Quando il silenzio è disinformazione. 31.01.2009

Confesso la mia costante e dichiarata prevenzione nei confronti del Chiambretti presentatore, che personalmente non conosco. Credo di avergli sempre imputato di avere un senso dell’umorismo, buono per la scuola dell’obbligo e di fare lo stesso programma da trent’anni, avendo solo l’accortezza di cambiare il titolo, come fanno i gran chef della nouvelle cuisine francesi, che tutti i giorni cambiano il nome alla minestra lasciando immutati gli ingredienti. Invece Pierino mostra, nel perseguire la stessa vena comica da sempre, che anche la pervicacia è una caratteristica vincente. Da anni mette i suoi ospiti sotto la lama tagliente della sua goliardia, e nonostante il suo programma non abbia l’informazione come mission, riesce a galleggiare egregiamente sull’attualità. Molto meglio dei programmi di approfondimento deputati a farlo, come Matrix e Porta a Porta, che nella serata dell’attacco di Di Pietro al Capo dello Stato dal palco di piazza Farnese, con la solita razione di fiele, i due gran cerimonieri della TV nostrana si dedicano: il primo con una interminabile e noiosa puntata, al socio di minoranza del duo Baldini&Fiorello, il secondo con una serata dedicata alla vita del compianto Mino Reitano; dando una dimostrazione pratica di cosa intendesse Tonino con il “silenzio dell’informazione”. Ci sono serate in cui ti aspetti che l’approfondimento giornalistico, vada con forza a mettere luce nei fatti che riguardano la vita pubblica, invece di passare la serata a disquisire sulla vita di Pippo, Pluto e Paparino. Questo silenzio è assordante.