Rutelli, non la cosa bianca. La cosa giusta
Quella che ha in mente Rutelli non è la cosa bianca o la cosa blu, è la cosa giusta. Cosa spinge Di Pietro a scagliare invettive contro l’ex Sindaco della Capitale, se non la sua proverbiale rozzezza ed il malincorpo che lo qualifica.
“El Caudillo Tonino” crede che fare politica voglia dire infangare il prossimo.Francesco Rutelli non ha cambiato bandiera, anzi è uno di quelli che ha mantenuto la barra a dritta, coerente con l’idea su cui ha cofondato il Partito Democratico. Lui giudica la scelta di Bersani una dichiarazione d’intenti, uno spostamento del partito su un terreno di area socialista. Non si riconosce in questo appiattimento a sinistra del movimento, e decide di rimanere sulle sue posizioni, di guardarsi intorno alla ricerca di qualcuno che voglia condividere in suo progetto. È molto più nobile l’atteggiamento dell’ex sindaco, che cerca nel rispetto delle regole democratiche, di accordarsi con chi ha il suo stesso obiettivo. Non cerca di mettere assieme nani, ballerine, trans e mignotte. Di Pietro è pronto a far comunella con chiunque, dai no global a Franceschini, pur d’acchiappare voti e rimborsi elettorali. Non disdegna l’aiuto di qualche toga compiacente per riuscire nella sua rivoluzioncina fatta con i punti della Mira Lanza. Come si può spiegare a quest’uomo che il suo gradimento personale, presso gli elettori è vicino al 2%, che il 6% lo tollera e il 92% lo vorrebbe cancellare dalla propria vista. Con la magistratura è andata come è andata, la politica non sembra il suo mestiere, provi con il varietà