Mike Bongiorno ha la sindrome del Pontefice 18.03.2009
Che noia delle girelle, il signor Bongiorno che promuove il nuovo spettacolo di Fiorello su Sky Vivo, con lo stesso tono con cui ha decantato prosciutti e mortadelle, negli ultimi cinquant’anni. E’ un insulto al buon gusto dello spettatore, pensare di poterlo attirare con lo spot della pietà, con un messaggio che sembra la riesumazione del verbo coniugato al passato rimosso. Il target di Bongiorno non si trova su Sky, è davanti alla telenovela del pomeriggio; l’utente medio della rete satellitare ha un profilo diverso, non è raggiungibile dal vecchio teleimbonitore di Rovagnati. Ce lo dirà il totem rilevatore Auditel, quello che decreta la vita o la morte di programmi e personaggi televisivi. Anche se, sulla veridicità di questi dati molti iniziano ad avere qualche dubbio, a breve un Lele Mora qualunque ci spiegherà che i dati sono tutti taroccati. Non credo che questo sia un passaggio di testimone tra i due vendigettoni telefonici, e la rilevanza offerta all’evento, è una tempesta in un bicchier d’acqua; visto che se tutto andrà bene, a vedere lo spettacolo saranno 1,5 milioni di spettatori, poco più di quello che fa Marzullo da vent’anni, senza tutto il cucuzzaro in agitazione. E’ triste pensare che Mike sia affetto dalla sindrome del Pontefice Karol, crede di dover servire la causa sino all’ultimo respiro. Tra poco sarà trasportato con la Mikemobile, e con il microfono retto a fatica con la mano tremante, benedirà fiorelli e prosciutti, tra le lacrime e gli applausi del pubblico, che aspetta l’inizio del prossimo spettacolo. The show must go on.