Intercettazioni: Tonino, Life is now… 31.12.2008
Certo che per attribuirsi il marchio di paladino della trasparenza, lei On. Di Pietro di coraggio ne ha parecchio. Non mi riferisco agli immobili acquistati da lei e dai suoi familiari con i soldi dei rimborsi elettorali. Proprietà che concede al suo partito in cambio di un regolare affitto, che usa per liquidare le rate dei mutui a lei intestati. Poco elegante, ma penalmente irrilevante. Il fatto che abbia affidato ai suoi amici la direzione della commissione sugli appalti stradali; schifoso, ma penalmente non è perseguibile. Facciamo anche finta sia normale che suo figlio, si presenti telefonicamente: “Pronto… sono Di Pietro” e chieda con destrezza favori politici a suo nome. Qualche problema giudiziario però, può procuraglielo il fatto che lei riceva in via confidenziale notizie su fascicoli, intestati ai suoi parenti e coperti da segreto istruttorio. Non credo sia il comportamento previsto dal codice penale, quello che lei normalmente usa come clava contro chiunque. Ma usciamo dal penalmente rilevante e torniamo al moralmente pertinente, mi sembra “ci azzecchi” di più. Come padre la comprendo “i figli so’ pezzi e core”, ma deve garantire che a lei tutto questo sembra normale? Con la sua armata Brancaleone, siete stati al governo per venti minuti e guarda i risultati. Pensate ancora di poter fregare la gente con quella buffa minaccia di legalismo, falso come una porcellana di Capodimonte, made in China? La sua politica puzza di miseria e disperazione. La sua questione morale in una vecchia canzone suonerebbe così: “Minchia… signor Tonino”.