Lapo De Lupis, il biondino della spider gialla
Se al tribunale di Milano, o a quelli che hanno denunciato Fabrizio Corona, serviva una dimostrazione di cosa sarebbe successo, se il titolare della Corona’s non avesse offerto ai protagonisti le loro foto compromettenti, ora sono stati accontentati. I settimanali scandalistici hanno pubblicato le foto riferite alle serate del biondino della spider gialla, che nell’immaginario sostituisce il biondino della spider rossa. Il biondino, il Lapo De Lupis (un esempio nella gestione della propria immagine), si è distinto per aver portato la sua faccia indignata davanti al giudice del processo contro Corona, per testimoniare la sua totale estraneità dai fatti contestati all’agente dei fotografi, e a spiegare che quello era stato un incidente, una ragazzata finita male, e la presenza della trans Patrizia uno spiacevole equivoco di quella serata. Ora, accertato il fatto che in questa vicenda il più pulito ha la rogna, risollevo per l’ennesima volta la questione: tutto questo a quale diritto d’informazione risponde. Se è appurato che i servizi sui personaggi cosiddetti Vip, sono per metà concordati, e l’altra metà irreali e inconsistenti. Di quale giornalismo stiamo parlando? Sino a poco tempo fa erano considerati alla stregua dei fotoromanzi o dei fumetti, ora sono diventati uno strumento di sputtanamento un tanto al kilo. Sono un’arma di ricatto in mano a direttori senza scrupoli, che hanno l’opportunità di scegliere chi rovinare e chi no, in base a chissà quale principio editoriale. Che strano paese il nostro, tra tutti la persona più credibile è Fabrizio Corona.