La Fiat è una multinazionale, dichiara Marchionne, può produrre e vendere ovunque. Si può permettere di entrare in qualunque mercato che presenti piani di crescita interessanti. Solo a Termini Imerese questo non è possibile. Il popolo siciliano dovrebbe reagire a questo ennesimo insulto. Come si possono produrre auto italiane in Polonia senza far lavorare gli operai siciliani? forse si porta la produzione dove si vuole guadagnare una fetta di mercato? In Italia il signor Fiatonne vende 2 milioni di autovetture con il beneficio degli incentivi, che gravano sulle spalle di tutti noi contribuenti. Peccato che nelle nostre fabbriche se ne producono solo 700 mila. Ricordo al signor Fiatonne, che gli incentivi vengono concessi al mercato auto per agevolare la vendita, e mantenere il livello occupazionale, non per vendere qui e andare ad aprire stabilimenti e raccogliere commesse dove gli pare. Se i sindacati siciliani consigliassero ai lavoratori di attuare una vera operazione di forza, suggerendo loro di vendere tutte le auto torinesi e di acquistare di comune accordo da uno stesso costruttore, giapponese o coreano che sia, si creerebbero le condizioni per invogliare la casa automobilistica a produrre le auto in quel territorio. Lo sciopero per quanto comprensibile, non porta nessun problema all’azienda piemontese. Loro sono interessati al fatturato, e solo lì si possono colpire. Questa è l’unica arma di cui il cittadino dispone. Credo sia ora di smetterla. Basta usare i siciliani come cappello da mendicante, utile per raccogliere le elemosine statali.