martedì 6 luglio 2010

Francesco Capaldo

FINO IN FONDO

“Fino in Fondo”. È questo il titolo del nuovo l ibro di Francesco Capaldo, per le "Edizioni progetto cultura" di Roma.
Il romanzo è la seconda opera dello scrittore Nocerino Francesco Capaldo, che aveva esordito con la raccolta di racconti "Narciso" edita dalle Edizioni dell'Ippogrifo e che ha avuto un buon successo. Ancora oggi, dopo tre anni dalla pubblicazione, "Narciso" è ancora richiesto e venduto alla Feltrinelli di Salerno, cosa insolita per chi non dispone dei mezzi pubblicitari della grande editoria.
"Fino in fondo", questa nuova opera, a cui Capaldo ha lavorato per ben 4 anni, affronta il tema della precarietà lavorativa ed esistenziale. Ha per protagonista , infatti, uno scrittore-giornalista quarantenne di Salerno, Gabriele Aliberti, che vede fallire la propria storia d´amore con Maria Rispoli (Un amore impossibile ) e poi in un secondo momento, anche la propria esperienza lavorativa. Resta infatti dopo aver fatto un po´ (il cameriere e tanto altro) di tutto senza lavoro. La sua unica ancora di salvezza, al cadere delle illusioni, resta la scrittura, che è il suo antitodoto contro la "follia". La storia di Gabriele è un po´ la storia di una generazione che manca di qualunque certezza sia emotiva che lavorativa. Il romanzo di Capaldo vuole essere il romanzo della precarietà sotto tutti i punti di vista. Dientro la figura di Gabriele e Maria Aliberti serpeggia il malessere di una generazione che non sa bene dove va, e che ha sentito crollare le "certezze" che avevano animato quella precedente. "Fino in Fondo" è in un certo senso il romanzo della "crisi" (emotiva, lavorativa, relazionale, ecc.) che investe la società moderna a trecentosessanta gradi. Sullo sfondo di questa storia d'amore c'è infatti la Salerno e Napoli del nuovo millennio con le loro luci ed ombre.

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