Don Bruno, tutti alla messa di Porta a Porta. 16.09.2009

Quando è troppo è troppo diceva un vecchio adagio. Il riferimento è indirizzato a quella mente geniale che ha deciso di rimandare Ballarò di Floris, sospendere Matrix e dare il via alla messa cantata in favore di Porta a Porta. Non credo sia stata una decisione di Berlusconi, che in questo momento è un po’ confuso, ma di coloro che usano il berlusconismo come attrezzo per fare quel che gli pare. Il Premier deve avere intorno persone che lo odiano, al punto da metterlo nella situazione peggiore che si possa immaginare, tanto da voler costringere il pubblico a seguire un evento oscurando tutto il resto. E’ strategicamente una mossa sbagliata, lo capirebbe persino Emilio Fede. Nemmeno così Vespa ha ottenuto l’ascolto record che tanto desiderava, il suo spottone modello Tecnocasa, con la consegna delle chiavi in diretta televisiva, è stato abbandonato dopo il picco iniziale, in favore della Champions League e dei vari film in programmazione sulle diverse reti. La modifica al palinsesto della serata non mi fa pensare a scenari tetri e autoritari, ma più semplicemente alla mancanza di rispetto per i telespettatori, a cui hanno tolto la possibilità di scegliere il programma preferito. Tanto chi non ti vuol vedere non ti guarda comunque. Non credo che spostare Ballarò e Matrix sia un affronto alla libertà di stampa, penso solo che sia un affronto alla libera intelligenza di chi ascolta e poi sceglie chi votare. Signor Primo Ministro, non dubito che il 67% degli intervistati abbiano scelto Lei, ma accetti un consiglio, questa volta non li riconti.