GRAZIE
di Riccardo Staglianò
Sfruttati, maltrattati, criminalizzati.
E tuttavia indispensabili.
“Gli immigrati sono poco più del 6 per cento della popolazione e producono circa il 10 per cento del Pil. Di fatto, ci pagano la pensione.”
Franco Pittau, coordinatore del Rapporto Caritas Migrantes.
“Non posso lasciarla un minuto perché ha paura di tutto. Dormiamo nello stesso letto: solo con me vicina prende sonno.”
Maria Schwat da Ternopil (Ucraina). Assiste un’anziana malata di Alzheimer, 850 euro al mese più vitto e alloggio.
“I dati forniti dal centro studi Irs (Istituto ricerca sociale) di Milano parlano di 774mila colf regolari, di cui nove su dieci straniere, e se ne stimano quasi altrettante in nero.”
Raffaella Maioni, responsabile nazionale Acli Colf.
“Abbiamo di recente redatto un inventario sulla scolarizzazione degli stranieri. E così abbiamo scoperto casi in cui certi dipendenti
hanno mentito per difetto, tipo ingegneri, per timore di non essere presi come manovali.”
Giulio Dealessi, direttore del personale della Manutencoop.
“Oggi è troppo comodo dire, come fa qualcuno, mandiamo a casa loro e riprendiamoci il lavoro.
Perché il lavoro c’era anche prima e non interessava a nessuno.”
Alessandro Mardegan, contitolare del Centro Riciclo Vedelago.
“Sto andando a Mosca, però non me la sento. Guarda in che condizioni mi mandano via, con le gomme lesse.”
Roman Baran, morto poco dopo, l’8 agosto 2008.
Armando Bizzotto, contitolare della padovana Bfc, ammette non solo che il suo autista lavorava da un mese e mezzo filato,
ma anche che i riposi che risultavano sul foglio presenze erano falsi.
“Nel congelatore entri sudato come sei in coperta, perché non c’è tempo per asciugarsi, vestirsi di più.
Quegli sbalzi di temperatura mi hanno fatto saltare un bel po’ di denti, ho il diabete, la pressione alta,
anche i reumatismi e la bronchite cronica. E la mia pensione di invalidità non arriva neanche a 400 euro.”
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