Con Alessio Vinci non vinci, ma nemmeno pareggi 07.03.2009
Questo Matrix non si può guardare. Se a metà di un film di James Bond, invece di trovarti di fronte Connery, Brosnan o Craig, ti spunta fuori il povero Boldi, ci rimani male. Sai invece le risate di Mentana, al pensiero di cosa sta succedendo ora, dentro l’ufficio risorse umane Mediaset, tra Piesilvio, Restelli e Crippa che questionano a testate. Una rete commerciale deve vendere spazi pubblicitari garantendo l’ascolto, per questo Vinci è stato un vero autogol. Chi avrebbe detto che avremmo rimpianto Chicco Mitraglia, quello che per anni ci ha stracciato il ripieno della patta dei calzoni, con battute da scuolabus, che facevano ridere solo lui, principe di quel sarcasmo da ultima fila del corteo funerario. Sbeffeggiava il plastico di Cogne, ma poi per santificare l’auditel ha finito per parlare di morti ammazzati, una sera si e l’altra vediamo. Però Matrix filava, gli ascolti ingrassavano a meraviglia; saponette, assorbenti con le ali e caffè con il gusto di montagna, andavano a mille. Pensavano di spostare parte del pubblico verso il night di Chiambretti, che invece scivola sempre più nel pecoreccio, con scene di nudo e sesso sempre più esplicite, anche se gli ascolti non decollano. Ci aspettiamo conoscendo il tipo, che nelle prossime puntate tenterà qualche nuovo esperimento per alzare l’ascolto, forse arriverà a far raccontare barzellette sporche ad un prete o ad incendiare le puzzette. La sua televisione è sempre stata così. Da quando sono arrivati gli sponsor, neanche più alle Olimpiadi vogliono i dilettanti, ci sarà pur un motivo.