La propria sessualità dichiarata per legge

Durante il ventennio, un’epoca tragica quanto il medioevo, in questo paese era vietato per legge dichiarare la propria omosessualità. Negli anni settanta inizia l’era della tolleranza, e termina apparentemente la persecuzione dei gay. Oggi fare outing, o parlare apertamente della diversità altrui, è diventato un modo per mostrare la propria modernità di pensiero. Prima che diventi obbligatorio essere bisessuali praticanti, cerchiamo di chiarire bene alcuni punti. Trovo lo spot televisivo sulle diversità sessuali, proposto dal Ministero delle Pari Opportunità, efficace e corretto. L’orientamento sessuale di una persona è solo una delle caratteristiche che lo distingue, equivale al colore dei capelli all’altezza o ad altri segni particolari, non è quasi mai l’elemento che muove l’interesse del prossimo. Se un odontoiatra ha lavorato bene sui nostri denti, ha fatto il suo lavoro con cura e competenza, nessuno si domanda cosa faccia questa persona nel chiuso della sua camera da letto? Se uno è un bravo cantante, o un bravo politico, o se uno sportivo è molto competitivo, per quale ragione deve dichiarare i suoi gusti personali; e perché si dichiarano solo gli omosessuali. Se è così importante dichiarare i propri gusti, allora facciamolo tutti. Dichiariamo apertamente se pratichiamo con donne, uomini o altro. Oltre al gay pride perché non esiste anche l’etero pride? Da domani anche i nostri politici dichiarino allegramente come si trastullano sotto le lenzuola, e lo indichino sui documenti. Sulla carta d’identità, segni particolari: “gnoccadipendente”.