Benzina. Pronta un’altra tassa sulle vacanze
Signor Presidente, la legge salva Premier è stata fatta, una sistemata alla legge sul falso in bilancio e la legge sulle intercettazioni l’ha quasi portata a casa. Per il lodo Mondadori ha trovato una soluzione, del Milan si è liberato e il suo gruppo in quest’anno di magra, ha distribuito a lei e ai suoi cari una cedola da 200 milioni di euro. Tutto a posto? Adesso si può fare qualcosa che sia veramente utile alla quotidianità di tutti gli italiani? Per evitare che possa dire che dalla stampa le arrivano solo critiche, le regalo un consiglio che potrebbe trasformare in un disegno di legge in meno di un pomeriggio. Il caro carburanti è veramente un dramma, che si ripercuote su tutta la filiera economica del paese. Seguendo questa piccola regola forse possiamo salvarci e non dover tornare al “pane con la tessera”. I nostri nonni che hanno vissuto il ventennio fascista lo ricordano. Visto che sul costo di un litro di benzina, le tasse incidono per ¾, il mercato non può definirsi libero. Il carburante è diventato un bene di primaria necessità, quindi deve avere un costo disciplinato da una legge, e non può essere vincolato alle regole di mercato. Il combustibile deve avere delle tariffe prestabilite, un esempio: una fascia dedicata trasporto pubblico, e commerciale, taxi compresi (1€uro), un numero di litri all’anno per tutti (1.10 €uro), un numero di litri all’anno (1.30 €uro), un ultimo stock di carburante (1.50 €uro), oltre questo (2.00 €uro) per chi vuole consumare senza limite.