Quando la sicurezza è aria fritta 04.10.2008

Ciao Massimo, lavoro a Torino in una grossa azienda di telecomunicazioni ma vivo a Milano, ed ho letto la tua rubrica in treno nel viaggio di ritorno. Ho 36 anni e mi trovo in una fase della mia vita delicata, ho avuto una gratificazione personale dal mio lavoro, e questo invece di cementare il mio rapporto di coppia lo sta mettendo in difficoltà. Io amo profondamente la mia compagna, ma temo che lei interpreti i miei atteggiamenti di apparente distacco in modo equivoco,e senza mai confessarmi i suoi timori ha creduto anche che io avessi un altra persona, poi ha creduto che il mio sentimento per lei fosse finito e aveva un atteggiamento rassegnato, come se aspettasse da un momento all’altro la condanna del nostro rapporto. Io soffro per la sua situazione perché capisco la sua preoccupazione, ma spesso mi sento stanco e non ho voglia di correre a casa sua come lei si aspetterebbe, e anche le mie attenzioni intime si sono fermate, sempre a causa di questo senso di affaticamento.(lettera tagliata) Caro lavoratore di Tlc,che non firma la lettera, quel che sto per dirti non ti piacerà, ma è un giudizio che mi chiedi, ed io non so risparmiarmi. Trovo il tuo atteggiamento falso e presuntuoso, e ti spiego perché, la coppia è sempre la somma di due espressioni, di cui tu governi una parte, quindi non sentirti il boia con l’arma in mano, è probabile che la tua lei apprezzi e non poco il fatto che tu le dia tutta questa libertà, e sono convinto che se tu cercassi di modificare qualcosa, perderesti lei, e tutta la tua sicumera. Ma la mia è solo aria fritta.