Sportivi brasiliani ed il vizietto dell’alcool 26.11.2008

Anche Barrichello ha perso una grande occasione, quella di stare zitto. Si allunga ogni giorno di più la lista di questi eterni secondi, che esistono solo per dare lustro al campione, nello specifico Michael Schumacher. Se avesse voluto, per manifesta superiorità sarebbe potuto arrivare sia primo che secondo, contemporaneamente. E’ possibile che un “barricchiello” qualunque, a sei anni di distanza possa approfittare di una sera delle tante in cui grazie all’alcool perde quasi conoscenza, per rendere noto che nel 2002 fu costretto a lasciar passare Schumi nel Gp d’Austria, pena il rinnovo del contratto. Sarà pure convinto che sia merito suo, se il pilota più vincente della storia della formula uno, è riuscito a vincere sette titoli mondiali, di cui cinque consecutivi. Che amarezza. Non poteva, come sarebbe stato logico, reagire nel giorno di quello sfortunato Gp d’Austria, lasciar passare Schumi come da ordini di scuderia, arrivare al traguardo, scendere dall’auto e consegnare la sua giacchetta di pilota Ferrari e dire apertamente, che lui a questi compromessi non sarebbe mai sceso. Che carattere avrebbe mostrato. Poi lo scadimento tipico degli ubriachi è quello di denigrare la mascolinità del nemico con allusioni di bassissimo livello. Noi crediamo che queste siano creature superiori, ma troppe volte scopriamo che sono solo buoni sportivi e per essere campioni non basta. Non so quanti punti abbia Barrichello sulla sua patente, come uomo li ha persi tutti. Un famoso film terminava così: “Signore, è stato pesato e trovato insufficiente”.