Quando la storia si ripete. Il marcio su Roma
Italia, è ora di svegliarsi. Cosa è cambiato in questi ultimi anni, di governo Berlusconi? Nulla o quasi, per noi. Non molto tempo fa, un “politicatore” di lungo corso, confessò di desiderare un paese normale. Il suo desiderio pur condivisibile, sembra non avere avuto molto seguito. Il nostro è un paese che continua a vivere in una arena permanente, dove si assiste ad un tutti contro tutti giornaliero. Si esasperano i toni, si accende la guerriglia nelle discussioni, si insulta e delegittima chi la pensa in modo diverso. Si demonizzano con epiteti da codice penale, coloro che sono chiamati a decidere e scegliere per tutti. Con questi esempi educheremo male i giovani, e li autorizzeremo a comportarsi in questo stesso modo, con in più l’esuberanza e l’incoscienza dell’età. Da alcuni anni nella mente dei più, si è fatto largo il pensiero che non esiste uno stato come istituzione, fatto da persone che gestiscono una struttura, che possa garantire le basi della convivenza sociale: il lavoro, la salute, la sicurezza, la vecchiaia. Non è così, siamo in una grande “suburra”, dove il più furbo ha la meglio, riesce ad arricchirsi e a mettersi al sicuro. Quando sei riuscito ad arraffare il bottino, ti cerchi un buon avvocato, e nel paese degli scaltri e dell’impunità, te la cavi sempre. Non importa come fai amico mio, metti le mani sul malloppo e dopo in qualche modo poi si aggiusterà. Non si deve nemmeno trovare una scusa plausibile, un “non lo sapevo” o “non so chi abbia pagato per me” è sufficiente. Così, la casa la puoi prendere dentro al Colosseo, non davanti.