Olimpiadi. Che sia ben chiaro chi comanda

Se volevamo un esempio, che spiegasse in modo chiaro quale fosse il risentimento che vive quella parte di Italia, che si sente oppressa e sopraffatta dalla Roma Magnona, la scelta di candidare la città eterna per le olimpiadi del 2020 è la risposta. Ad una città o ad una regione, a cui viene assegnata la manifestazione a cinque cerchi, piove addosso, dal comitato Olimpico Internazionale un monte di denaro. Era pensabile che i palazzinari dispensatori di attici, di untuosi favori e di mazzette, si potessero far scappare una simile occasione? La Gomorra romana, affaristica, famelica di denari, prezzolata e tangentista di maniera, ci campa in questo modo. La candidatura di Venezia ad ospitare i giochi, sarebbe stata sicuramente suggestiva, e avrebbe rappresentato il paese intero in egual misura. Le Olimpiadi invernali che si sono svolte a Torino non hanno visto preparare le piste per lo slalom speciale in via Roma, e la finale di Hockey non si è giocata in piazza Castello, ma sulle montagne circostanti. In egual modo si poteva investire la città lagunare di questo onore onere, e poi usare le zone più adatte per collocare le diverse discipline. Il messaggio che viene dal cuore della gente di questa parte del paese deve essere chiaro: è vicino il momento in cui la casta non potrà più soverchiare le altre comunità del paese. È strano che i signori del governo sportivo, abbiano permesso che si organizzassero le Olimpiadi invernali sulle Alpi. Fosse stato per loro, per organizzare lo slalom gigante sarebbe stato sufficiente Monte Mario. Buon appetito Roma.