Un Dittatore Divo in passerella. Tutto normale? 09.09.2009
In questo paese ci siamo abituati a tollerare veramente di tutto, comunisti che in settimana fanno scioperi e portano abiti talari legati ad un cappio, e la domenica zitti zitti, stanno seduti in chiesa vicino alla moglie poco accomodante. Abbiamo visto onorevoli di un governo che al mattino in consiglio dei ministri approvavano manovre e nel pomeriggio scendevano in piazza a contestarle. Ora per farla breve, vediamo accolto come un Divo sul tappeto rosso a Venezia il signor Hugo Chàvez, quella brava persona che nel 1992 tenta un colpo di stato provocando decine di morti, e che quando nel 1998 riesce a farsi eleggere Presidente, decide che le elezioni sono un costo e una perdita di tempo, e cerca, per fortuna senza successo, di far passare una legge che le annulli. E’ la stessa persona che per non perdere tempo con gli oppositori al suo dolce dispotismo, li confina e li manda in esilio. La voce dei suoi avversari politici, i giornali e le televisioni vengono spente, messi fuori legge, alle emittenti vengono tolte le frequenze di trasmissione. Un bel personaggio non c’è che dire, si presenta come presidente comunista, ma ama i Rolex d’oro, tanto da possederne cinque, le scarpe italiane su misura, e spende 250 mila dollari all’anno per gli abiti. E noi abbiamo il coraggio di lamentarci di Bertinotti che festeggia con ostriche e Champagne. In un paese moderatamente civile una persona che rappresenta il pensiero di Chàvez, dovrebbe essere considerato individuo non gradito, e non accolto con tutti i fasti e gli onori. Ma siamo solo un paese, non uno stato.