Mediapolis: Ambientalismo e falsa morale, l’arma usata per fermare i concorrenti. 10.10.2008

Ai tempi dell’Impero Romano il luogo in cui avveniva l’ultimo cambio di cavalli prima della salita verso Aosta era Eporedia, quella che oggi si chiama Ivrea. Questo era il passato, speriamo qualcuno non voglia che diventi il futuro di quest’area. Alle porte della città nel comune di Albiano si estende una pianura di circa 600 mila metri quadri che ospiterà Mediapolis, il parco divertimenti che nei piani degli amministratori locali potrebbe ravvivare l’avvilita situazione economica dell’intero territorio.
Il piano prevede l’utilizzo di soli 36 mila mq di questa area per la zona commerciale e 25 mila per il parco divertimenti, attorno a questi 150 mila mq di parco giardino per rendere il nuovo impianto piacevole e perfettamente integrato. In più è previsto l’impiego di 1300 addetti assunti direttamente, più l’indotto fatto di negozianti, artigiani e albergatori.
Il Consiglio di Stato ha dichiarato legittime le richieste di “Mediapolis Spa”, e dato esito positivo alla Valutazione d’Impatto Ambientale (Via), bocciando definitivamente tutte le iniziative di disturbo legale, intentate dagli ambientalisti o presunti tale.
Ai margini di questo territorio si erge la collina da cui domina il castello di Masino, dimora del primo Re d’Italia, oggi non più bene pubblico ma appartenente al fondo privato del Fai, che lo ha acquistato, ristrutturato ed aperto al pubblico a pagamento, con visite guidate che possono arrivare a costare anche 150 euro; il parco e alcuni locali vengono concessi per cerimonie e banchetti non certo a prezzi popolari. Da lassù si vede anche la piana di Scarmagno, dove da sempre si trovano altrettante migliaia di metri quadri di capannoni, che una volta ospitavano la fabbrica di computer, “la Olivetti” come ancora la chiamano da queste parti. Non è lontano il tempo in cui questa era una delle zone di eccellenza del paese, detta non a caso la Silicon Valley italiana, sede della fabbrica scomparsa per opera di qualche illuminato industriale, che ha deciso di affossare la più importante azienda europea di computer e tra le prime tre al mondo, proprio nell’epoca più tecnologica della storia. Da queste parti non si ha molta voglia di ascoltare le chiacchiere di qualche presuntuoso in golfino di cachemire e giacca di velluto, arrivato da qualche bell’ufficio milanese per mettere del sale sulle ferite altrui.
Il sindaco di Albiano Gildo Marcelli, un toscano trapiantato in Canavese, con le idee molto chiare su cosa sia necessario per dare nuove opportunità di occupazione all’intera area, ha predisposto il territorio di sua competenza, approvando alcune modifiche al piano regolatore, prevedendo anche un allargamento del casello autostradale e la costruzione di una circonvallazione che migliori la viabilità, e faciliti l’accesso ai nuovi visitatori.
I lavori inizieranno a fine 2008, e l‘apertura al pubblico è prevista per l’estate 2010; l’investimento annunciato è di 350 Mln di Euro, che porterà 10 milioni di visitatori all’anno per l’area commerciale e 2 milioni per il parco a tema. A questo progetto anche Re Arduino primo Re d’Italia, avrebbe dato l’assenso e posto il sigillo reale per agevolare i suoi amati sudditi.