IL PRINCIPE NEL GROVIGLIO
L’eterno groviglio balcanico non ha mai smesso di preoccupare l’Occidente e ancora oggi appare di straordinaria attualità e interesse per l’opinione pubblica internazionale. La fedele ricostruzione, la cronaca e la contestualizzazione storica delle vicende che portarono all’“invenzione”dello Stato di Albania, alla vigilia della prima guerra mondiale, si rivelano perciò non solo una singolare, movimentata e avvincente pagina di storia, ma anche uno straordinario strumento di lettura e di comprensione di quello che succede oggi.
Nel 1914 le Grandi Potenze vollero creare in quella terra, reduce da quattro secoli di profondo dominio ottomano, uno stato-cuscinetto tra pan-ellenismo e pan-slavismo. Si dovevano contenere le ambizioni espansionistiche della Grecia, della Serbia e del Montenegro, ma anche della Romania e della Macedonia. E non si potevano ledere gli interessi inglesi e francesi, né sottovalutare le strategie globali di Turchia e Russia. Bisognava, poi, conciliare i propositi di supremazia dell’Italia e dell’Austria su quella regione e su quel tratto di mare Adriatico.
A capo del nuovo Stato fu insediato un nobile tedesco, il Principe di Wied, rivelatosi subito inadeguato non solo a governare ma anche solo a capire la complessità e le ambiguità di quella congerie di etnie, tribù, culture, costumi e religioni.
Nei fatti quell’esperienza – contrassegnata pesantemente, come nella storia più recente dei Balcani, da feroci contrasti inter-etnici e da un controverso intervento militare diretto delle Grandi Potenze - durò solo sei mesi. Una storia sospesa fra la tragedia e l’operetta, poi definitivamente travolta dallo scoppiò della prima guerra mondiale.
Il resoconto di Lopez, frutto di un minuzioso lavoro di ricerca sulle fonti d’epoca, ricostruisce per la prima volta compiutamente quella vicenda, con una scrittura chiara, giornalistica, che rifugge insieme da oscurità specialistiche e da teorie storiografiche.
INCIPIT
Quando Guglielmo mette piede per la prima volta sul suolo albanese, nel porto di Durazzo, ha trentotto anni. E' il 7 marzo del 1914, un sabato. Sono le ore 15. Il principe Guglielmo Federico Enrico di Wied è un uomo nel pieno della maturità. Non arriva qui come turista, curioso di esplorare una terra appena uscita da quattro secoli di dominio ottomano o ansioso di conoscere una popolazione notoriamente ruvida e profondamente divisa al proprio interno in tribù e clan. Né viene qui come militare, pur avendo fatto sinora di professione il capitano degli Ulani del Kaiser. L'antica e nobile terra skipetara, la mitica Terra delle Aquile, Guglielmo l'ha vista sinora solo su qualche sbiadita immagine che è riuscito a procurarsi da quando, non più di quattro mesi fa, gli hanno comunicato che sarebbe divenuto nientemeno che Sovrano del primo Stato autonomo e indipendente dell'Albania…
L'AUTORE
Beppe Lopez, giornalista di lungo corso, ha scritto per le più importanti testate italiane, occupandosi in particolare di politica interna e di informazione. Ha partecipato alla fondazione della Repubblica, ha diretto la Quotidiani Associati, ha fondato e diretto quotidiani locali e riviste. Dirige il sito Informazione e democrazia (www.infodem.it).
Ha pubblicato fra l’altro: il romanzo Capatosta (Mondadori, 2000), il racconto storico Mascherata reale (Besa, 2005), l’inchiesta La casta dei giornali (Stampa Alternativa – Rai Eri, 2007) e il romanzo La scordanza (Marsilio, 2008)
Nel 1914 le Grandi Potenze vollero creare in quella terra, reduce da quattro secoli di profondo dominio ottomano, uno stato-cuscinetto tra pan-ellenismo e pan-slavismo. Si dovevano contenere le ambizioni espansionistiche della Grecia, della Serbia e del Montenegro, ma anche della Romania e della Macedonia. E non si potevano ledere gli interessi inglesi e francesi, né sottovalutare le strategie globali di Turchia e Russia. Bisognava, poi, conciliare i propositi di supremazia dell’Italia e dell’Austria su quella regione e su quel tratto di mare Adriatico.
A capo del nuovo Stato fu insediato un nobile tedesco, il Principe di Wied, rivelatosi subito inadeguato non solo a governare ma anche solo a capire la complessità e le ambiguità di quella congerie di etnie, tribù, culture, costumi e religioni.
Nei fatti quell’esperienza – contrassegnata pesantemente, come nella storia più recente dei Balcani, da feroci contrasti inter-etnici e da un controverso intervento militare diretto delle Grandi Potenze - durò solo sei mesi. Una storia sospesa fra la tragedia e l’operetta, poi definitivamente travolta dallo scoppiò della prima guerra mondiale.
Il resoconto di Lopez, frutto di un minuzioso lavoro di ricerca sulle fonti d’epoca, ricostruisce per la prima volta compiutamente quella vicenda, con una scrittura chiara, giornalistica, che rifugge insieme da oscurità specialistiche e da teorie storiografiche.
INCIPIT
Quando Guglielmo mette piede per la prima volta sul suolo albanese, nel porto di Durazzo, ha trentotto anni. E' il 7 marzo del 1914, un sabato. Sono le ore 15. Il principe Guglielmo Federico Enrico di Wied è un uomo nel pieno della maturità. Non arriva qui come turista, curioso di esplorare una terra appena uscita da quattro secoli di dominio ottomano o ansioso di conoscere una popolazione notoriamente ruvida e profondamente divisa al proprio interno in tribù e clan. Né viene qui come militare, pur avendo fatto sinora di professione il capitano degli Ulani del Kaiser. L'antica e nobile terra skipetara, la mitica Terra delle Aquile, Guglielmo l'ha vista sinora solo su qualche sbiadita immagine che è riuscito a procurarsi da quando, non più di quattro mesi fa, gli hanno comunicato che sarebbe divenuto nientemeno che Sovrano del primo Stato autonomo e indipendente dell'Albania…
L'AUTORE
Beppe Lopez, giornalista di lungo corso, ha scritto per le più importanti testate italiane, occupandosi in particolare di politica interna e di informazione. Ha partecipato alla fondazione della Repubblica, ha diretto la Quotidiani Associati, ha fondato e diretto quotidiani locali e riviste. Dirige il sito Informazione e democrazia (www.infodem.it).
Ha pubblicato fra l’altro: il romanzo Capatosta (Mondadori, 2000), il racconto storico Mascherata reale (Besa, 2005), l’inchiesta La casta dei giornali (Stampa Alternativa – Rai Eri, 2007) e il romanzo La scordanza (Marsilio, 2008)
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