Poveri inglesi. Che vizio, rispettano le regole 20.05.2009
Una bella canzone di Luca Barbarossa diceva, che “l’Italia ha in testa l’Europa e nel c..o il Medio Oriente…”. A guardare bene i fatti, inizio a pensare che l’Europa non ce l’abbiamo neppure in testa, le abbiamo fatto un po’ di posto vicino al Medio Oriente. In Inghilterra per quello che è stato chiamato, “lo scandalo dei rimborsi facili”, si è dimesso lo speaker della camera del parlamento britannico. Noi siamo talmente assuefatti dai conflitti d’interesse, dalle posizioni dominanti, dall’informazione cementata, dalle prevaricazioni, dal nepotismo, dall’obbligo di clientela, che addirittura pensiamo che quel modo di fare inglese, sia da imbecille. È chiaro che mal sopportiamo chi ci osserva, dai paesi dove le regole vengono rispettate, e ci guarda con distacco nel migliore dei casi e con disprezzo il più delle volte. Accettiamo di vivere in questo modo anarchico e litigioso, del tutti contro tutti, del miglior offerente del… basta che si porti a casa qualcosa. Questo povero Martin, che da noi per un punto avrebbe perso solo l’asino, ha ricevuto una mozione di sfiducia da una piccola parte dell’opposizione, ma questo è bastato per far si che lui, per non danneggiare il suo partito si dimettesse. Gordon Brown, il primo Ministro inglese, per chiudere la faccenda, ha dichiarato che il partito applicherà la linea dura, chi ha violato le regole, non le leggi, solo le regole, non verrà candidato alle prossime elezioni. Noi viviamo in un paese dove non sopportiamo di candidare nessuno che abbia più di tre condanne. Anche questo è rigore. Il nostro.