L’Aquila. Viva l’Italia, l’Italia che resiste 11.04.2009

“Viva l’Italia, l’Italia liberata, l’Italia del valzer, l’Italia del caffè.
L’Italia derubata e colpita al cuore, viva l’Italia, l’Italia che non muore.
Viva l’Italia, presa a tradimento, l’Italia assassinata dai giornali e dal cemento,
l’Italia con gli occhi asciutti nella notte scura, viva l’Italia, l’Italia che non ha paura. Viva l’Italia, l’Italia che è in mezzo al mare, l’Italia dimenticata e l’Italia da dimenticare, l’Italia metà giardino e metà galera, viva l’Italia, l’Italia tutta intera. Viva l’Italia, l’Italia che lavora, l’Italia che si dispera, l’Italia che si innamora, l’Italia metà dovere e metà fortuna, viva l’Italia, l’Italia sulla luna.
Viva l’Italia, l’Italia del 12 dicembre, l’Italia con le bandiere, l’Italia nuda come sempre, l’Italia con gli occhi aperti nella notte triste, viva l’Italia, l’Italia che resiste. Francesco De Gregori”. Solo le parole di un poeta, possono esprimere le contraddizioni di questo nostro grande popolo. In questo momento siamo tutti aquilani, tutto è coperto da un manto di tristezza, il loro lutto è il nostro lutto, il mio lutto. Ci dobbiamo rispecchiare e riconoscere nella dignità di queste persone, di questa esemplare compostezza, anche davanti ad una tragedia estrema, come quella che stanno e stiamo vivendo in questi giorni. Poi verrà il giorno delle discussioni e delle responsabilità, adesso no, questo è il momento del dolore, dell’angoscia e della commozione. E’ difficile per tutti pensare che si potrà tornare a sorridere, ma da domani si comincerà a ricostruire. Viva l’Italia che resiste.