Obama, tra due mesi sarà solo un negro

Obama o non Obama l’America non può smettere di fare l’America. Sembra un gioco di parole infantile, ma è la realtà dei nostri giorni. Il neo Presidente è abilissimo a compiere gesti che hanno un forte impatto sull’opinione pubblica, come promettere riforme inimmaginabili o assumere una trans nella sua amministrazione. Sicuramente è un uomo abile e scaltro. Ma i fatti e la realtà sono altra cosa, la sua riforma della sanità è piuttosto debole, ha esteso a tutta la popolazione solo il servizio di pronto soccorso, o poco più. Ben distante dalla copertura sanitaria promessa in campagna elettorale. Il ritiro completo dei soldati americani dall’Iraq, non avverrà nel 2010 come promesso. L’impegno in Afghanistan porterà 30.000 militari in più, e in questi giorni il presidente è riunito con il suo gabinetto di guerra, per pianificare l’intervento nello Yermen. Per uno che è stato premiato con il Nobel per la pace sulla fiducia, risponde più ad un desiderio di cambiamento che ad una vera trasformazione. I dati che certificano il suo gradimento, da parte dei cittadini americani è sceso in modo preoccupante per i sostenitori del partito democratico. Sembra incredibile, secondo un recente sondaggio, condotto dal quotidiano “Washington Post”, il Presidente Obama raccoglie il voto del 27,7% degli intervistati. Durante la guerra in Iraq il presidente Bush era sceso al 31%. Ora inizia la sua battaglia contro le banche, le stesse che aveva salvato dal fallimento dieci mesi fa. Si sa, la riconoscenza non è un sentimento, è l’atteggiamento di chi vuole ottenere altri favori.