“Se la vita è un bene indisponibile”. 15.11.2008
“Se la vita è un bene indisponibile, non ci può essere nessuno che può prolungarla all’infinito”. E’ vero, ma per lo stesso principio è vero anche il contrario, nessuno può deliberatamente interromperla. Il Vangelo, spiega che non fu il volere di Gesù in quanto essere umano a far alzare Lazzaro, ma fu la volontà di Dio.
Se Luana non soffre, nel senso che non ha percezioni di dolore, e potrebbe morire senza rendersene conto, val bene anche il contrario, nello stato attuale può continuare a vivere senza alcun patimento. Non è dimostrato che il suo sia uno stato irreversibile, nessuno pensa che domani potrebbe svegliarsi e chiedere un caffè e cornetto, ma nessuno può essere certo del contrario, non è dato saperlo.
Ammesso che avesse confidato ad una sua amica, di non voler essere mai per nessun motivo essere sottoposta un trattamento medico simile, era comunque la dichiarazione di una persona piena di vita, non sopportava l’idea di esserne privata, si appellava comunque al diritto di vivere, non di morire, o alla libertà di non provare dolore. Ma se lei non soffre ne a vivere ne a morire, lei ha già la sua libertà. Non è neppure dimostrato che staccando il sondino che la tiene in vita, Luana si spegnerebbe senza dolore, morirebbe comunque di fame e di sete.
Se è una questione morale, signor Englaro lei ha ottenuto la sua vittoria, ora può decidere di staccare il sondino quando crede, potrà farlo anche fra trent’anni. Le suore di Lecco accudiscono Luana e la amano, e pregano perché sono certe che un padre la vita la può dare, non la deve togliere.