Influenza suina, pericolo reale o marketing

Un pensiero sempre più frequente serpeggia tra i cittadini. Perché l’influenza di stagione è diventata motivo di discussione per giornali e televisioni. Perché tutta questa attenzione per un virus stagionale, che ha prodotto meno decessi rispetto alle medie degli ultimi anni. Il virus è stato isolato ed è stato reso meno aggressivo di una banale influenza. Perché si continua con questo terrorismo psicologico? A chi serve l’allarmismo? Chi c’è dietro questo vaccino H1 N1? Si deve tornare alla primavera di quest’anno, quando uscì la notizia delle morti per l’influenza suina, e venne indicata come “Pandemia”. Un’epidemia che non ha antidoto perché sconosciuta. Viene sviluppata dai maiali e trasmessa all’uomo. Il mondo si spaventa , è allarme. Una società svizzera presente in tutti e cinque i continenti, isola il virus e produce il vaccino, la Novartis. Una società che nasce dalla fusione della Sandoz e Ciba Geigy, produttrice di Voltaren e Voltadol, i farmaci anti-infiammatori tra i più famosi al mondo. Un gigante con più di 100 mila dipendenti, 41 Ml di fatturato e 8,2 Ml di utile. Inizia a produrre sull’onda emotiva, 150 milioni di dosi preparandosi a soddisfare le richieste dei paesi, che possono pagare per la salute pubblica. Poi accade che il pallone virulento si sgonfia, il virus è meno pericoloso di quanto sembrava, e il terrore si placa. Ma ormai le fiale sono pronte, che fare? L’unica soluzione è rilanciare, procurare allarme tra le popolazioni, e rallentare gli investimenti pubblicitari sui Media. Sono solo ipotesi, ma quanto sembrano reali.