D’Alema, dì qualcosa, una cosa qualunque 29.04.2009
Buon compleanno Massimo D’Alema, 60’anni è quell’età in cui finalmente ci si sente liberi. Spesso è troppo tardi. D’Alema è stato ai tempi della dirigenza della Fgci un ragazzo prodigio, e vista l’età del suo principale competitor, il Premier, un ragazzo lo è ancora. Tra poco archivieremo la tornata elettorale, dove si toccherà il punto minimo degli oppositori di Berlusconi, con Di Pietro che dovrà fare i conti con la realtà, sotto il 4%, e Franceschini che è riuscito a fermare l’emorragia di voti, ma non ha la forza per guadagnare punti percentuale. L’unica personalità, veramente forte del centro sinistra, degna di attenzione è proprio quella di baffino nazionale, che riesce a coniugare fascino personale e rigore politico, senza mai dover alzare i toni, ogni qualvolta viene richiesto un suo intervento. Durante una festa in onore del suo compleanno ha dichiarato, purtroppo sottovoce, che se la causa ha bisogno del suo intervento, lui non si sottrae, è pronto a dare il suo contributo. Ora, per arginare lo strapotere dei consensi di Re Silvio, non servono abatini, chierichetti o cineasti falliti, che hanno fatto più danni della grandine il giorno della vendemmia. Non servono nemmeno degli arringatori scongiuntivati sempre incarogniti, che fanno diventare la lotta politica una guerra giornaliera, e che ormai hanno annoiato come i film sul Kung fu.
Si deve pensare, senza schiamazzi, ad un obiettivo in tre punti: Regolamento del sistema televisivo, adeguamento di stipendi e pensioni più bassi e tassa di cittadinanza, come il bollo dell’auto. Coraggio.