La Fiat perde a Monopòli, ma la partita era a Risiko 04.06.2009
Nella scelta Magna-Opel il piano industriale di Marchionne, ottimo secondo gli esperti, non contava nulla. I giornali finanziari tedeschi, lasciano trapelare il vero motivo della preferenza per la società russa, e s’intravedono scenari che neppure il celebre giallista Jan Fleming avrebbe saputo immaginare. Il governo tedesco sceglie di lasciar scalare la propria compagnia automobilistica, da una società decotta come la Gaz Automobili, concedendole anche un cospicuo finanziamento per evitarle problemi di insolvenza in patria. La Gaz e la Sberbank del magnate German Gref, l’amico socio di Putin, rilevano la parte di GM. In cambio Angelina ottiene la garanzia di un piano di agevolazioni, tipo la nostra rottamazione, per il mercato russo. Quel che fa pendere la bilancia a favore dei russi è la promessa di qualche aiuto per la bolletta energetica, che la Germania dovrà affrontare nel suo anno più nero, il 2010. Aiuto che la Fiat ed il governo italiano non possono assicurare, mentre Mosca ed il suo governo, attraverso la Magna forse potranno concedere. La Germania diventerà una provincia russa, un quartiere operaio di Mosca, nel cuore dell’Europa. Il Risiko di Putin inizia a mostrare la sua strategia. Sul fronte interno la Merkel ha creato un pessimo precedente, ora molte altre aziende in difficoltà finanziaria, andranno presso i ministeri tedeschi a bussare a denari. Questo genererà una pretesa di denaro pubblico senza precedenti, mettendo ogni volta di fronte al governo il fallimento dell’azienda in questione o il disordine pubblico. Tempi duri signora Merkel.