Veltroni segna un punto su Di Pietro. 22.10.2008
Con la risoluzione dell’accordo elettorale tra PD e IVD, Veltroni segna un punto a suo favore e recupera parte dei consensi che aveva perso nel suo partito. E’ stato un esempio di avvedutezza quello di Veltroni, che ha permesso ai democratici di evitare il dissolvimento o ancor peggio una diaspora. E’ vero che Di Pietro all’indomani del voto non è voluto confluire in un unico gruppo parlamentare con i democratici, ma è anche vero che il segretario del PD non ha mai fatto valere l’accordo che obbligava IDV a rispettare i patti elettorali. L’avvedutezza di Walter è stata questa, sembra poco, ma invece mostra una raffinatezza politica degna di ammirazione. Veltroni aveva capito subito che aveva commesso un errore con Tonino, e aveva capito che questi avrebbe fatto un’opposizione modello guerriglia; lui lo ha lasciato fare e appena è stato possibile lo ha scaricato. Se Di Pietro fosse stato organico ai democratici, oggi il problema sarebbe di gran lunga superiore, la perdita di consenso nei confronti dei moderati che abitano la casa del centro sinistra, e mal sopportano i guastatori dell’IVD, sarebbe diventata una emorragia di voti inarrestabile. La cifra elettorale del PD oggi sarebbe pari al valore attuale dell’IDV, e non dovremo aspettare molto per conoscerla, la prossima tornata di votazioni per le europee, chiarirà questo equivoco e darà a Di Pietro il suo reale valore, prossimo al due, di picche. La ricerca di un accordo per il voto in Abruzzo con l’UDC, ed in seguito un’intesa con la parte dialogante della sinistra sembra la strada percorribile.