martedì 16 marzo 2010

SHEL SHAPIRO
IO SONO IMMORTALE

Shel Shapiro, anima e voce dei Rokes, il mitico complesso di È la pioggia che va e Ma che colpa abbiamo noi ci racconta con passione e divertita ironia l’atmosfera irripetibile che si respirava negli anni Sessanta, quando sembrò essersi concentrata una creatività, un’energia sociale, ma anche intellettuale, culturale, comportamentale, davvero irripetibile. I giovani si sentivano uniti da un implicito consenso generazionale, si era contro a prescindere, a volte anche quasi senza nemmeno sapere contro che cosa. Le ragazze erano “disponibili, si dormiva in alberghi a mezza stella” e forse c’era ancora lo spazio vitale e umano per intravedere un futuro. Mentre l’incubo del nucleare lascia il posto all’infermo del Vietnam, mentre Bob Dylan annuncia in America il tempo nuovo e una moltitudine di ragazzi urla “peace and love” nel fango di Woodstock per Shel nascono e muoiono amori, amicizie e anche qualche sogno. In mezzo a tutto questo la Swinging London, la nebbia, il freddo di Amburgo tra il porto e la strada delle puttane, a suonare dieci ore di fila negli stessi locali dove si esibivano anche i Beatles. E poi l’Italia vista da Milano – quando i taxi erano la Seicento multipla – e da Roma, quella di Fellini e della Dolce vita, un Belpaese ancora in bianco e nero e bigotto, dove per una sconfitta a Sanremo ci si poteva anche togliere la vita.E ancora il Piper, Patty Pravo, l’Equipe 84, il successo, il divismo, il sesso. Con uno spiccato gusto dell’aneddoto e un sorprendente senso della storia, Shel Shapiro ci aiuta a capire, attraverso le parole e le note della sua musica, chi eravamo e che cosa siamo diventati.

1 commento:

  1. gran bel libro. lo consiglio: profondo e divertente al tempo stesso.

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