L’Aquila, un incosciente di nome G. Giuliani 08.04.2009

A poche ore dal tragico evento sismico, sentiamo tutti una grossa pressione emotiva, facciamo fatica a guardare le cose con razionalità. Abbiamo davanti agli occhi, immagini di persone che hanno facce come le nostre, e che si comportano come ci comporteremmo noi nella stessa situazione, per questo viviamo intensamente la loro sofferenza. Ma il momento di lutto passerà, e inizieremo a fare i conti anche con i ciarlatani, come quell’ipodotato di Giampaolo Giuliani, un male da estirpare senza anestesia. Questo signore non si rende nemmeno conto, del danno che può recare alla sensibilità delle persone, che hanno perso tutto nella notte del terremoto. Dire agli aquilani, che lui avrebbe potuto evitare la sciagura, aggiunge loro disperazione al dramma. Questo signore non è un ricercatore o uno studioso, in nessun laboratorio di fisica nucleare della terra, è un perito elettronico che legge i grafici sui siti internet. Accecato dalla sua vana gloria, è convinto di aver trovato un modo per interpretare i grafici sismici, e capire dove e quando si verificherà un evento tellurico. La sua folle teoria è ridicolizzata dal fatto che voleva sgomberare Sulmona e non l’Aquila 8 giorni prima, non ha pensato di salvare i suoi 5 figli, esponendoli agli effetti del terremoto, e si è dimenticato di dire, quale delle 600 scosse di questa ultima settimana, sarebbe stata quella letale, ed in quale punto sarebbe stato l’epicentro. Un tempo questo era un paese di navigatori, di Santi e di poeti, ora solo più di ciarlatani, e per fortuna di volontari. Forza ragazzi.