Di Pietro, un leghista che sta a sinistra
Nella puntata di Annozero di questa settimana abbiamo visto un servizio, realizzato ottimamente da Corrado Formigli, che ha presentato uno spaccato della realtà, che vivono i cittadini di religione islamica nella provincia bresciana, a confronto con gli indigeni di quel luogo. Raramente ho provato un simile imbarazzo, il tono usato, il modo, l’atteggiamento degli autoctoni era barbaro, incivile, incolto e inqualificabile. Hanno dato l’idea chiara e precisa di quale direzione abbia preso la civiltà, nei territori governati da persone di quel livello culturale. Solo ora capisco cosa volesse dire l’insigne filosofo Umberto Bossi, quando urlava che il potere sarebbe venuto dal basso, e chi avrebbe governato a casa loro. Per vergognarsi di quello che le immagini stavano raccontando, non c’era bisogno di anime sofisticate, o di intelligenze sensibili coltivate alla Sorbona, bastava uno spirito semplice che avesse arricchito la sua conoscenza leggendo “Intrepido, Monello e Topolino”. Bene ha fatto l’On. Di Pietro a rilevare il ribrezzo che quella rappresentazione stava provocando. Tonino, il giustizialista del Prime Time, fa lo stesso effetto al 95% degli italiani. Solo lui poteva aiutarci a spiegare cosa si prova, assistendo alle sue arrampicate faticosissime sul monte della lingua italiana, o vedendolo gonfiare petto per ringhiare come un rottweiler contro chiunque gli si ponga di fronte. Il leader dell’Ivd si comporta come quei calciatori troppo scorretti, che con le frequenti espulsioni danneggiano la loro squadra. On. Di Pietro, cartellino rosso.
2009-12-19