Italia-Brasile: chi vince si tiene Battisti. 04.02.2009
Diamo l’incarico agli Azzurri, vincete per fare giustizia.
Il governo italiano e la sua diplomazia, non sono in grado di esercitare sulle autorità brasiliane, la leva necessaria per ottenere la consegna del terrorista pluri condannato, Cesare Battisti. Concedere l’estradizione di un detenuto, condannato in un altro paese, vuol dire riconoscere l’equilibrio democratico e l’autonomia di giudizio di quel paese. E’ evidente, che il paese sud americano, ancora oggi inserito nell’elenco dei paesi sottosviluppati, quello delle favelas, della disoccupazione al 37%, della mortalità infantile ad un terzo dei nascituri, con 23 morti per arma da fuoco al giorno, 1300 denuncie di rapina ogni 24 ore, bande di narcotrafficanti che governano le città, ed il degrado infantile più preoccupante del mondo, ritiene che l’Italia non sia un paese affidabile, che non sappia amministrare adeguatamente la giustizia. Di fronte ad un atteggiamento diplomatico, a dir poco oltraggioso, l’unica reazione che siamo in grado di organizzare, di cui abbiamo notizia, è la minaccia di annullare un incontro amichevole di calcio, programmato in Inghilterra. Non far disputare l’incontro tra Italia e Brasile, è uno scarico di responsabilità, pretendere che lo sport assuma posizioni che la diplomazia non è in grado di tenere. Questo non è un problema da affidare alle manifestazione sportive, gli si darebbe un peso che non possono e non devono sopportare. Speriamo che i giudici “Carioca” non facciano con le leggi, le stesse magie che fanno i calciatori “Verdeoro” con il pallone.