Ma quanti sono questi Guzzanti? 14.02.2009
Dove ti giri ti giri, te ne spunta fuori uno o una. Per poterti godere Corrado Guzzanti, quello vero, quello bravo, te ne devi digerire una schiera al limite del sopportabile. Sarà un caso, ma tutti dipendono dal denaro statale, uno senatore a canguro, e gli altri con contratti Rai. Vorrei leggere sui documenti di Sabina e Caterina, alla voce lavoro cosa hanno scritto: artisti, attori, sarebbe interessante. Sabina Guzzanti credo abbia raggiunto l’apice della carriera facendo la parodia di Valeria Marini, anche se per quanto le facesse il verso, era più divertente la Marini che faceva la parodia di se stessa, di quanto non facesse la Guzzanti, che su quella gag ci campava. Oggi le due sorelle l’hanno buttata in politica, e per questo si esibisono solo più nelle riserve televisive, in quei recinti tipo “Annozero” o “Parla con me”, che per questo è sceso al 3% di share nel periodo di garanzia; forse perché non capiscono che per fare satira o prendere in giro il prossimo, è necessaria una capacità a queste sconosciuta. La comicità. Le parodie che di questi tempi mettono in scena, Berlusconi e la Ministro Gelmini, non sono oltraggiose, neppure taglienti e nemmeno irriverenti, sono solo noiose da sbadiglio, l’ipotenusa costruita sul triangolo del nulla. Da ora, questo spazio sarà deguzzantinizzato, non ne parlerò più, e mi affido al vecchio adagio, più per fiducia nei confronti del genere umano, che nella speranza che a far ridere chiamino chi è veramente capace di farlo: “Anche un orologio rotto, due volte al giorno segna l’ora giusta”.