L’America ha perso, paghi i debiti di guerra 28.03.2009
Gli Stati Uniti hanno perso un conflitto, combattuto attraverso manovre e speculazioni economico finanziarie, utili a conquistare mercati e territori, magari ricchi di petrolio. Le bombe tossiche che hanno usato in questa nuova forma di combattimento non sono armi convenzionali, si chiamano derivati, titoli, bond, e hanno provocato fame e distruzione, tanta quanta ne avevano procurata le armi usate nell’ultimo scontro mondiale. La guerra è un evento sociale e politico, chi la perde deve sedersi al tavolo di pace, e concordare con i paesi danneggiati il giusto risarcimento secondo il diritto internazionale, come hanno fatto tutti gli sconfitti della storia. Non basta cambiare il comandante, e dire “Io non ero d’accordo” e amici come prima. Il nostro paese era tra gli sconfitti nell’ultima contesa, e per questo gli italiani continuano ancora oggi a pagare il loro debito, attraverso le accise del carburante, 60’anni dopo la fine del conflitto. L’accordo passato alla storia come trattato di Yalta ridisegnò i confini, e venne inflitta come pena, il pagamento dei danni, a favore di chi aveva avuto la meglio. Il documento fu siglato come patto d’onore tra i vincitori e i vinti, e ci permise di accedere al Piano Marshall. Ora dovrebbe accadere l’opposto, gli Stati Uniti, si siedono al tavolo come sconfitti, e dopo aver calcolato i danni provocati in tutto il mondo, si formalizzi un piano europeo per far ripartire l’economia americana. Passare da un repubblicano bianco, ad un democratico nero, non basta come segno di discontinuità.