Uolter continua la recita, a L’Aquila con Clooney 11.07.2009
Bersani ha un vantaggio unico nel suo partito, quello di aver capito che i cittadini italiani sono stufi di essere rattristati, con questi strali: l’Italia è un paese in perenne difficoltà, la popolazione è in continua sofferenza. Questo lo sappiamo, non abbiamo bisogno di gufi tristi e mena grami, ma di soluzioni, speranze ed incoraggiamenti. Questo l’ex ministro piacentino l’ha capito, ed ha iniziato ad intercettare consensi. In più si è riproposto di non dileggiare nessuno, ne avversari di schieramento, ne concorrenti per la segreteria del suo partito. Viene da una cultura tipicamente di sinistra, che lui stesso ha definito da “bocciofila”, nel senso che intende ricercare l’accordo per ogni passo di programma che deve compiere. È il suo modo di procedere, sbrigativo e fattivo, l’esatto contrario dei “ma anche” e dei “serenamente e pacatamente”. Il suo pragmatismo l’avrebbe portato a L’Aquila con la Protezione Civile, gli amministratori locali e gli esperti del territorio, non con George Clooney, per la solita passerella inutile, come tutte le chiacchiere consumate sino ad oggi. Franceschini è sostenuto da Uolter che continua a far finta, a recitare una parte, mentre scorrono lacrime e sangue. Pier Luigi Bersani è oggi l’unico credibile e pratico, che può competere per governare questo paese. Non si preoccupa dello sbandierato moderatismo del suo avversario di partito, l’ex democristiano Franceschini, lui quella particolarità gliela riconosce. In effetti giudica Franceschiello moderatamente intelligente, moderatamente carismatico, moderatamente democratico, moderatamente moderato.