Lettera d’amore alla signora Veronica 13.06.2009

E’ quasi certo che lei non verrà a conoscenza di questa mia; per questo scrivo più al mio dispetto, che alla sua coscienza. Signora Berlusconi, per ora, lei mostra quanto poco rispetto abbia per suo marito, e per i cittadini italiani che lo hanno come presidente. Non è mai stata capace in questi quattordici anni di vita pubblica, di vestire i panni che il suo ruolo le imporrebbe. Mi rifaccio alle parole illuminate del Maestro Zeffirelli: “da lei ci saremmo aspettati un atteggiamento più istituzionale, come Carlà per Sarkozy, Michelle per Obama o Lady Blair”. Ci saremmo aspettati gesti nobili, di chi accompagna commossa il marito tra i terremotati e i sofferenti, con giacca a vento e stivaloni, pronunciando la frase che l’avrebbe resa immortale: . Ci saremmo accontentati, anche se avesse mentito. Invece no, non l’ha mai seguito in nessun evento pubblico, quasi a sottolineare che accetta per comodo il suo privato, fatto di infiniti privilegi, ma che prende le distanze dalla vita pubblica, come se fosse cosa che non la riguarda. Poteva prendere posizione almeno per i suoi figli, citati a sproposito da Franceschini, di non avere avuto un buon esempio come padre. Per fortuna almeno loro si sono schierati senza remore dalla parte del loro genitore. Si lamenta dell’atteggiamento un po’ guascone di suo marito, e di questo ci lamentiamo pure noi, preferiremmo un atteggiamento più formale da un Primo Ministro, che mostra di essere un uomo infinitamente solo. Per colpa sua signora Veronica, solo nel cuore.