Celentano, erano meglio i silenzi.
Mancava solo Celentano. Ma è possibile che le uniche persone a cui diamo la parola come se fossero gli unici giudici o coloro che detengono chissà quale illuminata attendibilità, siano i comici, i cantanti e i saltimbanco. Chiunque abbia una faccia minimamente conosciuta, si trova di fronte la solita reggi microfono da 8 euro l’ora più ritenuta d’acconto, che con voce tremante chiede, domanda, interroga sui temi più disparati. Vorrei capire, limitarsi a fare domande al cantante riguardo alla sua musica, all’attore sul cinema e al politico sulla politica è diventato un esercizio così complicato? Che valore può avere il pensiero di Celentano su tutto il cucuzzaro, cosa vuoi che ti dica lui oggi, che non può dirti il tuo parrucchiere domattina; almeno nei discorsi di un tempo qualcosa di interessante si trovava, le pause. Non capisco per quale forma di discriminazione questa patente da filosofi la si dia ad alcuni comici, ballerine, saltimbanco e ad altri no, perché solo Celentano, Benigni, Grillo, Parietti, Luttazzi? Forse Teocoli, Beruschi e Pieraccioni sono degli stupidi, o la loro ignoranza non ha quarti di nobiltà, o sono loro che ci vogliono negare il privilegio di conoscere l’inarrivabile riflessione? E La Littizzetto non ha proprio nulla da spiegare? Boldi, Abbatantuono e Vastano, perchè non sentire la loro opinione sul problema della scuola, del caro carburante, della pizza che si ammoscia e delle stagioni che non sono più quelle di una volta.
Chiedereste consigli su come investire i vostri soldi al vostro ciabattino, consigli per la vostra salute al fruttivendolo, o come riparare il carburatore alla vostra collaboratrice domestica? Bene, è questo che stiamo facendo da troppo tempo, ed il risultato in termini di credibilità della nostra informazione lo stiamo vedendo.
Forse anche questa è una forma di snobismo, credere che l’unico in grado di capire e spiegare i problemi del nostro quotidiano sia il “re degli ignoranti”, lui saprebbe come risolvere il problema dell’Alitalia, la violenza nel calcio, il parcheggio del Pincio a Roma, ha valutazioni per qualunque cosa, “le sa tutte” come diceva non a caso un altro comico, in una fortunata trasmissione televisiva.
Un mio parente molto caro che oggi rimpiango, mi diceva sempre: “non ti fermare mai a parlare con un cretino, la gente potrebbe non notare la differenza”. Solo ora capisco casa volesse dire.