Cosa pensa Gattuso dei matrimoni gay.
Chi ha posto questa domanda è probabilmente un reggi microfono dotato di cervello depotenziato, il suo sogno è chiedere a Fiorello un parere sulle difficoltà economiche che pesano sugli Stati Uniti e al Cardinale Bertone perché il varietà del sabato sera non funziona più. Da tempo abbiamo superato il limite del buon gusto, e con lo slancio saltiamo a piè pari il limite della decenza.
Perché ci siamo lasciati prendere da questo virus della “domandite a chi piglio piglio”, per quale motivo ogni domanda diventa lecita se posta ad una persona conosciuta; perché, o meglio, chi se ne frega di cosa pensano (scusate il parolone) Briatore , la Ventura, il mago Otelma, le veline ed Emilio Fede. Perdoniamoli perché non sanno quel che si dicono, basta sporgere un microfono e loro con l’aria di “adesso sai che ti dico”rispondono su qualsiasi argomento; nemmeno Carlo Rubbia per pudore oserebbe tanto. Il difetto si trova nella testa di chi interroga. E poi, il reggi microfono saprebbe rispondere alle sue domande? normalmente no, non è quasi mai il mandante delle assurdità che dice.
Lo aveva anticipato Flavio Oreglio, il comico scrittore, nel suo libro pubblicato nel 2007, ”Non è stato facile cadere così in basso”, spiega come l’ignoranza sia cosa ben diversa dalla stupidità, il problema è distinguerle.
C’è un’ignoranza legata alla “sordità” del mondo dell’informazione, che grazie ai suoi “generatori di consenso” vive di “bufale” buone per ogni tempo, esige solamente il dover
coniugare il proprio articolo con un nome conosciuto per certificare ogni “balla”.