Obama, Obama… e arriva Franceschini 11.03.2009

E’ diventato un ritornello, molti continuano a ripetere ossessivamente, è arrivato Obama, Obama ha detto, Obama ha fatto, adesso vedrete sta organizzando… però la faccia è sempre quella di Franceschini, e la gente si sente presa per il c… . E’ passato purtroppo il tempo in cui tutti pensavano che Walter fosse un fenomeno, e che se avesse deciso di dividere il mare, tutti lo avrebbero seguito. Ora si cerca di comprendere l’imbarazzo di quelle persone che sono intimidite dalla politica della destra, ma non si identificano nelle persone che rappresentano la sinistra di questo paese. Sono una grossa fetta, quasi un terzo dell’elettorato che non ha un riferimento politico e neppure ideologico. Una volta questa anima comune si chiamava “Social democrazia”, era il grosso del sentimento italiano, ed era presente in tutte le forze politiche come collante del paese; nella Democrazia Cristiana ne abitava una importante corrente. A ben guardare sembra di essere di fronte ad una cartina storica di duecento anni fa, siamo divisi in staterelli. Ma quando è successo? E la “Giovane Italia” mazziniana dove è finita? Quell’istinto risorgimentale caro ai padri della patria? E’ possibile che siamo di nuovo in mano ai barbari Celti, ai forcaioli inquisitori e giustizialisti, allo Stato Pontificio e al Regno delle due Sicilie? Siamo tornati a questo? I cittadini ridotti alla miseria questa volta da dove inizieranno a ribellarsi, dove si faranno le “cinque giornate”? Allora i comandanti erano divisi, ma il popolo italiano voleva l’unità. Oggi è ancora così?