Lettera a Debora Serracchiani 03.07.2009

Se il nuovo che tanto avevamo aspettato è la Serracchiani, abbiamo di nuovo perso del tempo. L’adolescente di cui stiamo parlando è una signora con fare sicuramente giovanile, ma che sta per sentire la campana del quarantesimo giro o quarantesimo compleanno. E’ diventata famosa ed è stata eletta nelle file del partito democratico, dopo aver fatto un’arringa accusatoria alla classe dirigente che l’ha scelta, “…con questi signori non vinceremo mai”. Non mi sembra una cosa nuova, un tale Moretti aveva già fatto qualcosa di simile. Era salito sul palco durante una manifestazione a piazza Navona a Roma, e aveva fatto ne più ne meno quello che ha fatto lei. La differenza è stata che lui, da esperto di palombelle e nutelloni, ha portato tutti a fare il giro tondo, e poi a Sabaudia a giocare a “porta alta”, per poi sparire; lei è stata più furba e si è fatta mandare a Strasburgo con un vitalizio di 25 mila euro. Debora ha promesso che se il congresso andrà bene, e verrà eletto uno simpatico, non si faranno più giochi patetici da Peter Pan esuli del sessantotto, ma amando lei la grappa friulana, si farà una bella indianata. Quel gioco da osteria dove chi sbaglia deve bere e via, “serenamente e pacatamente”. Poi se quello che serve è uno simpatico e divertente, e non riusciamo a convincere i delegati che quell’uomo potrebbe essere Franceschini, pazienza c’è sempre Crozza che è libero da impegni. Come faccia questa signora a disprezzare D’Alema e tutto l’apparato che l’ha scelta, la fa sembrare una persona ingrata. Per avere quello che ha avuto lei, altri devono vincere la lotteria.