Pd, chiuso il partito per eccesso di ribasso

I signori del Pd ammettono di aver perso le elezioni, ma sostengono di aver preso gli stessi voti. È come dire: quando vincevamo facevamo 4 gol, anche ora abbiamo fatto 4 gol. Vero, il problema è che ne hanno incassati 6 ad ogni partita. Il Pd deve essere chiuso per fallimento o per manifesta inutilità, non ha un prodotto credibile da vendere. La Lega vince, e ad ogni prova elettorale avanza, perché ha un progetto. Vende il desiderio di federalismo e di autonomia fiscale, e la maggioranza del popolo del Nord la ripaga con il voto. L’Idv avanza nelle preferenze perché risponde ad una esigenza degli elettori, la pretesa di legalità. Il Pdl promette lavoro e meno tasse. Il movimento 5 Stelle di Grillo propone con forza le battaglie civili. Tutti vendono qualcosa nella piazza dei desideri, meno il Pd. Questi vendono solo chiacchiere astiose e auto mantenimento delle posizioni ben remunerate. Se vogliono continuare ad esistere, devono trovare una proposta forte, avere il coraggio di trovarsi un idea attorno alla quale sia possibile creare consenso. Devono rottamare i vari D’Alema, Fassino, Turco, Veltroni, Bindi e Franceschini. Ripartire da Bersani, Letta, Renzi, Serracchiani e Finocchiaro. I democratici potrebbero lanciarsi in una grande campagna per il contenimento dei prezzi al consumo, per i generi alimentari e le benzine. Promettere qualcosa di utile ai cittadini, trovare un’idea, per rilanciarsi nel mercato di voti. Votateci e vi faremo ottenere il pieno a 30€, un kilo di pane a 1€. Queste sono due piccole cose, ma sono pensieri di sinistra.