia di quei giorni, quando il mondo era più giovane e il suo senso più chiaro.”
Pubblicato per la prima volta nel 1984 e ampiamente rivisto per i cinquant’anni della fondazione dei Rolling Stones questo è un libro-guida, un libro-culto non meno delle gesta dei suoi protagonisti. Stanley Booth agita fantasmi, strappa silenzi, si lascia coinvolgere e guadagna distanza critica, e così facendo evoca un’epoca rapida come un’alba tropicale, risveglia l’epica della gioventù, della ribellione, dell’anticonformismo, chiede all’ideale vinile di queste “vere avventure” il suono che è arrivato sino a ora intatto. Ma Booth ci racconta anche di qualcosa che intatto non è, che si è anzi rotto subito – nella stagione in cui tutto sembrava chiedere ed essere futuro. Non è un caso che questo libro fa perno intorno a due anni crucialissimi, il 1968 e il 1969, che si concludono con la morte di Brian Jones in una piscina e il tragico concerto di Altamont Speedway in California dove gli Hell’s Angels, chiamati a svolgere il servizio di sicurezza, finirono con lo scatenare l’inferno. Attraverso il taglio prospettico di quei due anni, Stanley Booth riesce a raccontare la vera storia dei Rolling Stones e a catturare lo spirito dei Sessanta, come mai nessuno ha fatto, lasciandocene toccare con mano l’eccesso, la violenza e l’idealismo. Dice Booth: “Volevo scrivere un libro in cui i lettori potessero muoversi agilmente e sapere com’era vivere a Londra nel 1968 o in America nel 1969. Volevo trattare persone famose e non famose allo stesso modo – altrimenti avrei scritto pubblicità”. E così ha fatto.
L'AUTORE Stanley Booth (Waycross, Georgia, 1942) è uno dei più celebri giornalisti musicali americani. Ha scritto di Otis Redding, Janis Joplin, James Brown, Elvis Presley, B.B. King. Ha collaborato con riviste come “Rolling Stone”, “Esquire”, “GQ” e “Playboy”. Vive a sud di Savannah.
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