Come tappare la bocca a questi comici noiosi? 15.02.2009

Una tormenta che accomuna molte persone è quella che provoca questo esercito di imitatori e comici del nulla e della noia, che non fanno ridere e non servono a nessuno. Va bene che di lavoro ultimamente se ne trova poco, ma dimostrare apertamente di non aver voglia di cercarlo è patetico; ci sono addirittura famiglie intere che prosperano scimmiottando questo e quello, procurando solo tristezza mescolata a profondo imbarazzo, per chi artista capace lo è veramente. Questi abusivi fanno parodie noiose e banali che invece i far arrabbiare gli imitati, fanno arrabbiare il pubblico o il telespettatore, che non si spiega perché lui debba fare fatica a pagare bollette e canoni per assistere allo spettacolo della pietà o della coglionella, che i così autocertificati artisti fanno alle sue spalle. Chi si permette di far notare che si è raggiunto il limite di sopportazione nei confronti dei “Guzzanti, Gabibbi, Meduse, ienette e Tapiri” viene tacciato di antidemocratico o fascista, di voler tappare la bocca alla satira o alla comicità e alla libertà di espressione. E cosa ne facciamo della nostra libertà di poter pigiare i tasti del telecomando senza trovare sul nostro televisore sempre gli stessi inquisitori alla vaccinara, o nella migliore delle ipotesi giornalisti approssimativi che conducono inchiestine noiose ed inutili? Nulla. A volte mi chiedo cosa farei se fossi messo sotto il fuoco del microfono di uno di questi avanzi di cabaret che mi violenta con le sue domande esigendo risposte nel nome degli italiani, ecco forse mi chiederei, ma chi sono questi italiani.