Travaglio. Al mio via mi scateno l’inferno

Perché il signor Travaglio si imbufalisce, quando si parla delle sue vacanze siciliane? Per quale insana ragione, lui può vomitare sentenze addosso a chiunque? Vedi il caso Bertolaso, dove ancora il giudice non ha deciso se ci sono gli estremi per un rinvio a giudizio, e il signor Travaglio già definisce il capo della protezione civile “Bertoladro”. Molti telespettatori si saranno chiesti perché, giovedì durante “Annnozero”, ha perso letteralmente la testa, quando è stato incalzato da Nicola Porro del Giornale. Ecco perché: Si fa riferimento ad una vacanza fatta dal giornalista de Il Fatto quotidiano, in un Hotel vicino a Palermo in compagnia del maresciallo Ciuro, che di lì a poco verrà condannato per associazione mafiosa, e compare di un certo ing. Michele Aiello. L’avvocato dell’ingegnere afferma che la vacanza di Travaglio è stata pagata dal suo cliente. Ora, vacanze offerte o no, un esperto di cronaca giudiziaria come lui, non è credibile quando dice di non sapere chi sono questi signori. L’ing. Aiello è un impresario edile molto noto, considerato non solo vicino, ma addirittura contiguo alla causa Provenzano. Ha messo a disposizione di don Binu una villa durante la sua latitanza. A lui il Boss riserva gli appalti migliori. Il nome Aiello era sui pizzini trovati nel borsello di Riina al momento della cattura. Ecco perché il rancoroso giornalista non sopporta che si parli di “quei” fatti suoi. Travaglio è un grande sostenitore del “non poteva non sapere”. Don Binu dice che una volta passi, due non sono mai coincidenze. Baciamo le mani, don Travaglio.